Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

giovedì 31 gennaio 2013

IL PARRUCCHIERE DELL'ANNO

Sogni dementi di appagamenti estetici-Risvegli a 100 gradi C-Il brivido del taglio-Sogni sarcastici sul trionfo di un parrucchiere-Come entrare a far parte dell'equipaggio dell'Enterprise.


Arriva il grande giorno: mercoledi alle 14 in punto vado a tagliarmi i capelli. E' sempre un giorno speciale, per una donna, quello in cui si và dal parrucchiere.
Sono quei rari momenti in cui sai che tutto ciò che la tua testa dovrà fare, sarà sopportare i bulbi piliferi che ricoprono la cute del cranio...nessun pensiero, nessuna preoccupazione deve affollare la mente in quell'ora (due se si tratta di fare la tinta, tre per le fortunate che si affidano alla permanente o ad una messa in piega particolare). Anzi, la tua mente verrà del tutto imbevuta dalla dolcezza dell'acqua tiepida che scorre tra i capelli , dal profumo dello shampoo e dalla sua spuma ovattata, dal morbido massaggio di mani esperte e accurate che ti ricordano tanto i bagnetti d'infanzia.
Poi c'è il taglio e l'asciugatura, fasi in cui il parrucchiere passa e ripassa le mani tra i capelli, producendo un sopore invincibile sulle rilassatissime clienti, sopore enfatizzato dalla musica soffusa e dal rumore indistinto dei phon accesi...che talvolta sovrastano-confondendole provvidenzialmente-le allucinanti conversazioni dei vicini.
Infine la novità apportata dal taglio, la possibilità di scegliere e cambiare il colore, di stupire gli amici e i conoscenti con un look diverso e magari un pò alla moda...la curiosità di scovare tra le riviste qualche acconciatura allettante che non si è mai provata (e che mai più si riproverà poichè inspiegabilmente risulta irripetibile una volta lavati i capelli a casa propria)...
Sono tutte sensazioni che per me si trasformano magicamente in endorfine e benessere non appena entro all'interno della miracolosa sala del parrucchiere, dove il tepore e le chiacchiere inutili  regneranno per me sovrani e incontrastati per almeno tutta la prossima ora e mezza.
Da ciò consegue che io attendo quei momenti, pregustandoli con ansia, spensieratezza e candore...devo dire che la consapevolezza di avere un appuntamento col parrucchiere mi rende quasi più leggera dal giorno prima.
Mercoledi scorso (e quindi già da martedi, se vogliamo) mi sentivo proprio così: leggera già dal mattino. Ah..stavolta niente novità, voglio proprio il taglio dell'ultima volta, che mi ha proprio accontentato. Sì. Gli dirò (il parrucchiere è un lui): "Fammi i capelli così, come li vedi, ma più corti" e lui mi girerà attorno tagliuzzando con amore, mentre io mi contemplerò nello specchio con gli occhi a mezz'asta (a causa del tocco soporifero)...ah...
Entro con questo semplice proposito, innocente...e soprattutto demente. Demente nel senso che appena varco la fatidica soglia, la mia mente magicamente cancella tutte le esperienze precedenti in cui in realtà non mi aveva accontentato per niente.
Ma ora la speranza mi riempie, la musica e i phon già mi ottundono la mente...mi siedo attendendo paziente che tocchi a me. Eccomi!
Il lavaggio è come sempre un momento speciale. La ragazza è nuova, bene. Tuttavia essa si rivela presto molto energica, veramente troppo energica per qualsiasi standard di massaggio, anche dello shatsu. Speriamo si rilassi nel corso del lavaggio o dovrò curare gli ematomi per giorni. Ma nonostante ciò trovo conforto nel poggia-testa del lavandino: esso è costituito di marmo massiccio e gelido ed ha una particolare inclinazione che consente di separare la testa dal suo naturale alloggiamento alla fine del collo.
Premendo sul cervelletto, il poggiatesta mi crea un dolore intenso che leva di sentimento, portandomi infine alla perdita della memoria alternata ad eccezionali visioni mistiche. A questo punto il massaggio shatsu, che proseguiva in crescendo, si trasforma in vera tortura: mi viene infatti sparato un getto d'acqua a 100 gradi direttamente sulla cute, cuocendola a puntino.
La ragazza vede il mio sussulto (l'ultimo?) e chiede pronta:"E' troppo calda?"- "Nonnò!" rispondo io con premura... (in fondo è nuova, meglio non traumatizzarla).
Mi rifarò con l'asciugatura, ci vediamo dopo bella.
Mi alzo barcollando con la sensazione di aver ricevuto un trapianto di encefalo e mi avvicino alla postazione a me assegnata. Prima che l'umidità nei capelli si sia completamente trasformata in brina, il parrucchiere accorre sorridente: "Allora? Come li facciamo?"
"Eh..mha.." sembro indecisa ma so benissimo come li vorrei "li vorrei così...a caschetto come ora..ma un pò meno scalati...e soprattutto più lunghi sui ciuffi davanti. Ecco."
Ce l'ho fatta, mi sono espressa! Lui ha capito. Lui sembra sinceramente interessato a come li voglio. Eppure un sospetto mi assale, mentre una scintilla gli balena nello sguardo. Afferra le forbici partendo all'attacco, come preso da un fuoco sacro. Mi sovvengono allora, e solo allora, le centinaia di esperienze precedenti in cui sono uscita con i capelli di Nicoletta Orsomando, di Nefertiti, di Little Tony, di Rosy Bindi. L'idea mi agghiaccia ancor più dei capelli bagnati. Ma no, non voglio pensarci.
Sforbicia, sforbicia, sforbicia...il taglio si delinea, siamo giunti alla scalatura...non la fa, resiste. Ha capito, vedi?E poi si muove verso la frangetta...sì sì anche quella può andare, c'è stato di peggio e poi lui è un professionista, un ottimo parrucchiere.
Ecco, ecco i due ciuffi laterali sul davanti sì...i due ciuffi sono il mio cavallo di battaglia: "Li vorrei più lunghi rispetto al resto"-mi immetto timidamente nel processo di taglio cercando di sovrastare i phon...lo devo fare, devo. E' necessario per ribadire ciò che per me costituisce il culmine della giornata. io ho bisogno di avere quei ciuffi li davanti! Devo dirgli che li lasci così come li voglio, così come li immagino io!
Sì, ha capito, mi ha sentito, ha lasciato i ciuffi più lunghi, li vedo. Sarà un giorno glorioso, come quella volta in cui uscii dal parrucchiere con i capelli proprio come li portava Natalia Estrada. Ma mentre distratta dai miei pensieri a Natalia e a Monica Bellucci (è lecito sognare dal parrucchiere) il professionista si avvicina ratto ai miei ciuffi davanti. Percepisco il pericolo, il mio addominale si contrae, il mio sguardo diviene vitreo, mentre assisto impotente allo scempio: in un millisecondo mi sfoltisce i famosi ciuffi, li scala abbondantemente e prima che io riesca a proferire verbo, li accorcia in maniera irrimediabile. I miei ciuffi-cardine sono per terra.
"Pronta all'asciugatura, cara!"
Grande! Grandioso! E' quello che penso mentre immagino una folla in delirio che applaude e lo acclama parrucchiere dell'anno. "Grande! Sei riuscito a fare il taglio che non volevo! Se solo ci fosse un'assicurazione contro di te e i tuoi tagli, andrei subito a farmela! ma prima sento che devo accompagnarti festante in trionfo!" vorrei dire, ma non faccio in tempo a reagire-sono ancora in trance e mi figuro tra le folla osannante che si straccia le vesti per il parrucchiere dell'anno-che la ragazza nuova si avvicina a tradimento ed incomincia ad allisciarmi i capelli.
Ella lo fa, l'ho potuto constatare in prima persona, con nuovi strumenti di tortura da lei stessa inventati e del cui brevetto è vistosamente orgogliosa. Inoltre mi vede perplessa e tenta di confortarmi:
"Ora dovrà aggiustare il taglio credo, non preoccuparti" "Aggiustare?"-dico io intontita dal phon a 3000 gradi e dala spazzola acuminata avvolta nel fil di ferro.
"Ma sì! Questi ciuffi davanti sono troppo lunghi...mi sa che si è sbagliato a lasciarli così!"-dice lei con aria saccente ma un pò di nascosto per non farsi notare dal principale, dall'artista, dal genio!
"Ma no! glieli ho chiesti io così! Anzi...li avrei voluti più lunghi..."sono ormai sconsolata.
"Ah"risponde lei, con un'espressione che si poteva tradurre con "contenta tu! a me questo taglio fà pena già così!"
Per fortuna ho molti capelli, la ragazza ha modo di torturarmi a lungo con l'asciugatura e io ho tempo per incassare il brutto colpo, il sogno svanito mentre già si realizzava: l'orribile vista dei ciuffi che giacciono sul pavimento.
Non sono cose importanti...i capelli ricrescono. Ed io sono ben allenata a uscire da quella sala con 50 euro in meno ed i capelli nascosti sotto il cappuccio (in effetti per precauzione porto il cappuccio anche d'estate se devo andare dal parrucchiere, nel caso in cui sia costretta ad uscire di li con i capelli come Mike Buongiorno o come Iva Zanicchi).
Poi una volta a casa dimenticherò tutto: li laverò, li pettinerò, sarà un nuovo giorno.
Finisco le mie riflessioni da persona saggia, equilibrata e mi concentro un pò per riuscire a pagare il mio prezzo con un sorriso del tutto soddisfatto (chissà perchè non mi sento mai libera di piangere dal parrucchiere), il tutto mentre mi do un'occhiata distratta allo specchio. In fondo non è neppure male questo taglio...con i capelli così lisci sembro quasi una soubrette...sorrido sinceramente. Ma i cenni che la ragazza mi fa con gli occhi mi avvisano che l'artista è in agguato: costui si avvicina di nuovo per ritoccare il taglio. Non lo avrà mica avvisato che i "ciuffi sono troppo lunghi"??Atterrita mi abbandono al mio destino e chiudo gli occhi...mentre il parrucchiere dell'anno afferra il gel, se lo spande ben bene sulle mani e lavora con lena su frangetta e ciuffi (o su ciò che di essi è residuato): "Fatto!cara!". E' entusiasta (forse già pensa al bagno di folla che lo aspetta e alla solenne cerimonia di premiazione che sto per organizzare).
Non ne posso più, con un balzo sono al portafoglio e con un gesto fluido mi libero di quei 50 euro di troppo gridando "Sì sì grazie!! Sì mi piace proprio questo taglio!Ciao!"e tutto d'un fiato mi ritrovo a casa.
Sento il gel che mi immortala nel mio nuovo taglio...
trovo il coraggio di rintracciare uno specchio.
Davanti ad esso scopro con gioia che ho il viso incorniciato da un perfetto PARRUCCHINO ROMULANO.
Adesso sì che sembro una soubrette di Star Trek.
Sono soddisfazioni.

La mia amica Vittoria (autrice di questo pezzo!!)


martedì 29 gennaio 2013

Frase 15

Vera sapienza è non porre limiti alla propria generosità verso il Signore





lunedì 28 gennaio 2013

UN BUON GENITORE


Pensavo a come si saranno sentiti gli apostoli vedendo Gesù salire in Cielo per sempre: stupore, gioia, ma anche tanto senso di abbandono e un crescente sgomento. Quante domande si saranno fatti! “Come farò a fare quel che Lui ha detto?” “Come farò se gli devo chiedere un consiglio?” “Lui sapeva sempre cosa dire e fare, mentre io non so niente, non sono niente. Dove andrò ora?”.
Eppure, prima di andarsene aveva promesso: “Io sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Col Suo Spirito Santo!
E mentre ancora stanno col naso all’insù a contemplare il Cielo con nostalgia, un angelo li scuote dicendo: “Perché stai lì a guardare il cielo? Gesù tornerà come lo hai visto andare via”. Come per dire: svegliati e fai quel che ti ha detto perché poi ritorna e vorrà sapere cosa hai fatto.
Ecco il senso di quest’abbandono: se non se ne andava e quando mai mi sarei fatta voce sua? C’era Lui e nessuno avrebbe avuto il fegato di parlare al posto suo. Ora che Lui non c’è devo assolutamente scuotermi e parlare io di Lui facendomi ispirare dallo Spirito. In questo modo Lui si divide in milioni di voci e moltiplica, per assurdo, la Sua potenza anche grazie a me.
Se n’è fisicamente andato per educarmi a smuovermi e usare le mie capacità: intelletto e fede. Mentre spiritualmente è sempre accanto a me. Mi costringe a ricorrere alla mia Vera fede.
Se ne doveva andare perché nella mia condizione di essere umano, per la mia psicologia, devo non vederlo per collocare tutte le mie forze nella fede. Essa è il perno di tutto. E’ ciò che devo imparare a mettere in pratica perché Gesù, quando tornerà, vorrà trovami piena di quella fede. Non vorrà trovarmi piagnucolante che scruto il cielo senza darmi da fare per il Suo Regno!
Un bravo genitore sa fare anche questo: “Distaccarsi” dalla sua creatura, per darle modo di fare da se, di rendersi forte e autonomo, per dimostrare a se stessa quanto sia potente anche senza la tutela continua e concreta del genitore, ma con una tutela spirituale del suo amore onnipresente.
E’ una presenza che non crea un handicap, ma che anzi ci rende potenti, in grado di fare cose anche più grandi di quelle che ha fatto Gesù!

Vai figlio!!!



venerdì 25 gennaio 2013

TENTAZIONI

Quando Gesù si ritira nel deserto a pregare e ci resta 40 giorni senza mangiare, viene tentato in 3 modi diversi. Se li guardiamo bene, sono i 3 modi in cui anche noi veniamo tentati, perciò ci torna utile osservare come reagisce Gesù.
PRIMA TENTAZIONE: "Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane". Lui risponde: "Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio".
Analizziamola- Il diavolo (significa: accusatore) interviene quando siamo più deboli e stanchi. E' uno che tira i calci sui lividi! Infatti interviene su Gesù quando ha fame.
In questa prima fase tenta sul CORPO: ci induce a cercare nutrimento al di fuori di Dio. Ci porta cioè a soddisfare le pulsioni del corpo a costo anche di trasgredire le leggi ed i consigli di Dio, promettendoci una sensazione di appagamento totale.
La risposta di Gesù significa questo: io devo chiamare Dio in mio aiuto e ricordarmi quanto mi faccia sentire appagata ascoltarlo e obbedire a Lui. Questa è una sensazione che Satana (significa: avversario) non conosce perchè non lo ha mai fatto!
Perchè dovrei fare come dice il mio avversario se io conosco la ricompensa che mi da Dio?
SECONDA TENTAZIONE: "Se sei Figlio di Dio gettati giù (dal pinnacolo) poichè sta scritto - ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perchè non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede-"Lui risponde: "Sta scritto anche-Non tentare il Signore Dio tuo-"
Analizziamola-Qui tenta nella MENTE, nella nostra razionalità e capacità logica. La mia mente cerca conferme matematiche, ragionando con 2+2=4, pensa di poter intrappolare Dio in uno schema Cartesiano dove tutto quadra. Perciò si cade spesso nell'errore e tentazione di dirgli, ad esempio: "Se Tu mi vuoi bene, dimostramelo con un grande segno: fà che io domani sia più giovane di 20 anni"..a parte l'inutilità della richiesta, dobbiamo capire che Dio non scende a far giochetti con noi perché ciò non è educativo. Anche acconsentire sempre ai capricci dei bambini è diseducativo e fà scalare l'amore paterno ad una compra-vendita commerciale di "Do ut des", cioè "ti do, così tu mi dai". E' facile rendersi conto che non è questo che vuole Dio! Anche un genitore si sente infastidito da questo rapporto di schiavitù. Può essere che mio figlio mi ama e obbedisce solo se gli compro la Play Station? Che depressione! 
Dio vuole concederci tante cose, anche di più di quel che vorremmo, ma vuole che prima di tutto impariamo ad amarlo tanto da essere contenti di obbedirGli senza niente in cambio, solo per vederlo felice.
Questa è la tentazione del Sensazionalismo, oltre che dell'affermazione di se stessi: Voglio usare Dio per dimostrare agli occhi degli altri quanto è potente. Invece la vera potenza del Padre si sperimenta dentro di se, ogni volta che aderiamo alla Sua volontà.
TERZA TENTAZIONE: Il diavolo porta Gesù su un monte altissimo da dove si vede un panorama ampissimo e Gli dice: "Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai". Gesù risponde: " Vattene Satana, sta scritto-Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto".
Analizziamola-Qui tenta nell'ANIMA: rinnegarlo per seguire falsi déi che procurano il potere nel mondo.
E' una conseguenza della seconda tentazione non superata. Visto che Dio non fà il supereroe cosmico e plateale dimostrando che io sono un "grande" a credergli, allora passo ad adorare qualcuno che mi fà sentire potente.
La forza in questo mondo è il "Potere" e si tende a dare importanza a chi lo elargisce; a chi ci consente di salire, emergendo tra il brulichio di persone. L'umiltà e l'obbedienza non sono considerati valori, virtù o forme di potere, eppure sono quelle cose che ci rendono "Grandi" nel Regno di Dio perchè ci fanno diventare sede dello Spirito Santo.
Qualcuno conosce un potere più grande di questo? Avere con se la potenza di Dio!!
Mi permetto di far notare che se c'è qualcuno che ha cambiato il mondo in meglio, questo qualcuno non era un grande potente a livello politico, ma un piccolo servo di Dio...come per esempio San Francesco d'Assisi, Madre Teresa di Calcutta, Padre Pio, Giovanni Paolo II...



mercoledì 23 gennaio 2013

DAL TUO STELLATO SOGLIO


                           
Dal tuo stellato soglio, Signore ti volgi a noi. Pietà dei figli tuoi, del popol tuo pietà”..Che bella musica, che bella preghiera! Una preghiera che sgorga dal cuore sincero è musica per le orecchie del Padre. E questa mi sembra tale.
Il Signore si è davvero volto a noi perché ci ha dato suo Figlio: Gesù è Dio che lascia il suo stellato soglio per occuparsi di noi. E’ la risposta alle nostre suppliche quando il mondo ci asfissia con la sua aridità, o quando i mali del corpo ci opprimono fino a non farci più sentire vivi.
Gesù s’è alzato da un luogo di sogno quale era il Cielo per volgersi a noi. Non possiamo mandarlo a dormire in una fredda grotta, cioè in un cuore senza calore. Lui che viene a mettere luce al nostro buio.
Soprattutto quando si sta male, il buio s’impossessa di noi perché stranamente troviamo più rassicuranti i nostri pensieri pessimistici dell’abbandonarsi a pensieri soprannaturali ricolmi di speranza. Come fosse un rito scaramantico il nostro. In realtà è solo buio che oscura lo spirito e la mente. Se il Signore non si volgesse a noi da dove sta, saremmo persi.
Alle volte anche le parole dei fratelli ci tirano dentro il buio. Per esempio le critiche sugli altri: ci istigano d’istinto a farne anche noi, cadendo nell’offesa e perciò gettandoci in altro buio. Perché si sa che il buio attira il buio e detesta la luce. Allora dovremmo tenere il pensiero volto a Chi si è volto a noi per darci luce.
Non è poi così difficile non rispondere alle offese o non farsi prendere dallo sconforto! Basterebbe ricordarsi che “qui”, dentro il mio cuore è venuto ad abitare un Dio che è sceso per me che sono meno di niente ed ha lasciato il luogo più bello che si possa immaginare, solo per asciugare il mio pianto.
Come potrebbe un Padre tanto buono non ascoltare le nostre preghiere?


martedì 22 gennaio 2013

IL MIMO

Passare sui giorni
in punta di piedi
e sentire il mondo
cadere addosso pesante.
Voler dire cose
e non trovare la voce.
Sono un mimo che esausto
cancella il trucco
col pianto,
e con quello si scioglie
ciò che resta di vano:
il cercar di spiegare,
la ragione pretesa,
o una parola scortese.
Trascinato via tutto
da quest'acqua che scorre
dal cuore agli occhi
e dagli occhi verso il cuore.
Due parole soltanto
rimangono bagnate
come statue gloriose
dopo pioggia violenta.
Sono parole d'amore:
mia gioia e mio dolore,
che gridano sempre
lo stesso..."Ti amo"



lunedì 21 gennaio 2013

MAMMA

"Tutto intorno è notte
Sono sola e penso. 
Poi ti vedo
e il buio diventa
notte stellata d'amore"


Mamma a 21 anni: occhi verdi e capelli castani rossastri, ma quel che più conta....il sorriso!!

venerdì 18 gennaio 2013

AUTO-ESCLUSIONE



“Vi scacceranno dalle sinagoghe e facendo questo crederanno di rendere culto a Dio”.
Penso a come riusciamo ad auto-escluderci spesso dal Tempio del Signore: quando per esempio ci auto-escludiamo dalla preghiera e dalla contemplazione. Il demonio ha affinato i suoi metodi e, non potendoci più cacciare dal Tempio di Dio in maniera eclatante, porta ad allontanarci dal Tempio interiore con ottime scuse dialettiche che non fanno una piega dal punto di vista logico. Ma quante pieghe nel Regno dei Cieli!!
E’ un inganno che capita a tutti e finché non si è individuato il motivo e l’artefice, ci si ricade sempre. Così vado a spiegarlo.
Capita di pensare: “No, io non prego, perché non ne sono degna e Dio non mi può ascoltare”. Con questa convinzione di fare una cosa giusta e di “rendere culto a Dio”, mi escludo dal cuore e perciò dal vivere nel luogo dove abita Dio e da dove mi parla.
L’artefice è il diavolo che punta a staccarmi dal contatto col Padre, usando l’arma che funziona meglio e colpisce duro: i sensi di colpa che ho guardando i miei peccati.
In questo modo il discorso sembra filare proprio bene. Ma c’è un problema: dimentichiamo che se è verissimo che abbiamo peccato, è altrettanto verissimo che Gesù è l’unico che può aiutarci donandoci quello Spirito che spazza via il male nel sacramento della confessione e l’unico che ha parole di vita eterna da darci nella preghiera.
Il diavolo è interessato a levarci dalla Sua presenza così siamo più alla sua portata, lavorando nella nostra labile psiche, per portarci a credere che Dio ci è nemico e lui, invece, colui che ci consolerà con le delizie del mondo. A lui interessa indurci in uno stato iniziale di rassegnazione, affumicarci con discorsi contorti per infine, levarci completamente dalla presenza di Dio.
Farsi furbi è restare con Dio, in dialogo, anche quando è lampante che abbiamo sbagliato. Rendere culto a Dio è fidarsi sempre di Lui, anche quando abbiamo totalmente perso fiducia nella nostra capacità di essere buoni e seguire i suoi comandamenti.
E’ stupido allontanarsi da Dio in una condizione di peccato, tanto quanto è stupido allontanarsi dal medico quando abbiamo un arto fratturato. Si sa che abbiamo paura del dolore e del rimprovero! Ma sono solo attimi, dopo dei quali inizia la guarigione che ci porterà a essere migliori di prima.
L’auto-esclusione dal Suo tempio, il rifiuto della preghiera insomma, è un falso sollievo che nel tempo va diventando un dolore insostenibile dal quale nessuno può guarirci e che può portare a cancrena e morte. Mi sembra troppo stupido per prenderlo in considerazione.
Non auto-escludiamoci dall’Amore di Dio perché non è ciò che Lui vorrebbe MAI.
Rimaniamo con Chi ci ama davvero!


mercoledì 16 gennaio 2013

sabato 12 gennaio 2013

ABBRACCIATI ALL'AMORE



Nel silenzio della contemplazione non c’è solo la pace…c’è l’amore. E’ Dio a farmi provare come dovrebbe essere la vita.
Scende il sonno, che non è stanchezza o noia. No. E’ il riposo che sente salire l’anima; quel riposo che ci sorprende quando ci troviamo finalmente fra le braccia del nostro amato. Quando cioè si realizza chiaramente di essere giunti proprio dove desideravamo ardentemente essere da sempre. L’anima parla e dice: “Ecco la mia mèta, resto qua”. Stanca della lunga e affannosa ricerca..ora riposa.
Si rannicchia nelle braccia dell’amore e si rigenera in un riposo che nutre molto più del cibo. Si alimenta di sapienza divina che in quell’abbraccio, senza parole dice: “Questa è la vera vita. Sei nata per questo. Qui trovi tutta la felicità che vai cercando. Qui diventi saggia, forte, potente, capace di vivere nell’amore e far vivere lo stesso amore. Qui, vieni qui ogni qual volta hai la sensazione d’averlo scordato. Nessuno ti ama come Me e tu puoi amare i miei figli e riportarmeli a quest’abbraccio!”
La vita eterna sarà questo abbraccio perpetuo con l’Amore e perciò non sapremo più neanche cosa sia il disamore…


venerdì 11 gennaio 2013

FRANCESCO

Oggi è il compleanno di mio figlio Francesco: 17 anni!
I doni che Dio ci fà sono tutti dei capolavori di bellezza. Mai monotono, Egli non ripete le sue opera d'arte.
Così diverso da sua sorella eppure così uguale  nella gioia che procura la sua risata!

Francesco!


mercoledì 9 gennaio 2013

Frase 13

L'acqua è scesa dal cielo e al cielo tornerà per le evaporazioni, sotto il vento e il sole. Scende e poi risale. L'elemento non si consuma, ma...torna alle Origini


POTESSI

Potessi con la mano
cancellar le tue rughe,
i pensieri cupi,
quel dolore costante.

Potessi col sorriso
toglierti un peso,
ridarti la pace,
vederti sereno.

Potessi nella mano
offrirti questo Pane,
come tu un giorno
mi desti il tuo pane.

Potessi,ah se potessi!
Volerei alta nel Cielo
abbagliata di gioia
ad abbracciare quel Padre

che mutò i miei "potessi"
in "posso" e "potrò"
che mutò il mio papà
in un luminoso papà.

(scritta a mio padre il giorno del suo compleanno 5 Marzo 2000. Quel giorno papà rifece la Comunione dopo 30 anni che non la faceva....eppure non aveva ancora letto la mia poesia. DIO è GRANDE!!)









lunedì 7 gennaio 2013

sabato 5 gennaio 2013

EPIFANIA: MANIFESTAZIONE

I Re Magi nel mio presepe si stanno avvicinando e uno poverino s'è fatto tutta la strada in ginocchio...chissà che fatica!
Già: chissà che fatica questi tre studiosi avranno fatto per trovare Gesù!! Venivano da luoghi diversi, parlavano lingue diverse. Si saranno capiti? magari a gesti! 
Me li immagino che scrutano il cielo e si mostrano le carte sulle quali hanno studiato, si guardano perplessi, ma poi si capiscono lo stesso e si rimettono in cammino.
Finalmente arrivano in una scialba grotta, e trovano un Bambino infreddolito, una Mamma che se lo prende in braccio per darGli il latte e un Papà che cerca accendere un fuoco.
Eppure restano estasiati!! Da che cosa? dall'amore, dalla serenità di quella Sacra famiglia, dal sorriso di Gesù, dallo splendore degli occhi di Maria mentre culla suo figlio.
Hanno portato l'oro, l'incenso e la mirra e li posano per terra. Sono i loro doni.
Poi, avvisati da un angelo in sogno, vanno via per un'altra strada.
Tutto fà riflettere e tutto riflette Luce anche da qua.
Ma non saremo noi questi tre cercatori infaticabili?
Persone che vogliono vedere Gesù, ma che non si capiscono nemmeno fra di loro, però pazientano perchè sanno che qualcosa li accomuna e che solo insieme troveranno la Verità. Loro ci hanno mostrato che se è il desiderio di trovare questa Verità, anche per vie diverse, la troveremo.
Loro ci dicono cosa portare: il nostro oro, il nostro incenso, la nostra mirra. Cioè? l'oro della vita: l'amore che abbiamo amato, il bene fatto. L'incenso: le nostre richieste e preghiere. La mirra: il nostro amaro, i peccati, gli sbagli derivanti da una umanità difficile alle volte da portarsi dietro. 
Lui piccino piccino, accetta tutto, si prende il bene e il male per trasformare tutto in cose meravigliose. Sta li che batte le manine a ogni dono. Felice della confidenza che abbiamo in Lui.
Ecco che improvvisamente, mentre siamo davanti a Lui, si manifesta la Sua grandezza, la Sua bellezza e bontà.
Per un istante solo forse, ma la Sua misericordia ci tocca il cuore come un raggio di Luce che ne scioglie il ghiaccio.
Allora mi alzo e, come i Re Magi, me ne torno per una strada nuova! Non sono più quella di prima!! prendo un'altra via della mia vita perchè ho visto un Bambino meraviglioso. Lui si è manifestato a me solo perchè io l'ho cercato e gli ho portato tutto ciò che avevo senza nascondergli niente.
Quindi, senza togliere ai bimbi la Befana, ricordiamoci che questo nome ha un significato meraviglioso: è l'Epifania del Signore!! Il momento in cui Lui si manifesta a me in tutto il Suo splendore!!
Io sono pronta col mio oro, l'incenso e la mirra....vado a portarli a Gesù!

Buona EFIFANIA!!


venerdì 4 gennaio 2013

TORTA RUSTICA DI ZUCCA

INGREDIENTI:
3 fette di zucca
2 cipolle rosse
1 fettina di formaggio asiago o fontina o quel che c'è
1 cucchiaio zucchero di canna
1 cucchiaio di aceto balsamico
1 confezione sfoglia
sale
rosmarino

COME SI FA':

Affettare le cipolle e metterle a cuocere per 10 minuti in una padella con olio e poco sale, quindi unire zucchero e aceto e far caramellare per 10 minuti ancora.
In un'altra padella far cuocere la zucca tagliata a cubetti con olio, sale e rosmarino.
Ora mescolare le cipolle con la zucca e unire la fettina di formaggio tagliata a pezzetti piccoli.
Mettere questo composto nella teglia che avrete già foderato con la pasta sfoglia (lasciatela con la carta da forno, ovviamente).
Rigirate i bordi verso l'interno e cuocete in forno a 180 gradi per 30/40 minuti. Fatta!!



mercoledì 2 gennaio 2013

ATTENTI AL GAS LETALE



Alle volte si fa tanto nella vita per essere migliori, per essere persone adorabili soprattutto agli occhi di Dio e può accadere di restare ugualmente senza l’amore e l’affetto di cui un’anima ha tanto bisogno.
Allora ti senti come un vaso di creta vecchio, tutto logoro e crepato dagli innumerevoli colpi presi. Finché il dolore tocca il culmine e qualcuno o qualcosa dentro di te sussurra una frase: “Tu non meriti questo”.
A questo punto, quella che prima era solo inquietudine di un essere umano cui mancano i viveri, diventa turbamento. Perché, insidioso come un virus letale, si è fatto strada quel pensiero. Il “nemico”si diverte a stuzzicarmi, suggerendomi che ciò mi dovrebbe indignare, innervosire e che dovrei rifiutare una simile situazione come ingiusta.
Quando l’anima è tutta una crepa, per l’amore che manca a tenerne insieme i pezzi, questo sibilare filtra come un gas velenoso attraverso le micro - fessure di quelle ferite ed entra lentamente a creare pressione. Si è vicini al botto.
Ma Dio può ancora aiutare e aprendo il Vangelo leggo due frasi: “…è una grazia per chi conosce Dio subire afflizioni, soffrendo ingiustamente…ma se facendo il bene, sopporterete con pazienza, ciò sarà gradito a Dio…” e aggiunge che le preghiere mie non saranno più impedite.
In breve comprendo che la sopportazione dell’ingiustizia, mi rende potente quando prego: sarò esaudita in quel che chiedo.
Finalmente si spegne ogni inquietudine. L’anima resta crepata ma senza oppressione all’interno.
Il discorso del “nemico” che puntava a farmi reagire con violenza e litigi, non attacca più. “Fai qualcosa per te!”, urlava, ed io faccio sì qualcosa: faccio come Gesù. Che gli altri, se vogliono, si perdano pure nei cunicoli bui dei loro sospetti, io non andrò per quella strada.
Preferirei imboccare la strada di Gesù che nella sua vita terrena ha fatto solo il bene ed è stato ripagato con calunnie e ingiustizie, tanto ma tanto da ottenere dal Padre di cancellare la morte dalla nostra esistenza. E’ stato ampiamente esaudito!