Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

martedì 30 ottobre 2012

CHE IO VEDA

L'Amore apre gli occhi...non è affatto cieco! E' l'unico che dà la vista

venerdì 26 ottobre 2012

ESSERCI


                                            
                    
Quante volte, mio Gesù, sei rimasto solo, incompreso e triste. Perché  mai non c’ero? Forse non avrei avuto parole giuste da dire. Forse non avrei saputo che fare e che volto avere affinchè il tuo dolore si potesse attenuare. Ma avrei ugualmente voluto esserci.
Probabilmente non sarei stata altro che una buona a nulla, ma forse ti avrebbe consolato un po’ sapere che c’ero.
Alle volte mi capita di piangere per motivi talmente difficili da spiegare che lascio di dirli a chiunque. E’ la stanchezza naturale di questa vita terrena esiliata dal cielo. Così piango e basta. Aspetto che il dolore scorra via attraverso gli occhi e che il pianto si fermi da sé per sfinimento fisico. Poi sono più serena.
Quando mi sento in questo modo, sovente mi capita di girare silenziosamente per casa e vedere i miei figli nella loro stanzetta, persi nei loro giochi innocenti e con i loro pensieri calmi e puliti. Subito sento il dolore placarsi. Come se Tu mi avessi posato una mano sul petto a calmare i singhiozzi e una mano sul capo a far sfumare i pensieri tristi. Loro, i miei bambini, non parlano, ma ci sono e so che mi amano. So che sono il segno che Tu mi ami. Ecco la mia consolazione!
Quando eri triste e non c’ero, era per questo motivo che avrei voluto esserci…per amarti  nel mio silenzio, nella mia impotenza, nella mia nullità.
Allora Gesù, se ti capita ancora di sentirti triste, passeggia per casa mia e mi troverai a cucinare, mentre penso a Te, a stirare, mentre sogno di Te, a far nulla, mentre ti serbo nel cuore.
Magari potrò essere la tua inutile figlia che vorrebbe solo amarti e che non è capace di niente, ma che “è” ed “è” solo per Te.





domenica 21 ottobre 2012

COS'E'?



La parola “Manna” viene dalla domanda “ma-nhu?” che significa: “Cos’è?”. Questo mi fa molto pensare e sorridere.
Sembra proprio che non sia cambiato molto dalla discesa della manna sulla terra; sembra che noi uomini siamo ancora con quella domanda in bocca con l’aria un po’ ottusa.
Tutte le domeniche ci troviamo di fronte a ciò che ci salva la vita, ci nutre e rappresenta il nostro tutto, ma con aria ebete lo guardiamo sussurrando in cuore: “cos’è?”
L’ha inviato Dio Padre per salvarci e ancora ci chiediamo che cosa sarà mai. Dovremmo solo gioirne, mangiare e stare zitti!
E’ così, infatti, anche con l’Eucarestia: ancora ci accostiamo a questa con aria sospettosa senza comprendere davvero cosa sia. Siamo fermi alle domande e vogliamo delle risposte. Come se non fossimo capaci di fidarci di chi ci ama.
Mi sembra significativo che anche la manna, nei racconti dell’Antico Testamento, cade sul terreno e viene coperta da rugiada. Cade sulla terra come per mettere radici: è germoglio di vita come l’Eucarestia; e viene coperta da acqua fresca a protezione e alimento, dato che il seme ha bisogno dell’acqua del Cielo per crescere e dar frutto.
Il Pane del Cielo che cade nella nostra bocca, avrà quindi bisogno del nostro cuore (il terreno) e della preghiera (l’acqua).
“Cos’è e come mai è qui?”non è più affar nostro: è un miracolo, è alimento divino e noi dobbiamo solo nutrircene.

 Ma-nhu'?

venerdì 19 ottobre 2012

FRASE 4

"La rugiada leva la polvere dai fiori. L'amore dei bambini leva le tristezze dal cuore di Gesù"


mercoledì 17 ottobre 2012

LA MIA CONFERENZA AGLI SPOSI

(E' scritta in un linguaggio discorsivo perchè l'ho scritta per postarla, ma non la leggo...io parlo con i ragazzi guardandoli negli occhi)

                           LA FEDE: INCONTRO CON GESU’
Siete sicuri che il vostro partner si presenterà all’altare il giorno del matrimonio? Perché?
Ora è facile credere l’uno nell’altro perché c’è la conoscenza, o almeno sappiamo per grosse linee  ciò che l’altro non farebbe mai! Se sai che lei soffre di vertigini e qualcuno ti venisse a dire che sta facendo equilibrismo su un filo al circo, anche se non sai dove è in quel momento, potresti giurare che non è vero quel che ti hanno detto di lei! Occorrerà altra conoscenza più profonda per esserne assolutamente certi, ma puoi già azzardare delle ipotesi.
Ma prima? Quando non vi conoscevate bene?Come avete fatto? Lui non si è presentato al vostro primo appuntamento con un Curriculum vitae che garantisse per lui e neanche lei;eppure qualcosa  vi attaeva al punto di fare il primo grande salto di fede. Cosa vi ha fatto lasciar perdere tutti i SE e i MA che venivano in mente?...L’Innamoramento!Gli occhi, i capelli, il modo di parlare, la simpatia: tutto quanto insieme, tutto parte dell’amore. La fede nasce nell’Amore: vi è quasi contenuta dentro. Essa è una virtù teologale, cioè infusa da Dio: è un regalo di Dio per noi. Come dire che Dio Padre, prima di posarci sulla terra in questa vita, ci ha lasciato dentro la capacità di CREDERE e tramite questo, camminare per tornare a Lui. Non è perciò contrario alla nostra dignità di esseri umani , né alla nostra libertà, né all’intelligenza,credere nelle promesse degli altri o far credito a Dio…Lui ci ha reso il cuore capace di questo prodigio.Non è però un prepotente, per questo ci ha lasciato la possibilità di usarla o no: siamo liberi.
Ecco quindi che la mia fede può essere in forma PASSIVA o ATTIVA.
La fede non è, come spesso si pensa, credere che siccome il Padre mi ama, non mi potrà mai accadere nulla di male e perciò ora vi dimostrerò quanta fede ho mettendomi ferma in mezzo alla Via del Mare e nessuno mi investirà! “Nooo!” grida Dio da lassù con le mani fra i capelli”Ma che si è messo in testa questo figlio mio? Oltre alla fede l’avevo fornito di intelletto! Perché non usa né uno né l’altro?”
La fede non và divelta così brutalmente dall’intelligenza! Le due devono agire insieme. La fede è sapere che guidando a fari spenti nella notte è facile morire, perciò accenderò i fari e andrò dove devo andare accompagnato dal buon Dio che così avrà la vita più facile nell’arduo compito di custodirmi la vita.
Così la fede diviene un mezzo potentissimo di locomozione. C’è infatti un momento in cui la ragione non può spiegarmi tutto e subito, almeno non come vorrei io.  Come quando siete usciti insieme la prima volta: avete fatto un atto di fiducia, saltato un pezzo per andare a vedere se era vero quello che sospettavate e cioè che lui o lei valeva la pena. Non c’era un ragionamento mentale complicato che potesse fornirvi una risposta, né un logaritmo in base dieci che desse un risultato sicuro. C’erano solo supposizioni, dovute ad un’inizio d’amore. Allora siete volati sopra a tutti i ragionamenti e siete andati a incontrare l’AMATO per vedere se era vero. Non è esatto dire che avete lasciato perdere l’intelligenza, ma più corretto asserire che avete sospeso i calcoli perché eravate senza dati e poi siete tornati indietro con tutti i dati raccolti per concludere che l’altro vi amava.
La fede che ho dentro di me ( quella capacità a CREDERE, di cui si parlava prima) mi dice che è possibile che esiste un Dio, Padre buono, che mi ha creata per amarmi e che vuole il mio Bene con la B maiuscola.Quindi ora prenderò la mia bella macchina di Batman( la fede attiva) e volerò sopra a tutti i miei SE e MA e andrò a incontrare questo Dio per scoprire più cose.
Torniamo un attimo a voi. Quando eravate all’inizio della vostra conoscenza, era tutto magico, proprio per questa sete di informazioni che avevate l’uno dell’altro. Qualsiasi cosa lui dicesse era veramente interessante anche se lui vi spiegava nei minimi dettagli come funziona un motore a scoppio e lei vi illustrava la preparazione del timballo di carciofi. Voi eravate li, con la bocca aperta che pendevate dalle sue labbra. Tutto era interessantissimo( chiamasi Rincitrullimento da Innamorati), perché il cuore cercava ogni minimo indizio sull’altro e ogni nuova informazione era una gioia che andava a confermare i vostri piacevoli sospetti: MI AMA.
La fede diventa così uno sprone a conoscere l’altro nel segreto desiderio non solo di scoprire che l’altro ti ama, ma di scoprire che ti ama DI PIU’ di quel che pensavi.
Insomma gli elementi per conoscersi concretamente sono tre e valgono anche per Gesù: PARLARE_GUARDARE_TOCCARE.
PARLARE: ho bisogno io di parlare con Gesù ed ho bisogno delle sue parole. Preghiera verbale mia durante la quale Lui resta in silenzio. Per avere le sue parole leggo il Vangelo che contiene TUTTE le parole divine e le medito: cerco di fermarmi a riflettere sul significato delle parole stesse, dopodichè entro in contemplazione: creo silenzio dei miei pensieri e preoccupazioni, cerco di non pensare alle varie cose che mi girano in testa e mi metto alla presenza di Dio in un silenzio che non è solo l’assenza della mia parola, ma un atteggiamento di ascolto amorevole della persona cara. E voi sapete meglio di chiunque altro che in presenza dell’AMATO alle volte non occorre parlare perché i silenzi non sono vuoti, ma sono ristoro e riposo in quanto c’è li accanto chi vi ama. Anche non dicesse nulla, ne ricavo giovamento. Non si tratta di sentire voci nell’etere, si tratta di abbandonare i miei problemi nel grembo di Gesù e godere del suo silenzio ristoratore e illuminatore perché misteriosamente, nella sua pace si trovano le risposte per noi. E’ come una metabolizzazione della Parola di Gesù letta e meditata.
Le parole di Gesù le ascolto anche meditate da un fratello in Chiesa nel corso della Messa domenicale e le riconosco in tutti i miei istinti a fare il bene.Inoltre devo tener presente che la voce del Padre è come un rumore genetico che mi porto dentro fin dall’inizio della mia esistenza, un po’ come la voce della madre o del padre che il bimbo ascolta fin dal grembo materno e che riconosce venendo al mondo e lo rassicura. Possiamo riconoscere la voce di Gesù dentro di noi. Si tratta solo di far silenzio perché Gesù è un cavaliere vecchio stampo e non parla se io sto già parlando: è educato!
GUARDARE:volete vedere Gesù ora? Bene. Guardatevi fra di voi. Voltatevi uno verso l’altro. Quello è Gesù.Non vi prendo in giro. Alle volte è stanco…ebbene dategli riposo. Altre volte è allegro..ridete con lui. Altre ancora è triste…ascoltate il suo sfogo e abbracciatelo così troverà conforto. In alcuni è facile vedere Gesù perché ha un bel volto come quello dei vostri cari, altre volte è più difficile perché è un collega di lavoro col quale proprio non si riesce a mettersi d’accordo: li Gesù è chiuso da qualche parte, ma c’è ed aspetta che la pietra del sepolcro venga spostata..magari da uno come te che ha ancora il coraggio di parlarti e cercare un accordo.Altre volte è addirittura sfigurato nell’esistenza di un assassino, ma è dentro di noi. Ed io? Io sono il canale della bontà di Dio:senza le mie mani Dio non può soccorrere i suoi figli. Nel Vangelo Gesù dice “Qualunque cosa avrete fatto ad uno di questi piccoli, l’avrete fatta a me”.
L’atteggiamento dell’innamorato è quello di mantenere il contatto visivo con l’amato è in adorazione della sua bellezza: la persona che ama assomiglia di più a Dio che è bello in modo sublime e noi siamo attratti dalla bellezza perché caratteristica di Dio. Il massimo della bellezza è appunto questo: scoprire che uno bello è anche buono! Che gioia! E in fondo guardiamo l’amato per questo.
TOCCARE: e questa è difficile eh?!Il contatto fisico per una conoscenza dell’altro è importante. Avete mai pensato perché vi tenete per mano?paura di cadere? Paura di perderlo? Non sapete dove mettere le mani quando camminate?no. E’ la volontà di essere una persona sola e di mantenere un contatto fisico che ci confermi la presenza dell’altro. I bambini di pochi mesi in braccio alla mamma sono tutto un toccare la stessa: tirare i capelli, appoggiare la bocca alla guancia..perchè? per un desiderio di inglobare la mamma dentro di sé per non perderla. Vorrebbero proprio mangiarsela. E i baci fra innamorati sono un po’ questo: un tentativo di mangiare l’altro per catturarlo in sé. Con questo non voglio sembrare una che istiga al cannibalismo, sto solo dicendo quanto sia radicato in noi il bisogno di un forte contatto fisico per conoscere e amare l’altro. Gesù sapeva bene di tutte queste nostre esigenze:lui è vero uomo e vero Dio. Lui è l’unico che ha potuto fare quello che ha fatto per noi. Ha detto: MANGIAMI!
Il suo più grande miracolo è stato questo:l’Eucarestia. Con questa Gesù si lascia mangiare da noi per essere una persona sola con Lui, così non lo perdiamo e lo inglobiamo in noi. Questo è il modo sublime che ha scelto per farsi conoscere da noi: ci parla da dentro, non ci lascia mai soli.
In conclusione: non c’è un momento in cui puoi dire di conoscere Gesù completamente perché Lui è Dio e c’è sempre da scoprire cose nuove di lui e della mia vita. Il percorso della mia fede inizia alla mia nascita e andrà avanti finchè non sarò davanti a lui. Ma una cosa la scopro presto: che Gesù è quel DI PIU’ che il mio cuore andava cercando e trovo pace e gioia in questa scoperta che ognuno di voi deve fare personalmente altrimenti non si può spiegare.
Una delle mie ultime scoperte è che Dio ricava il BENE da tutto il MALE che capita (fare un esempio se è il caso) e che le prove della vita sono la forgiatura della fede che ne esce più forte e sicura.
In fine: A che serve la fede?...per tornare a Dio
             Perché tornare?....per avere la Vita Eterna.
Perché vi sposate?Per avere qualche anno di benessere o per invece avere Amore Eterno?Certamente per avere AMORE ETERNO e FELICITA’ ETERNA. Bene…la fede porta all’incontro d’amore che promette fin d’ora FELICITA’ ETERNA .
Vi auguro di raggiungerla insieme.

La nostra dimora

lunedì 15 ottobre 2012

Frase 3

Sul far della sera ti sorgerà una specie di luce meridiana, e quando ti crederai finito sorgerai come la stella del mattino. Sarai pieno di fiducia per la speranza che ti attende. (Giobbe)

giovedì 11 ottobre 2012

I COLORI DELL'ANIMA


In questo video c'è molto di me stessa: la libertà e felicità che dà il riuscire a mettere sulla tela ciò che si prova dentro l'anima...e la gratitudine per il Padre che dona a larghe mani il Suo talento artistico impiantandolo nel cuore di esseri come noi!
La bellezza che riesci a mettere nei colori e nelle forme facendola passare attraverso le tue povere mani, è una sensazione mistica e sensuale insieme! La puoi accarezzare e trasmettere agli altri!
Come se venissi momentaneamente rapito dal Cielo e in quello stato avessi la possibilità di disegnare l'amore che sperimenti.
Dopo un bel quadro comprendi che hai avuto un pezzetto di felicità eterna che non ti sarà tolta mai più......




lunedì 8 ottobre 2012

AMORE SENZA PRETESE


Il matrimonio, in fondo, funziona quando il nostro amore diventa così gratuito da non avanzare più pretese. E' una cosa difficile, ma è ciò che da sapore alla nostra vita: le cose belle si conquistano con tante difficoltà!

venerdì 5 ottobre 2012

BACI SPECIALI

Come sono belli i baci! Quando due innamorati si baciano, ti viene spontaneo voltarti a guardare e poi distogliere lo sguardo un attimo dopo, per non rovinare qualcosa che è solo loro.
Ti attira e allo stesso tempo, non vuoi rovinarlo con la tua intromissione. E' un momento unico, speciale, di grande importanza per chi ama. E riesce anche a far sussultare il cuore del fratello che si accorge di questo momento. Perchè?
Se ci guardiamo dentro e restiamo in silenzio, ne cogliamo il senso.
Anche i bambini quando hanno poco più di sei mesi, accostano la bocca alla guancia della mamma e sembra che tentino di morderla! Poi li guardi e sorridono come soddisfatti o per tranquillizzarti che stanno solo scherzando. In effetti volevano proprio cercare di cibarsi della loro mamma per un semplice motivo: averla sempre con se e non perderla mai più. E' ovvio che è un tentativo giocoso che però risponde a un istinto d'amore profondo.
Così i baci fra innamorati: è un finto mangiarsi che esprime il desiderio di donarsi alla persona amata. 
Ovviamente nessuno può farlo davvero perchè diventeremmo dei cannibali e ciò non è nelle nostre corde! E' quasi un gioco che in fin dei conti ci lascia leggermente insoddisfatti, al punto che sentiamo il bisogno di baciarci ancora, nell'inspiegabile voglia di riprovare a nutrirci dell'altro. Per farlo nostro, per assicurarne la presenza accanto a noi, per essere certi di camminare sempre insieme.
C'è solo una Persona che ha potuto farlo davvero: Gesù!
Lui ha reso il suo Corpo buono come il Pane per consentirci di cibarci di Lui. Perché sapeva bene, in quanto Dio che ci ha creato a sua immagine e somiglianza, come siamo fatti e quanto abbiamo bisogno di baciare ed essere baciati. Di amare ed essere amati.
La Santa Particola che ci viene offerta durante la messa non è altro che Gesù che ci dice: "Eccomi, mangiami, e Io rimarrò sempre con te". 
Avevate mai pensato a questo? l'Eucarestia è il Bacio di Dio per noi!






mercoledì 3 ottobre 2012

UN SORRISO DAL CIELO


(In occasione dell'inizio dell'anno catechistico: il ricordo di una mia ragazza. L'articolo risale a quattro anni fà)

“Potevamo stupirvi con effetti speciali”, recitava una vecchia pubblicità…ed invece oggi non ho altro da raccontare se non della bellezza di un sorriso che non mi si leva dalla mente: quello di Antonella, una mia allieva di catechismo per la Cresima che poco fa mi ha salutato per tornare nella sua terra d’origine. L’Argentina.
Chissà che questo breve e semplice racconto non vi torni utile, così come lo è stato per me.
Fare catechismo è un vero onore e sinceramente non so perché Dio scelga persone come me. Forse per “disperdere i pensieri” di chi crede conoscere come ragiona Dio, o per sorprendere, come da sempre è solito fare Gesù con chi lo segue. Certo è che ci spiazza tutti!
Da un altro punto di vista, trasmettere la Sua Parola è anche molto impegnativo e a tratti faticoso. Occorre sapersi reinventare continuamente senza spostare una virgola della legge di Dio, ci vuole ingegno, buona volontà e tenacia. Se lo Spirito Santo poi potesse intervenire con tutti i Suoi doni al completo, meglio ancora!
Capita sovente, infatti, di ritrovarsi quasi in piedi sulla sedia con i vestiti lacerati, i capelli arruffati e il fiatone nel disperato tentativo di spiegare i dieci comandamenti implorando un po’ di silenzio e contemporaneamente acciuffare qualcuno che corre intorno al tavolo con in mano la scarpa di un altro.
Capita anche di terminare l’incontro totalmente affranti dal pensiero assillante che forse non sono riuscita a trasmettere nulla.
Quale che sia la situazione c’è un fattore che non cambia mai per ogni anno: che m’innamoro di ognuno di loro. Del silenzioso con lo sguardo esterrefatto. Dell’irrequieto che misteriosamente riesce a prendere fiato urlando e muovendosi senza sosta. Della tranquilla che scoppia a ridere ad ogni smorfia della catechista . Di tutti. Perché tutti mandati a me da Dio, e perciò un po’ miei figli.
Alle volte prego: “Fa che almeno questo amore arrivi ai loro cuori e rimanga con loro!”
E ogni anno mi vedo incapace, eppure seguito a far del mio meglio e sperare che Dio raddrizzi le mie linee storte.
E poi oggi. La mia Antonella torna per sempre in Argentina; mi lascia una lettera da leggere in classe; si sforza di sorridere nel salutarmi; la sua mamma piange.
Leggo una frase del suo scritto: “…ogni settimana non vedevo l’ora che fosse venerdi perché sarei andata a catechismo…con voi ho imparato cosa vuol dire volersi bene…”
….e penso :” Grazie Gesù. Tu compi questi miracoli! Ora il Tuo amore resterà con lei per sempre unito al nostro amore”

Questo è il progetto di Dio e questi sono i modi che usa per realizzarlo: con la fatica, la perseveranza, col sapore in bocca di non star facendo niente di utile per Lui. E mentre ancora ne gusti l’amaro, trovi il sorriso di un angelo a ridarti coraggio.
Tutte le nostre fatiche, affrontate per amore, sfociano in un miracolo divino che ha per nome “ La costruzione del Regno di Dio”…dove tutti, Padre, sono una cosa sola come Tu e Gesù siete una cosa sola.
Non arrediamoci mai allora, perseveriamo e speriamo sempre, anche se non vedremo risultati per molto tempo. Perché guardando Lui, anche nella tempesta della vita, mentre abbiamo la sensazione di annaspare e pensiamo che non ce la faremo mai,in realtà stiamo camminando sulle acque verso Gesù e se guardate bene se ne vede già il sorriso!
Che la speranza sia con voi.

La mia Antonella!




martedì 2 ottobre 2012

MUFFINS DI MELE

Ingredienti:
11 cucchiai di farina
5 cucchiai di zucchero
2 mele
50gr di burro
1/2 bustina di lievito per dolci
scorza e succo di 1/2 limone
1 uovo
cacao in polvere o zucchero a velo per guarnire
Procedimento:
Si sbucciano le mele e si frullano insieme al succo di limone e a 1 cucchiaio di zucchero. Quindi si mette la purea in una ciotola capiente e si uniscono tutti gli altri ingredienti mescolando bene e avendo cura di sciogliere un pò il burro prima di unirlo all'impasto. Questo risulterà abbastanza morbido.
Ora, a cucchiaiate, distribuite l'impasto nelle formine di silicone per tortine, o, in mancanza di queste, in una teglia imburrata e infarinata (dopo ne farete delle fette).
Cuocere in forno a 180 gradi per 40 minuti.
Far raffreddare e impiattare le formine. Per ultimo cospargerle di cacao in polvere o zucchero a velo, secondo i gusti.
Io ci ho messo il cacao!


Ho fatto oggi (6 novembre 2014) la variante con le banane con i seguenti ingredienti: 11 cucchiai di farina, 3 di zucchero,2 banane, poco olio di mais,poco latte,succo di mezzo limone,il lievito, 1 uovo e cannella in polvere.
Inoltre quando ho riempito le formine ho infilato dentro ad ognuna un pezzetto di cioccolato fondente!!
Per il resto...tutto uguale.
Ciaooo!

lunedì 1 ottobre 2012

Frase 2


“Preghiera è azione d’amore. E amare si può tanto orando che facendo il pane. Basta che uno intrida tutto sé stesso e ogni sua azione nell’amore”