Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

sabato 28 aprile 2012

Diari LUMINOSI


Spesso c’è un pensiero che ci affligge e tutto sommato ci distoglie dalla realtà. E’ il pensiero che in una giornata possano andare male tante cose. Ne siamo così terrorizzati che la nostra attenzione mentale verte su tutto ciò che, in effetti, non procede secondo i nostri piani.
Questo ci rende nervosi e tristi.
Fratelli..è ovvio che molte cose non vadano secondo i nostri progetti, ma perché non proviamo a fare l’inverso?
Cioè, concentriamoci su ciò che va bene e quando qualcosa sembra esulare dai nostri desideri, formuliamo dentro di noi questa frase: “Se va così, è per il mio bene”, qualsiasi cosa sia successa. Se stiamo attenti, ci accorgeremo che è proprio così.
Inoltre teniamo  un  diario della luce, cioè un quadernino dove segnarci tutte le cose belle capitate nel corso della giornata, da rileggere quando ci sentiamo affranti.
Segniamo tutto: dal sugo venuto particolarmente bene, ai soldi che sono bastati per la bolletta; dall’amico rincontrato dopo anni, alla nascita di un bimbo.

Così, alla fine della settimana, noteremo quanta Luce c’è stata nella nostra vita.
Che belle cose nel creato!

venerdì 27 aprile 2012

PIPPO CAMPIONE OLIMPIONICO


Mi ritrovo in lui soprattutto nella muscolatura e nella classe con la quale supera gli ostacoli!

mercoledì 25 aprile 2012

CHE DIO TI BENEDICA


Nella Bibbia spesso si legge di Patriarchi che benedicevano i loro figli. “Che bella cosa!” pensavo sempre. Poi, un giorno, ho letto sul Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica che il padre e la madre sono per i figli  una sorta di sacerdoti ed hanno la possibilità di benedirli. Non è  necessario essere santi!
I figli che abbiamo sono stati affidati a noi da Dio e perciò siamo i  loro tutori momentanei.
Allora è lecito chiedere a Dio che “dica bene di loro”…che li benedica. Che li renda cioè, come Lui vuole, sogna e desidera da sempre.
Così, io benedico sempre i miei figli , la mattina prima che escano di casa, e la sera prima che vadano a dormire. Ormai per loro è normale e sono loro stessi a chiedere la benedizione.
 E’ un modo concreto per rinnovare ogni giorno l’importanza e il senso della nostra esistenza. Allo stesso momento, agli occhi del figlio, il genitore recupera una dignità nuova…eppure così antica. Si creano inoltre delle occasioni di pace e vicinanza a Dio.
Benedite i vostri figli! E’ un piacere e un’occasione unica per attirare su di loro tutto il bene che ogni genitore vuole per suo figlio!
Piacerà anche a loro!
Basta una mano sul capo o il segno della croce sulla fronte, accompagnato da un semplice: “Che Dio ti benedica!”



martedì 24 aprile 2012

BENEDETTI SASSI!



“Il Figlio dell’uomo non ha un sasso dove poggiare il capo”.
“Che stanchezza!” mi sono sempre detta ascoltando questa frase.
Quando torniamo stanchi da una giornata di lavoro e le scarpe stringono i piedi gonfi, la schiena duole e persino la vista si appanna, se non trovassimo subito una sedia sulla quale appoggiarci, delle pantofole nelle quali bearci…come ci sentiremmo? Che stress!!
Non è solo stanchezza fisica, quella che riportiamo a casa. Nella mente scorrono ancora le parole poco gentili, sentite sul posto di lavoro, gli sgarbi, le scene di persone che discutono, urlano, si affannano, corrono, si stancano come te.
E il traffico per strada! La gente che, entrata in auto, viene colta da una sorta di “Sindrome di Prepotenza-Turbo”: non rispetta la segnaletica, piroetta sugli “Stop”, usa le strisce pedonali come bersaglio per stendere meglio i pedoni; fa inaspettate inversioni a “U”, ignora l’esistenza delle frecce direzionali! Col risultato finale di gettarti continuamente su un set cinematografico dove sei certo stiano registrando l’ultimo 007: film che hanno per pane quotidiano inseguimenti in auto con esseri umani che volano fuori come fazzoletti di carta.
Quando scendi dal tuo veicolo, ti senti elettrico e hai la netta sensazione di aver avuto più di un angelo custode accanto: ti senti miracolato, ti tremano le ginocchia e magari, così carico, ti meravigli di prendere pure la scossa sullo sportello!
E la giornata non è ancora finita!...Vorresti sederti, fermarti, fare silenzio, scappare, forse, ma tutto sommato ti basterebbe un sasso dove poggiare un attimo la testa. Pensate se non lo trovassimo!
Gesù sa bene cosa significa non trovarlo e, essendo la Misericordia in persona, cosparge la nostra via di questi sassi, di respiri di Cielo. Eccoli alla fine: il saluto di un amico; il figlio che ti corre incontro, felice di rivederti; il sorriso di un passante.
Piccoli particolari. I nostri sassi. Benedetti sassi!
Quel tanto che ci distende la fronte dal corruccio: un bicchiere d’acqua fresca all’assetato. Ci fossero più bicchieri d’acqua! Ma da chi attendiamo quest’acqua? Forse speriamo che, come un tempo gli Ebrei nel deserto, che piova dal cielo come la manna?!
Non ci accorgiamo che l’ “Acqua di Vita” scorre nei nostri petti.
Allora usciamo e rivolgiamo noi un sorriso a quel tipo tutto preso dai suoi cupi pensieri: in un istante gli cadrà la polvere dal cuore! E alla signora che abbiamo fatto attraversare, mostriamole anche un volto sereno.
Facciamo volentieri le cose giuste e belle. Rendiamoci noi un appoggio per il fratello…perché? Perché farlo? Perché non stiamo confortando soltanto lo sconosciuto ma anche il Cristo, il quale seguita ad abitare in ogni singolo uomo che, come noi, sta camminando, lavorando e ce la sta mettendo tutta per essere un “figlio di Dio”.
Che bello poter pensare “Sono il sasso di Gesù” e potergli dire: “Ecco, ora puoi appoggiarti un attimo; riposa un po’ su di me!”
Un giorno Lui ci dirà: “Benedetti i miei cari sassi!”


domenica 22 aprile 2012

CRESIMA

Dopo due anni di preparazione per i bambini e sei mesi intensi con i ragazzi più grandi, eccoci qua, seduti in fila, tutti ordinati, eleganti, mollettine brillanti nei capelli, cravatte colorate, visetti a tratti seri a tratti stupiti. Hanno appena ricevuto lo Spirito Santo.
Me li guardo mentre restano seduti.
Hanno il segno ancora visibile dell'olio profumato sulla fronte.
Nessuno osa toccarselo...lo lasciano li...come per paura di rompere un qualche incantesimo.
Ogni tanto mi cercano con lo sguardo, si ricordano delle mie raccomandazioni e pensano che debbano fare qualcosa, ma poi mi guardano di nuovo e si rassicurano sorridendomi.
Mi sto solo godendo il momento. Questo particolare istante in cui vi sento miei figli. Tutti. Anche quelli che hanno un'età improbabile per esserlo. Eppure anche voi mi state osservando come fossi una mamma!
Silenzi per niente vuoti che mi porterò dietro come un tesoro prezioso da aprire e metterci le mani dentro per ricordarmi quanto sono ricca!
Un tesoro che nessuno potrà toccarmi e rubare. Neanche il tempo me lo porterà via.
Siete tutti belli, più belli del solito.
Restate così per sempre e portate questa bellezza in giro per il mondo. Portate Gesù e....un mio bacio nel cuore.
Che Dio sia lodato per tutti voi.

sabato 21 aprile 2012

giovedì 19 aprile 2012

I BEI TEMPI



Capita, qualche volta di sentire persone parlare dei loro tempi con nostalgia e con un equivalente disgusto parlano dei tempi attuali. Riesco a comprendere perfettamente, anche perché spesso per i “ nostri tempi” s’intende quel magico momento in cui la gioventù ci apre tutto un mondo di possibilità  di vita, tutta una speranza di gioia ineguagliabile al resto della nostra esistenza.
Ho il timore però che si rischi di cadere in un pericolo atteggiamento di separatismo dai tempi attuali: quelli dei nostri figli, dei nipoti, dell’odierna gioventù.
Mi spiego. Noi tutti siamo figli di Dio, tutti parte di una sola famiglia; membra unite di un solo corpo: il Corpo Mistico di Cristo.
“Se un membro dicesse: io non faccio parte del corpo, non per questo non ne farebbe più parte…”
Se i nonni o i genitori dicessero: io non faccio parte di questo mondo, non mi riconosco in questa famiglia, non per questo non ne farebbero parte. Nonni e genitori sono parte fondamentale di questa famiglia e se seguiteranno a fare la loro parte anche nei tempi che non sono più “belli” come loro decretano, ne deriverà un giovamento agli altri membri della famiglia.
Rifiutare il mondo ed i gusti della gioventù, potrebbe significare tirarsi fuori dalle fondamenta della gioventù. Sicuramente i loro erano dei bei tempi e allora c’è da sperare che ci portino quel che di bello hanno visto e vissuto e l’unico modo è facendo parte di questo tempo.
Vedere solo il negativo del mondo di un nipote è quasi uno schivare il nipote stesso. Come se una casa fosse distrutta nelle sue fondamenta: prima o poi verrà giù.
Rimanere nel mondo dei nipoti è rimanere con uno Spirito Giovane, disposto a vedere le stesse cose da angolature diverse.
Per esempio: una musica a me mette tristezza, a mia figlia pace. Perciò a me non piaceva e a lei si. Non c’è giusto o sbagliato in questo caso: ci sono due motivazioni diverse, entrambe giuste. Mi sembrava strano che le suscitasse pace, ma ora che la sento di nuovo, ora che l’ascolto con lei, anche a me dà pace. Forse solo perché rappresenta la pace di mia figlia, ma ora non sento più tanta tristezza. Penso ai suoi occhi mentre l’ascolta, ed ecco che sento nelle stesse note tanta serenità. Ho guardato e ascoltato con l’amore di chi desidera conoscere una parte del figlio che non conosceva perché non l’ha generata: il suo Spirito.
Se un figlio si sente amato e considerato nei suoi interessi, amerà considerare gli interessi dei genitori e dei nonni; li prenderà come valide pietre di costruzione della propria saggezza.
La mente evolve, lo spirito si colma di saggezza nel corso degli anni e i più grandi cambiamenti si fanno in gioventù. E’ caratteristica del giovane avere una grande carica d’energie fisiche e intellettuali che lo spingono a soddisfare le varie curiosità. Essere giovane equivale ad avere voglia di capire, di scoprire tanti perché. Il corpo invecchia, ma lo spirito, se sta davvero cercando, acquisisce una sapienza tale da comprendere che non finirà mai di apprendere. La saggezza perciò, dovrebbe presentarsi negli anni, ma non è sinonimo di vecchiaia. Anzi! E’ sapere che occorre mantenere lo spirito giovane, sveglio e desideroso di conoscere. Non appena si affaccia l’idea che sappiamo abbastanza, ecco che lo spirito mostra i segni della vera vecchiaia.
La persona matura quindi dovrebbe essere tanto saggia da capire che bisogna stare vicino ai giovani perché gli mostreranno le cose che sa, da un ennesimo nuovo punto di vista e anche perché al giovane serve la sapienza che ha accumulato negli anni in cui lui non c’era.
Se le “radici” si auto-sottraggono mettendosi continuamente in un atteggiamento di critica e disgusto, i “fiori” appassiranno e si metteranno in posizione d’inimicizia nei confronti delle radici e  non vorranno più ascoltare ciò che di buono hanno. Danni per tutti! Ma soprattutto per i giovani che inizieranno la loro vita con una fastidiosa sensazione di rifiuto e disamore. La loro vita si farà più aspra. Si chiuderanno e diverranno scortesi nell’esposizione dei loro pareri e gusti perché avranno un sapore amaro in bocca: l’incomprensione dei propri cari.
Se invece si sentiranno ascoltati, impareranno subito ad accettare le opinioni altrui, le mediteranno con serenità e decideranno cosa considerare utile per la loro crescita. Lo faranno poiché la loro mente e il loro cuore non sarà contaminato dal sospetto di essere sbagliati a priori solo per essere “giovani”. Ricorderanno che chi obbietta qualcosa è sempre stato in grado di apprezzare ciò che c’era da apprezzare, anche se non apparteneva al suo mondo, alle sue antiche conoscenze…ai “suoi bei tempi”. Per questo sarà un parere valido da prendere in esame anche se contrario alle proprie idee.
Forse i propri tempi erano belli grazie alla trascorsa gioventù; forse perché certe cose andavano meglio. Và bene, è vero. Ma perché non porre rimedio? Quel che è carne resta carne, ma quel che è spirito è dello Spirito e può rinascere a vita nuova. Si può riavere la Gioventù dello spirito e migliorare certe situazioni. Si può fare, almeno per quanto concerne la nostra famiglia.
 Chissà che un po’ dei “ bei tempi” non tornino a rasserenarci la vita!
Per quanto mi riguarda, ringrazio Dio perché i miei “Bei Tempi” sono qui e ora perché posso guardare gli occhi dei miei figli mentre ascoltano la loro musica preferita. 

mercoledì 18 aprile 2012

GIORNATA INUTILE?

Lavo i piatti che poi si sporcheranno di nuovo. Aspiro il pavimento e tra un pò sarà di nuovo pieno di briciole. Vado in ufficio e trascorro due ore in mezzo al traffico, per poi rifare il tragitto la sera stessa. Avanti e indietro.
La vita sembra un circolo chiuso dove io corro impazzita e mi sembra che gran parte di quel che faccio sia inutile, da rifare: la routine. E mi stresso. Giornate inutili, nelle quali non faccio nulla di particolarmente rilevante, non compio opere memorabili che resteranno ai posteri. E mi sento inutile, mi perdo nel mio circolo chiuso...perché guardo solo per terra e intristisco sempre più. Dalla mestizia passo lentamente a un leggero senso di nervoso e più avanti sono proprio isterica. Ancora qualche mese così e abbaierò!
Cosa non và? Nessuno vede il mio "inutile" lavoro, nessuno mi loda, nessuno mi coccola. Mi aspetto un "utile" dal mio lavoro, attendo un guadagno che non ricevo e ciò mi rende insoddisfatta. Ma è proprio così che stanno le cose? Sono una vittima e nulla più?
Poi alzo gli occhi e scopro il Cielo! Ma guarda! E' sempre stato lì, mentre correvo di qua e di là, stava lì anche quando guardavo in terra e brontolavo. Il Padre celeste me lo ha messo per tetto anche oggi che non l'ho mai notato, non si è lasciato accasciare da questa mia indifferenza. E grazie a questa Sua costanza e all'amore che ha per me, oggi io alzo gli occhi dalla mia piccola vita e vedo un cielo azzurro dove le nuvolette candide si rincorrono quasi scherzando e strappandomi un sorriso. Quante cose fa Lui per noi e non le vediamo. Mi sembra di sentirlo:
"Figlia, eri triste e ieri sera ti ho dipinto un tramonto rosa e lilla che è poi sfumato in quel punto di viola che a te piace tanto, ma tu non hai alzato il viso. Pensavi alla tua tristezza e non ti sei potuta rallegrare! Hai visto oggi, quando hai dovuto cambiare strada per il traffico bloccato? Ti ho evitato un tamponamento e ti ho costretto ad andare per quella viuzza dove erano sbocciate le campanule celesti che tu ami, ma non le hai viste perché eri nervosa"
Anche noi non vediamo il mirabile e silenzioso lavoro degli altri e persino di Dio. Ciò significa forse che è inutile? Solo perché qualcuno non lo vede e non lo loda? L'aria è un insieme di molecole invisibili...significa che è inutile?
Comunque domani, il cielo, l'aria, ci saranno ancora non per mero caso, ma per un capolavoro d' amore voluto da Dio...e io non lo sto lodando.
Sto pensando a me, perché credo che mi manchi qualcosa. Io che sono al centro dei pensieri di Dio...cosa mi manca?
D'ora in poi,  quando saremo convinti che la nostra giornata sia inutile, vi prego, alziamo gli occhi al Cielo e confortiamoci con la Sua presenza: renderemo felice il Padre e gloriosa la nostra giornata.
Perché una giornata in cui hai fatto sorridere il Padre, può dirsi ancora una giornata "inutile"?
Vi piace?


martedì 17 aprile 2012

Mascara e eyeliner.....immortali

C'è un modo per far durare più a lungo il mascara: farci cadere dentro due gocce di struccante liquido. A me è arrivato a più di un anno! perchè il prodotto si secca dentro al tubicino.
Per allungare la vita all' eyeliner si aggiunge acqua: anche lui è una specie di immortale a casa mia!
Mia madre da giovane se lo creava proprio con l'ombretto nero o molto scuro bagnando un pennellino nell'acqua e poi strofinandolo sull'ombretto...proprio come gli egiziani! Così potremmo inventarci eyeliner di tutti i colori!
Spero che i miei piccoli consigli vi siano serviti! 
Buon trucco!

lunedì 16 aprile 2012

PIPPO E GLI SCI



....voglio essere come Pippo!!! Mi piace il suo carattere!

SENTI CHE BEL SILENZIO!

( questo articolo l'ho scritto quando mio figlio era molto più piccolo!)

Qualche giorno fà mi è successa una cosa carina.
Devo fare il bagno a mio figlio, così apro l'acqua, la regolo su tiepido, metto il bagnoschiuma e lascio che si riempia piano mentre preparo il bambino per lavarlo. Tutto pronto, il bimbo entra nella sua bella vasca piena di schiuma, ma l'acqua è ancora aperta perchè non mi sembra ancora abbastanza calda. Mio figlio sta lì che gioca senza reclamare su nulla, come è solito fare, poi a un tratto si chiude l'acqua da solo e dice con espressione di piacere: "Ah! Finalmente! Che bel silenzio!". Segue mia risata.
Come sono semplici i bambini e come con semplicità, dicono cose sagge, non studiate, non difficili da cogliere. D'altra parte, essendo più vicini a Dio (per motivi logici alla portata di chiunque) si portano ancora dietro questo profumo di Cielo e il ricordo del suo "silenzio".
E' vero! Senti che bello è il silenzio! Sentiamolo tutti. Ce lo siamo scordato? Lo abbiamo accantonato per riempirlo di parole nostre, di suoni di auto che passano, di televisori che vanno da soli senza più neanche un telespettatore a guardarli.
Lo abbiamo colmato con pensieri che circolano nella nostra mente, pensieri fatti e rifatti, che più li rimuginiamo e più "vanno a male", diventando dubbi, sospetti, paure, rabbie.
Ma il silenzio è umile e paziente perchè è la casa di Dio. Perciò ci sta aspettando. Rispettoso della nostra libertà, sta attendendo che chiudiamo il "rubinetto" per accorgerci che lui non è vuoto, ma pieno della pace celeste.
Forse abbiamo solo paura di far cadere le nostre parole, di spegnere l'interruttore della televisione. Abbiamo paura che il "Silenzio" ci colga impreparati e che non sapremmo cosa fare.
Invece Dio ci sta aspettando lì per ristorarci: noi che siamo affaticati e oppressi dalla nostra vita piena di cose da fare. Ci attende per offrirci un pò di Santo Silenzio.
Anche i nostri bambini lo cercano: ancora ne hanno ricordo di quando in Cielo attendevano di venirci a rallegrare con le loro vite! Vivevano nella pace, presso Dio, dove gli angeli non li intrattenevano certo con dei video-giochi o catoni animati.
Allora siamo ancora in tempo! Interrompiamo questo fiume di parole, pensieri e rumori, respiriamo profondamente ed esclameremo anche noi: "Ah! Senti che bel Silenzio!"...e troveremo le parole di Dio.
Un altro mio quadro...silenzioso

venerdì 13 aprile 2012

COME FOSSE L'ULTIMO

Chi per quanto faccia può aggiungere un'ora sola alla propria vita? 
Sembra una cosa triste: a me, invece,  fà pensare al fatto che se ogni giorno che viviamo fosse l'ultimo, allora sarebbe necessario renderlo stupendo. Se fosse davvero l'ultimo che fareste? Non vi fermereste a prendervela con nessuno. 
Cerchereste le persone care per stare con loro e dirgli che le amate. Non vi frenereste se vi venisse da dire "ti voglio bene".
Faremmo in modo che sia un giorno pieno di belle cose da fare e colmo d'amore, fino all'ultimo minuto.
Bene...è così che dobbiamo vivere OGNI giorno.
Se vi viene da dire quanto siete felici di stare con una persona o quanto bene le volete, ditelo subito, senza pensare che ci sarà un momento migliore per farlo.
Questo rende la vita meravigliosa e ogni giorno un giorno pieno di vita per voi e per chi vi vive accanto.
Un tunnel....di pace

PAGNUOZZI MELE E CIOCCOLATO

Questi pagnuozzi sono una sorta di cornetti fatti in casa, anche se i miei figli hanno detto che sono più buoni (ma si sa che è un'opinione di parte!)
Questa la ricetta per almeno 6 persone:
500 gr di farina
25 gr di lievito di birra
sale
acqua tiepida (una tazza e un pò)
una mela tritata
7 cucchiai di zucchero
100 gr di strutto
cioccolato fondente( o a tocchetti o tipo nutella)
1 uovo
granella di zucchero.
Si fà lievitare la pasta come per fare la pizza con farina, lievito, sale e acqua per 2 ore.( Fate un impasto abbastanza duro)
Dopo, si aggiungono la mela, lo zucchero e lo strutto aiutandosi con un pò di farina se l'impasto dovesse diventare troppo molle.
Quindi si fanno delle palline (non tanto piccole), si appiattiscono, si mette al centro il cioccolato e si richiudono a palletta. A questo punto si distribuiscono su una teglia unta a una bella distanza fra di loro perchè cresceranno quasi del doppio. Si batte l'uovo a parte e ci si spennellano i pagnuozzi. In fine cospargerli di granella o zucchero di canna in mancanza di questa.
Ora infornate a 200 gradi per un'ora.
Sono buoni anche tiepidi
I Pagnuozzi!!!

giovedì 12 aprile 2012

UNA INSOLITA CARMEN




COLOMBE DI LUCE



Primo giorno di scuola al liceo: vado a prendere i miei ragazzi. Parcheggio dove posso, in un universo di lamiere e subito ho lo sgomento del non saper  dove mettermi a questo mondo. Il cielo è grigio, l’edificio anche. Sbarre ovunque e tanti visi incupiti quante auto riesco a vedere. Mi sento fuori luogo in ogni possibile senso e ad ogni suono di clacson si sveglia il mio senso di colpa:con un salto guardo se il mio veicolo sta ostruendo qualcuno, anche se il suono proveniva da due traverse più in là. Sale in me la forte sensazione che potrei senza volere e per un nonnulla ispirare qualcuno alla lite furiosa. Entro in auto, metto la sicura ed apro il Vangelo in un solo gesto.
Finalmente suona la campana. Esco dall’auto .I ragazzi escono come un fiume di deportati infelici. C’è chi ha il visetto smunto, chi mostra la grinta sotto un trucco pesante, chi non saprebbe dove applicare il prossimo pearsing , chi ha sfogato sui capelli la sua voglia di essere notato, chi non s’era deciso se indossare una gonna o un pantalone e l’ha messi entrambi credendo d’aver esercitato la massima libertà. Chi mi evita quasi schifato, chi mi investe come fossi trasparente, chi guarda solo avanti come un automa. Mi si stringe il cuore.
Ecco arriva mia figlia ed improvvisamente mi ritrovo in un film, dove stanno mandando la scena al rallenty. Svaniscono le urla, non sento più i clacson e fisso il mio sguardo sul suo sorriso mesto mentre mi vede. Cade un gran silenzio nel mio cuore ed ogni suo passo è un macigno nel petto. Mantengo il contatto visivo e sfodero il sorriso più rassicurante che posso. Ora è come se nel film avessero messo una musica quieta, forse un pacato lamento: è la voce della mia preghiera.
E’ la speranza e l’attesa di una vita migliore solo per loro, per quei visi provati che ostentano un debole sorriso.
“Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi! Siate perciò astuti come serpenti e puri come colombe”..ed ecco che in questa scena a rallentatore mi sembra di vedere la luce di un battito d’ali di una colomba bianca che tenta superare l’ombra del mondo con qualche guizzo di fanciullezza in astuti percorsi fra la folla urlante.
Agnelli ma colombe di luce che cercano di essere più astute dei lupi, volando sulle loro teste.
E’ questa la forza dei “deboli” del la terra:essere leggeri come colombe e volare sopra le angherie, le ingiustizie e la ressa del mondo ingrato che preferisce le tenebre alla luce. Un sofferente mondo che non sa più alzare gli occhi al Cielo e scoprire le traiettorie fantasiose ed i voli inaspettati delle fragili colombe chiare; che sbattendo le ali al sole creano un alone di luce attorno a se.
Una forza che il mondo non conosce e che batte tutte le forze esistenti perché viene dal Padre. Allora non fa nulla se il cielo è grigio, se anche la scuola lo è: la Luce vincerà.
Paola Buccheri
La mia Colomba

mercoledì 11 aprile 2012

EUCARESTIA FAMILIARE

"Signore che nutri gli uccelli del cielo e fai crescere i gigli nei campi, fà che a nessuno manchi mai il pane"
Questa è la breve preghiera che da sempre si fà nella mia famiglia prima di iniziare a mangiare. E' un modo per dire "grazie" al Padre e anche uno splendido espediente per insegnare che non si comincia a mangiare se il fratello non ha il piatto pronto. 
In questo modo si rispetta Dio e il prossimo e si rende sacro il momento del pranzo e della cena. I ragazzi comprendono fin da piccoli che pranzare non è solo ingerire cibo, ma godere della presenza dell'altro....cibarsi anche dell'anima di chi hai di fronte e accanto. 
Una mia immaginazione durante una messa

lunedì 9 aprile 2012

INUTILE COME UN FIORE


Ancora ricordo una frase di mia nonna quando non stava bene : “Sono inutile: posso anche andarmene!”
Mia nonna era una persona gioiosa, ma quando aveva attacchi di dolore che le impedivano di fare tante cose, le capitava di sentirsi inutile e perciò da buttar via.
All’epoca ero piccola e non trovavo una cosa da dire per farla star meglio. Sapevo solo che volevo la mia nonna con me, non importava cosa poteva o cosa non poteva fare.
Ho capito che la parola INUTILE getta nello sconforto. E’ una parola che nel vocabolario del Regno di Dio non esiste: nessuno è inutile. Se ami, la persona non è mai inutile. Se oggi mia nonna rivivesse non la riterrei inutile neanche se fosse completamente invalida. Perché è UTILE per me: continua anche ora ad essere un abitante importante del mio cuore.
Quando sentite una persona cara (o una qualunque) dire che è inutile, fatele fare una cosa qualsiasi: riempire un vaso di farina, annaffiare una pianta, o chiedetele un’opinione. E’ il gesto che salva dall’idea di inutilità.
E se qualcuno insiste ditegli: ma io ti amo! Come fai a essere inutile?
E se insistesse ancora, portatelo a guardare i fiori e ditegli: "Tu vivresti senza i fiori? Perchè pensi che Dio li abbia creati? Per deliziare la nostra vita con la loro bellezza! Ecco: tu ora sei un fiore!"

Mio dipinto venduto un anno fà

sabato 7 aprile 2012

TUTTO E' COMPIUTO



Devo aspettare in casa perché ci sono gli operai che aggiustano (o distruggono?) il mio bagno. Così faccio una cosa che non mi capita spesso: accendo la TV e faccio zapping o, come direbbe un italiano, saltello da canale a canale in cerca di qualcosa di vedibile.
Ci saranno una decina di programmi sul calcio, dove discutono in giacca e cravatta con visi assai seri su come e perché un tal giocatore abbia tirato una palla all’altro. No, cambio, non riesco a immedesimarsi nella preoccupazione che ciò dovrebbe destarmi.
Ci sono poi almeno trenta canali di poveretti che corrono su tappeti ruotanti, si scuotono dalla testa ai piedi per “scrollarsi” dal corpo i grassi di troppo e fanno addominali incessanti per avere ventri quadrettati utili per giocare a tris. Mi sento stressata solo a vederli: vado oltre.
Nei rimanenti canali ci sono vendite di ogni tipo, dall’orecchino al quadro “imperdibile” con pennelli e scarpe attaccate alla tela. E poi i reality che di realtà, mi auguro, ne contengano ben poca perché non voglio credere a tanto vuoto nella mente  dell’uomo.
Perché guardare tutto questo niente? La vita suggerita dalla TV, sembra una collezione infinita di cose superflue che non riusciranno a colmare alcun vuoto. Come se non avessero corpo o sostanza, come un cibo dietetico e incolore. L’uomo cerca riempire la sua vita di cose belle, e ciò è giusto, ma si lascia ingannare dall’apparenza, da quel famoso “look” che sbrilluccica tanto ma non è che un pezzetto di vetro, senza valore.
Cos’è che dà sapore alla giornata? Cos’è che la può rendere speciale, meravigliosa e “imperdibile”? Pensiamoci.
La prima cosa che mi viene in mente è la risata dei miei figli, la mia mamma che sussulta nel vedermi arrivare a casa sua per un caffè, l’amica che passa a trovarmi, i miei ragazzi di catechismo quando gli si accende una luce negli occhi nel capire che Dio li ama, o incontrare lo sguardo stupito  di chi riesci a perdonare. E poi ancora la pace che non è del mondo ma è “di più” nei momenti di preghiera. Silenzi colmi della presenza di Dio.
Questo riempie la vita. L’amore vero, la Caritas che Gesù è venuto a incarnare sulla terra. Quell’amore che non si ferma alle offese, non si ferma alle incomprensioni, agli insulti e ai colpi di flagello.  Lo scoprire che dentro te non provi rancore e anzi sei capace di dare una mano a chi incontri perché l’amore non è stato ucciso da nessuna contrarietà. E’ gioire del fatto che posso morire al mio egoismo per regalare pienezza d’amore e godere della Resurrezione già ora.
Che cosa è venuto a fare Cristo in fondo? Guardiamolo un momento. E’ venuto a dare Sostanza e Pienezza alla nostra vita. E’ venuto a riempirla di cose bellissime che non è necessario andare a comprare, occorre solo prendersele gratuitamente dal cuore di Gesù.
Guardatelo nel momento in cui muore e rende lo Spirito, in cui esala il suo Respiro divino e lo lascia a noi per vivere. Nell’ultimo istante dice: “Tutto è compiuto” usando un verbo che significa con esattezza “riempire”, allora “Tutto è riempito”.  Ha colmato fino all’orlo “in misura scossa e abbondante” il cuore dell’uomo, di Amore; arrivando in ogni angolo nascosto.
Non c’è più vuoto con Lui, o quella sensazione di non-senso nell’esistenza. Da quando Lui ha sconfitto la mia morte, tutto ha senso, anche la sofferenza, anche l’incomprensione o la solitudine. Tutto è utile per la vita. Mia e altrui!
Voglio spegnere la TV ora e andare da Dio in un silenzio di preghiera tutto riempito d’Amore. Perché là troverò il mio appagamento completo, ritroverò il senso del mio essere persona, guadagnerò ricchezze incommensurabili e imparerò a vivere in una eterna beatitudine da ora in poi.
E’ vero Gesù: Tutto è compiuto!

Un mio dipinto


venerdì 6 aprile 2012

CI SONO DELLE VOLTE


Ci sono delle volte, nella vita, in cui ti senti come in una giornata di vento e tu sei per strada, a piedi con le mani piene di pacchetti, la borsa che scende dalle spalle (inesorabilmente a bottiglia), i capelli che non hai legato e ti vanno sul viso coprendo la vista e attaccandosi sul rossetto. Momenti in cui ti verrebbe da piangere ma lo trovi infantile e goffo perciò simuli controllo di te e seguiti a camminare con un incalzante senso di fastidio interiore.
Anche se il vento ti confonde le idee, procedi piano perché non c’è altro modo per raggiungere il portone di casa. Anche se sembra che il tuo respiro sia troppo flebile per riuscire a contrastare le folate di vento e credi di dover restare in apnea, avanzi ugualmente nella speranza di intravedere l’uscio amato.
Sono quei momenti della vita in cui sei costretto ad accorgerti che l’amore che hai amato è volato come i capelli slegati al vento. Le attenzioni, i sacrifici, le gentilezze avute per i fratelli sono finite sulla bocca di qualcuno sotto forma di malintesi e le parole dette si sono mischiate come le carte scappate via di mano a un prestigiatore.
Come se davvero in un giorno di “bora” qualche sbadato avesse spalancato la finestra di uno studio e tutti i documenti fossero volati fuori perdendosi per sempre: ritrovo le mie parole, ma sono tutte in un ordine sbagliato e ora hanno un altro significato.
E tu là, in mezzo alla strada ti ritrovi senza equilibrio a guardare i pacchetti in terra, mentre cerchi le chiavi di casa nella borsa semi-aperta, e già scende una lacrima di sconforto.
Sono momenti, solo momenti ti ripeti consolandoti. No, guardiamo in faccia la realtà: è la maggior parte del tempo che ciò accade sotto i tuoi occhi! E’ vero Signore, è così che va la vita, ma io non posso smettere d’amare, non posso permettermi di perdere anche me stessa, anche…Te!
Allora lascio cadere tutto, anche la borsa e le chiavi, perché così non c’è più niente che possa scivolarmi dalle mani. Via, via tutto, che importanza ha? Via, via al vento quest’amore, che vada dove vuole andare, che scappi via dal mio cuore e si metta a correre nel Cielo portato via dalle mani del mio Signore! Ma guarda Dio: non piango più, sto sorridendo al vento perché Tu hai trasformato il mio pianto in pioggia che rinfresca l’anima. Non c’è dolore che con Te non si tramuti in gioia!
Ora ho capito di che si doleva il mio cuore e ora so che non c’è motivo alcuno; il Tuo Vento mi ha baciata e ha sussurrato la risposta: “Lascia che Io porti il tuo amore dove voglio, lascia che si sparga come i semi dei soffioni, niente va perduto del bene che dai e il Vento che tu senti è il Mio Spirito che soffia dove vuole e non sai dove andrà.”
Ora ho capito di che gioire! Ci sono delle volte in cui comprendi perfettamente che non sei di questo mondo e che nessuno potrà mai rubarti dalle mani di Nostro Signore. Ci sono delle volte, che puoi mollare tutto e volare nel Vento.


mercoledì 4 aprile 2012

L'ASSE DA STIRO E' UN TRAMPOLINO!


Nella mia famiglia, a settimana, ci saranno almeno 20 camicie da stirare ed io ho trovato un modo di rendere il mio lavoro "un piacere". Prima di iniziare chiedo a Dio di aiutare quelle anime che devono tornare a Lui. Gli chiedo cioè di salvarne una per ogni camicia che stiro: offro il mio lavoro!
Sapete che noi siamo una sorta di sacerdoti e che possiamo perciò intercedere per i fratelli, offrendo i nostri sforzi? non è una mia invenzione, ma un occasione offertaci dal Padre per renderci più uniti come famiglia.
Ecco che a ogni camicia stirata e piegata penso al sollievo di un'anima in un luogo del mondo che io nemmeno conosco, ma che ora ha il cuore un pò più vicino a Dio e gode di un'accresciuta pace interiore.
Perchè non provate anche voi? Si guadagna in buon umore e si aiuta qualcuno che ha bisogno e.....tutti vi chiederanno perchè sei felice di stirare!
Usiamo quest'asse come un trampolino di lancio verso il Cielo!

PANE NON LIEVITATO DI ISRAELE


Domani è giovedì santo, quindi ricorre l'ultima cena di Gesù con i suoi apostoli. Da anni ho istituito l'ultima cena anche a casa nostra per far vivere ai ragazzi quei momenti così importanti calandoci un pò nel clima che ci doveva essere.
Quindi ceniamo con la sola luce di molte candele, e consumiamo una cena il più possibile simile a quella della Sua Ultima Cena: erbe amare (rucola o altro), olive, formaggelle, e noi mettiamo del pesce perchè l'agnello non lo mangiamo mai. Il tutto accompagnato dal cibo protagonista: il pane azzimo che il padre di famiglia (mio marito) spezza da una pagnotta intera e distribuisce a tutti.
Ho trovato la ricetta anni fà, eccola:
3 tazze di farina integrale
1 tazza di farina di mais
1 tazza e mezzo di farina di riso
1 tazza e mezzo di farina normale abbrustolita in padella
2 cucchiaiate di olio di mais 
3 cucchiaiate di salsa di soia
1 cucchiaio di sale
4-5 tazze di acqua tiepida.

Si mescola tutto e si versa a cucchiaiate in 2 oppure 3 teglie piccole unte di olio.
Và in forno a 180 gradi per 1 ora e mezza.
Pane Non Lievitato e Non Impastato di Israele

Con l'augurio di un santo Giovedi!

martedì 3 aprile 2012

LA GRAZIA DELL'INCIAMPO


"Questa maglia costa un occhio della testa!" (dice lei alla povera interlocutrice cieca da un occhio)..... e vai col brivido blu che sale e scende per la schiena!
Purtroppo sono dei momenti che non riuscirai più a dimenticare per quante capocciate proverai a dare nei muri.
Ma perchè? Io colgo una "grazia" in questi disgraziati momenti!
Se ci fate caso, subito dopo ci si mette zitti zitti in un angolo ben nascosto o comunque si cerca di scomparire.
Cioè: ci si abbassa la cresta. Le gaf capitano affinchè non ci si senta troppo a lungo perfetti, perchè non siamo in grado di reggere bene questo sentimento: diventiamo superbi.
La prossima volta che vi succederà di inciampare davanti a un pubblico bello folto mentre cercavate di fare bella figura, prendetela come un'occasione per tornare più semplici, più umili e perciò più simpatici! 

lunedì 2 aprile 2012

LIBRO DI VOLTI


Non ho un “account”su Facebook, non perché voglia per forza demonizzarlo bensì perché preferisco avere dei rapporti umani il più possibile reali. Può darsi che in futuro mi tornerà utile ma ho in mente di usarlo con una certa parsimonia.
Sono molto favorevole al progresso e se mi scrivono “cmq” su un sms sono in grado di leggerlo come “comunque” e persino io mi diverto a lanciare nell’etere tanti TVBTT (Ti voglio bene tanto tanto) a chi amo. Niente di male! E’ carino e vince la mia timidezza nel dirlo a voce.
Questo però mi fa molto riflettere. Ho notato che attraverso facebook, sms e chat varie, le persone si sentono libere di parlare un po’ di tutto con altre assolutamente sconosciute. E’ vero: su facebook compaiono nomi e foto, e puoi ritrovare amici scomparsi alla tua vista, perciò anche gente che conosci. Ma è comunque una sorta di anonimato. Non solo perché entri in contatto con perfetti sconosciuti che si aggiungono alla lista di “amici”, ma anche perché in fondo resti protetto dalle tue quattro mura di casa e dall’invisibile rete di internet. E’ strano..riuscire a occultarsi con qualcosa d’invisibile! Fenomeni del progresso!
Resta un dialogare con qualcuno (conosciuto o no) che tieni a debita distanza e che se vuoi, spegni con un clic! Quanta paura abbiamo!
Provate, però, a tirar fuori qualcosa di profondo e Vero dalla vostra anima e a metterlo su Facebook: ecco che tanti rispondono con quello che hanno dentro di più vero. Di persona, forse, non ci sarebbero riusciti, troppo bloccati dal pensiero di un mondo pieno di pregiudizi. Perché rispondono con ciò che hanno di più caro? Perché mettersi a parlare con “non so chi” di cose importanti? Perché siamo figli di Dio e siamo alla ricerca dell’altro. Abbiamo bisogno di unirci al fratello, di entrarvi in contatto perché è questo il nostro fine sulla terra.
Gesù lo aveva detto: “Padre, fa che anche loro siano uno, come Io e Te siamo uno, affinché la loro gioia sia piena!”Fin dalla creazione Dio aveva sognato l’uomo e la donna come due che non dovevano stare soli.
La nostra felicità è stare con gli altri, condividere gioie e dolori, restando uniti a Dio che è Colui che sa ogni cosa e ci insegna ad amare e quindi a vivere. Gesù aveva trovato la soluzione a questo nostro bisogno: l’Eucarestia. Ci ha dato Se Stesso, con la Sua forza per cambiarci lavorandoci da dentro l’anima. Tramite il Suo Corpo possiamo imparare a diventare un corpo solo e correre più veloci verso il Padre; facendoci coraggio a vicenda.
Troppi di noi non hanno compreso l’importanza di questo miracolo a portata di mano che è l’Eucarestia. Ma restano comunque figli di Dio e in loro rimane questo desiderio immenso di cercare l’altro per ritrovare la strada della gioia. Il Padre, infatti, ha inserito nella nostra anima un “micro-cip”che fa gridare “Abbà!” (Papà!) e ci aiuta comunque a tornare a Lui in compagnia dei fratelli. Tale micro-cip è il bisogno disperato d’amore che, eventualmente, ci fa postare il nostro volto su uno schermo luminoso del PC sotto falso o vero nome.
Questo facebook, sorta di libro pieno di facce, è in fondo una grande raccolta dei volti che il Padre sta cercando per costruire qualcosa che supera le nostre più rosee aspettative: il Suo Regno. Costituito da persone che parlano faccia a faccia della loro ricerca della Verità e che alla fine del discorso si stringono forte e camminano per mano verso Dio.
Se Facebook e le chat servono per rintracciare il prossimo, che sia benedetta internet, ma dopo…andiamo a trovare il fratello a casa sua e regaliamogli un sorriso…. “dal vivo”, perché, cari fratelli, non c’è niente di più bello che passare ore su un divano a parlare di cose importanti e meno, con un amico. Quei momenti ti fanno sperimentare l’amore vero in un assaggio di Vita Eterna.
Vi auguro di poterla toccare con mano..


Paola Buccheri

ABBRACCI GRATUITI

Quanto è importante un abbraccio! Qualcuno lo ha capito così bene che li và a regalare in giro........
..........se è l'amore che manca nel mondo, è ovvio che è l'amore che devi portare, e DEVE essere gratis: CARITAS significa amore gratuito, non elemosina, perchè questo è l'unico che ci salva! Quello che ti danno quando meno te lo aspetti!...Presto mi unirò a loro!
(la frase che compare alla fine è di Oscar Wilde e dice: "For one moment our lives met our souls touched")