Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

giovedì 31 maggio 2012

ANNIVERSARI

Oggi io e mio marito facciamo 20 anni di matrimonio!
Come ci siamo arrivati? incredibile come passa il tempo!
Dobbiamo ringraziare Dio naturalmente.
Penso sempre alle nozze di Cana, dove Gesù compie il primo miracolo. Trovo interessante e significativo che il suo primo miracolo avvenga durante una festa di nozze.
Il vino finisce e Gesù, sotto richiesta di Sua Madre, si fa portare dell'acqua e la trasforma in vino.
Da piccola pensavo: "Bello! ma che miracolo strano!"
Ora capisco. Il vino è simbolo di festa, di gioia, di tendenza al sorriso e a vedere tutto più rosa (è così che si sente chi beve un po'), ma nel matrimonio, all'improvviso, quando meno te lo aspetti....finisce!
Che si fa? E' li che l'istinto è quello di rivolgersi a Maria, ma non si fa quasi in tempo: Lei, da brava madre, si è già accorta di tutto e sta già informando Suo Figlio. Perché a Maria, Gesù, non nega niente.
Così, chiede a noi di sforzarci solo di sollevare questa immensa quantità di "insipidezza"che stiamo bevendo da un po' e di aver fede, anche ora che il vino è andato in acqua: che la gioia si è trasformata in noiosa routine.
E Lui, udite udite, la ritrasforma in vino, però migliore di quello di prima! Gesù si reinventa per noi una gioia nuova, inaspettata, ancora mai assaporata!
Lui conserva il vino migliore per quando tu non ti aspettavi più nulla!
E' chiaro come il sole che Lui vuole vederci felici...chiede solo di essere sempre invitato!
Ecco come durano i matrimoni! Auguri a tutti gli sposi novelli o attempati!

lunedì 28 maggio 2012

LE LAMPADE....NON SI NOTANO

Riflettevo su quante persone sono in cerca di titoli, di fama...c'è uno smaniante desiderio di emergere ed essere notati. Io lo capisco e non sono qui per giudicare nessuno, ma solo per meditare sul significato.
Non solo lo comprendo, ma ne ho sperimentato il vago senso di scontento che questo sentimento può generare. Uno scontento latente , destinato a crescere nel tempo come una piantina infestante che sembra innocua ma che se si trascura mette radici profonde e diventa a tronco largo devastando fiori e altre piante decorative.
Ora io mi chiedo questo: dove sta scritto che dobbiamo emergere e occultare così il fratello? chi dice che dobbiamo guadagnarci dei titoli importanti per il mondo?Certo ci fa piacere sapere che qualcuno ci ascolta, è bello che altre persone ci notino per la nostra bravura a far qualcosa o per altri motivi, ma cosa cambia in me se questo non accade?
In fondo rimaniamo quel che siamo e non ci viene tolto nulla. Faccio un esempio: se io salvassi dall'annegamento una bambina, ma poi nessuno mi lodasse, questo fatto mi leverebbe il merito di aver salvato una vita? mi sento di dire tranquillamente che un tale merito resterebbe comunque mio e anche se nessuno mi ringraziasse, avrei comunque il Padre Eterno come amico per sempre.
Siamo tanti nel mondo e non tutti possono essere al corrente del nostro cuore e delle meravigliose cose che facciamo o dell'amore che amiamo, ma non è per questo che abbiamo un cuore, che facciamo cose belle o che amiamo. Noi siamo quel che siamo per servire il fratello e non per assillarlo perché ci lodi o noti. E il merito, l'oro della nostra vita, sarà tenuto da parte da Dio stesso, in Cielo.
Gesù ci ha detto chiaramente che "siamo la luce del mondo" e che perciò non dobbiamo nasconderci sotto a un tavolo,bensì metterci sopra al tavolo stesso, ma non per far mostra di noi stessi: non si fissa la lampada, ma la lampada consente di vedere cosa c'è intorno a noi, consente di guardare bene negli occhi il fratello. 
Quindi ci hanno detto di servire da luce, di non restare soli, di stare con gli altri,ma....questo non significa che saremo noi ad emergere! Significa che il nostro compito è "far emergere"la Verità.
La nostra stessa luce non è nostra ma filtra attraverso di noi che siamo vetri più o meno trasparenti, se rimaniamo attaccati alla spina, alla corrente, cioè alla fonte Vera della Luce: Dio.
Così non solo serviamo da luce, da buone lampade, ma serviamo la luce: siamo al servizio della luce e questo è il nostro miglior titolo che nessuno potrà mai levarci. E anche se nessuno al mondo ce lo riconoscerà mai davanti a folle di persone, resteremo lo stesso "le lampade di Gesù".
Così, quando ci verrà un nocivo sospetto di essere "nessuno" solo perché non emergiamo in mezzo a tante persone, ricordiamoci il nostro Vero titolo e rammentiamo che una lampada non illumina se stessa, illumina gli altri, e nonostante la sua utile funzione, praticamente nessuno la guarderà...se non il suo Creatore.
Noi:Lampade nelle mani di Dio!

lunedì 21 maggio 2012

VAMPIRI PENTITI



Tutto sommato, io sono un vampiro. Così si spiegherebbe tutto: la mia carenza di sangue, il mio pallore, la resistenza fisica inspiegabile, il piacere per gli abiti neri e il raso, il fastidio per il sole….ma soprattutto la sete di….amore.
Il sangue è vita e senza non si può stare. Così per me l’amore…senza non posso vivere. E più ti manca e più ne provi una gran sete. Ma non puoi levarlo agli altri con la forza senza provocare il malessere altrui. Allora cerchi di non berlo, non attaccarti al collo di chi ti passa accanto nella vita. Non "accollarti", come direbbero oggi i ragazzi.
Ma ti manca e sai che porterebbe il calore nella tua giornata, a riscaldare le membra raffreddate da tanta indifferenza. Sai che potresti, con un po’ di scaltrezza, rubarne un po’ a qualcuno per ristorare il cuore. Ma non è ciò che renderebbe migliore la tua esistenza. L’unico modo plausibile è averlo gratuitamente: unico sangue che potrebbe salvarmi…e non lo avrò
Il sangue, come l’amore, è sempre vita. Ma io sono un vampiro e , senza questa linfa,piano piano mi sfinisco, pur rimanendo forte. E intenso rimane il desiderio di amare….non conta più se ricevo o no…devo amare.
In questo mondo dove la gente si odia e si ammazzano i bambini…in questo mondo dove è proprio l’amore che scarseggia…è qui che più si dovrebbe amare …è qui che voglio amare.
Ormai da anni il mio povero sangue non riesce a raggiungere dei valori decenti nemmeno per un morto di due giorni….eppure il mio innamoramento per l’amore mi tiene più viva di molti. Allora in fondo l’amore è molto di più del sangue. L’amore è il sangue dell’anima. Anima che non muore neanche se tutto il sangue se ne andasse dalle vene del corpo.
Così, infine ho deciso: non succhierò il sangue a nessuno, bensì darò il mio sangue spirituale a chi incontro per dare un po’ di vita a chi vive in un mondo di….quasi morti per carenza…d’amore.
Lui è un vampiro che fa bene....alla vista!




domenica 13 maggio 2012

LA MAMMA SA ATTENDERE



Oggi il mondo è tutto di corsa. Si corre al posto di lavoro, si corre per prendere la metro, si mangia di corsa per non perdere tempo, si parla al cellulare mentre si mangia, si beve mentre si scrive un sms. Siamo così “di corsa” che prima o poi stramazzeremo a terra mangiando, bevendo e parlando al telefono.
Non abbiamo più modo di fermarci un momento. Eppure non è correndo che creeremo una vita decente, basta dare un’occhiata alle nostre..occhiaie!
Una volta ho sentito una frase che mi ha colpito tanto: “La donna sa attendere perché ha la capacità di diventare mamma”.
E’ vero, mi sono detta. Se una futura mamma non trovasse in se la capacità di attendere, non sarebbe in grado di dare alla luce una vita. E’ un dono seminato da Dio nel cuore di ogni potenziale mamma.
Attendere il formarsi del bimbo, attendere i giorni passare lenti, pazientare per arrivare a vedere quel nasino che miracolosamente si sta delineando.
E nell’attesa imparare davvero a pregare, sperare, sognare. Fino a dialogare col piccolino che sembra rispondere muovendo piano un piedino.
La mamma sa attendere, anche dopo la nascita: che il bimbo dica “mamma” e “papà”, che muova i primi passi dopo mille cadute, che impari a mangiare da solo, che impari a camminare anche senza di lei. E’ tutta un’attesa dal primo dentino alla poesia detta a memoria. Dall’abbraccio materno al primo bacio d’amore. La mamma attende….attende la gioia del proprio bambino, attende di vederlo vivere.
Attende.
Aspetta a parlare, pensa alle parole da dire quando deve insegnargli qualcosa di importante. Aspetta che passino alcuni nervosismi, mentre s’ industria per aiutarlo a sentirsi meglio. Aspetta che il suo pianto si spenga nei baci, aspetta il sorriso per lasciarlo andare nel mondo.
Attende.
Attende il suo ritorno, da scuola, dal lavoro o da un momento in cui vuole stare da solo.
Come ci sentiremmo se non fossimo certi che qualcuno ci ama così tanto da star aspettando noi? E’ la certezza della sua eterna attesa che spesso ci fa tornare sui nostri passi sbagliati.
La sua è una continua attesa per “dare alla vita”. Come se la gravidanza una volta iniziata non fosse mai finita: resta in lei l’attesa della Vera Vita che sogna vedersi compiere negli occhi del proprio figlio.
Perché dare alla vita è un paziente dare la propria vita per amore. E se non ci fosse questa capacità di stare in attesa, non riusciremmo a fare ciò che conta e non riusciremmo a mostrare ai nostri figli che l’amore è un cammino lento, in lieve salita, che richiede tanta pazienza, ma che da dei frutti meravigliosi: portare alla Luce chi ami.
E’ quello che fa Dio per noi: avere la pazienza di portarci piano piano verso di Lui che è Vero amore e Vita Eterna.
Ci ha quindi regalato Maria che da brava mamma, sa aspettarci mentre ci tende la mano senza mai stancarsi. Tramite lei abbiamo le braccia del Padre che ci stringono a se, ci consolano, consigliano.
Che aspetta ora Maria? Solo noi, di vedere la nostra gioia, di vederci vivere per non morire mai. Sta in attesa sulla porta della casa del Padre e non perde mai la speranza. Perché una mamma sa attendere.
 Premiamo la sua attesa materna: corriamo da Lei subito!




giovedì 10 maggio 2012

GELATO ALLA MELA

(o anche ghiacciolo!)

Ci vuole solo un pò di latte, poco zucchero e una mela. Non serve la gelatiera.
Prendete una vaschetta per fare il ghiaccio dal frizzer e riempitela del latte che preferite. Lasciate che si formino questi ghiaccioli di latte.
Poi pulite una mela e frullatela con 2 cucchiaini di zucchero e mezzo bicchiere di latte. Mettete da parte questo frullato in una ciotola.
Nel frattempo togliete dal congelatore i cubetti di latte e frullateli un pò per volta, unendoli alla ciotola col frullato di mela.
Ora mescolate bene e rimettete tutto in frizzer nelle forme dei ghiaccioli, oppure, in mancanza di questi, in ciotoline che lascerete raffreddare un pò prima di servire.
E' buonissimo e sanissimo!
Ovviamente si possono usare anche altri tipi di frutta: fragole o altro!
Eccoli! Vengono 7 o 8 gelatini

mercoledì 9 maggio 2012

COSA FARE NELLE LUNGHE ATTESE

Vi succede di andare alla posta per un pagamento e pensare di far presto? E' la cosa peggiore! Entrate e ci sono 30 numeri (che poi sarebbero persone) prima di voi: un attimo di stizza vi scuote da capo a piedi.
Il pensiero corre alle innumerevoli commissioni messe in programma per la mattinata e i conti non tornano più. Ecco che si affaccia il malumore e la tentazione di sfogarsi col primo che sbuffa o col malcapitato che inavvertitamente vi pesta un piede.
No, no, non ci si può lasciar andare a facili nevrosi. Per questo io giro...armata: Ho sempre con me il Rosario.
Per un credente, pregare, non è mai una perdita di tempo. Basta guardarsi intorno: persone malate, depresse, guerre nel mondo, catastrofi generali. 
C'è un'immensità di esseri viventi, di nostri fratelli che hanno bisogno di una preghiera!
Allora mi siedo o mi guadagno un angolo dove non disturbo, tiro fuori la mia corona del Rosario e inizio in silenzio a pregare, dedicando il mio pregare a "Chi più ne ha bisogno"...
L'effetto è immediato: su me scende una pace soprannaturale. Poi la pace si espande come un profumo misterioso e anche quelli intorno a me si calmano. Di ciò che accade nel resto del mondo non lo so, ma sono certa che Maria sta portando pace e speranza a chi soffre.
Così non sto più perdendo tempo, ma ho avuto l'occasione di rendermi utile per il mio prossimo, anche lo sconosciuto.
E, voi non ci crederete, ma appena dico l'ultima Ave Maria, è il mio turno e non mi sono accorta dell'attesa; non mi è pesata.
Lo facciamo tutti insieme?
L'arma della pace!


martedì 8 maggio 2012

Per chi ha bisogno di RIDERE!

Lillo e Greg e la..Pubblicità



FESTA DELLA MAMMA


AUGURI A TUTTE LE MAMME
Auguri alla mia mamma, alle vostre, a Maria!
Auguri a tutte: è il mestiere più bello del mondo.
Grazie Signore per i miei figli!



Una mamma felice

lunedì 7 maggio 2012

EFFETTI DEL CAFFE'


FORMULA DELLA PACE

(Pregare per i nemici si può.)

Al supermercato la signora asserisce di aver più fretta di noi e ci passa avanti; per strada ci superano da destra e poi ci tagliano la strada facendoci rischiare proprio brutto; il collega d'ufficio ci fà i dispetti come i bambini dell'asilo;il capo ci chiede straordinari veramente"straordinari"quando siamo stanchi...che momentoni!
La pazienza e la pace sembrano proprio volersene andare col razzo dai nostri cuori!
Non lasciamo che accada perché questa sarebbe un'angheria veramente troppo grande per noi! Sarebbe la goccia che fa traboccare il vaso. Sarebbe lasciar vincere il buio sulla luce: mettiamoci al riparo.
Se non possiamo proprio fare niente per difenderci concretamente (purtroppo è spesso così), almeno difendiamo la parte più sacra del nostro essere.
Vi do un consiglio che vi sembrerà strano e azzardato, ma provate a farlo: fate un'Ave Maria subito, non appena si affaccia la perdita di controllo dei propri sentimenti.
Al tipo che ti taglia la strada io dico: "Che Dio ti protegga perché con la tua guida ne hai bisogno!" e subito dopo faccio la preghiera. Maria calma gli animi, ridona la pace e questo gesto vi farà sentire di star facendo una cosa bella. State, infatti, pregando per i vostri..."nemici", cioè per coloro che al momento ne hanno preso le parti. 
Nel corso del tempo vi accorgerete che non è poi così difficile e che invece vi fa star bene quasi più a voi che al "nemico".
Gesù dice di pregare per il nemico: così lo stiamo facendo felice e restiamo sereni noi. 
Quando Gesù chiede di fare una cosa, non è mai per metterci in una situazione complicata, ma per un nostro vantaggio! Ricordiamocelo sempre!
Proviamo?


giovedì 3 maggio 2012

Una Finestra sul Paradiso


Pensando alla festa della mamma, mi sono immaginata come deve essere in festa il Cielo per Maria. Ripensavo ai nostri compleanni e alle feste dei santi. Per quanto riguarda questi ultimi m’immaginavo San Pietro tutto preso a consultare un quadernino dove erano segnate le date di festa di tutti i santi che poi corrispondono alle loro date di morte sulla terra e perciò di nascita celeste. Allora vediamo: San Francesco il 4 ottobre, San marco il 25 aprile, San Giovanni il 24 giugno…Santa  Maria…?Ma Maria non ha una data di morte, perché Lei non aveva bisogno di morire per nascere al Cielo! Siamo noi uomini che dobbiamo guadagnarci il Paradiso utilizzando il tempo sulla terra per capire dove sbagliamo e correggerci. Lei no! Quando Lei nacque sulla terra, era già nata per il Cielo..
Lei si è chinata sulla terra e come un balcone in fiore si è spalancata dal cielo per far scavalcare qui il Suo Santo Bambino. Poi è rimasta con Lui tutto il tempo necessario affinché Gesù non si sentisse troppo solo e attraverso i suoi occhi puri potesse ancora sbirciare il Paradiso: Casa tanto amata.
Come avrebbe potuto Gesù resistere nei momenti più difficili senza la carezza della mamma che Gli restituiva la pace di Casa? Era per Lui il giardino ombroso nel quale trovare ristoro quando l’aridità del mondo si faceva più difficile da sopportare. Grazie a Lei, Gesù ha potuto vedere un volto innamorato anche stando sulla croce in attesa dell’ultimo respiro.
Certo…tutto questo per Lui, per suo figlio, perché Lui se la meritava… (sospettiamo noi) e invece Dio è più grande del nostro cuore, di ciò che possiamo pensare. La Finestra non si è chiusa, proprio per volere di Gesù in punto di morte, quando a Giovanni dice: “Figlio, questa è TUA madre”. La sua mamma è diventata la nostra mamma e ora anche noi possiamo accostarci a Lei e sbirciare il Paradiso, ristorarci alla sua presenza ogni volta che diciamo un’Ave Maria, godere della sua ombra protettrice tutte le volte che la cerchiamo. La Finestra non si è chiusa perché Maria non è mai morta: sta aspettando che tutti trovino il coraggio di amare come Lei e di esserLe talmente vicini da scavalcare come bambini da questa vita a quella eterna col Suo prezioso aiuto.
Beati noi che abbiamo ancora una così bella Finestra aperta sul Paradiso! Dài fratelli, affacciamoci!
Mio dipinto basato su un "sogno" a occhi aperti

martedì 1 maggio 2012

T.V.B.

Quanto amore che serve nel mondo! Più guardo le persone e più mi convinco che solo l'amore può salvarle. 
Quelle che sono nervose e ti rispondono male, quelle chiuse in se stesse che neanche parlano più, quelle che ti guardano storto ancor prima che tu abbia l'occasione di rivolgergli la parola!
Sono tutte spaventate, addolorate, arrabbiate.
Ma se ci pensiamo un attimo: cosa ci può far star meglio quando stiamo così?
Voi direte che potrebbe essere la giustizia, la buona educazione, la correttezza, i soldi, o altro. Può essere, sono d'accordo, ma io dico che non basterà.
La cosa che fa star veramente bene e che ti sana da dentro come un fluido che scorrendo nel sangue lo rigenera, è l'amore.
Dire "Ti amo" o Ti voglio bene!
Ancora meglio se dopo si ha il coraggio di aggiungere "E Dio ti ama di più!"
Comunque, non abbiate paura e dite più spesso alle persone che gli volete bene. Non tenetevelo per voi...il tempo stringe, non si sa quante altre opportunità avremo di dirlo. E' una frase prodigiosa che calma gli animi e accende la speranza nel cuore delle persone.

PS: Dio vi ama...ricordatelo!