Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

sabato 30 marzo 2013

VERAMENTE RISORTI

Fino a poco tempo fà pensavo che sarei stata felice se ci sarebbe stata quella persona nella mia vita, oppure quella situazione, o comunque se le cose fossero andate in una certa maniera. Così, anche se i miei desideri erano leciti, buoni e giusti, tutto il futuro, prossimo e più lontano, si presentava incerto e ballerino. Mi vedevo come uno che cammina su un filo sospeso per aria che cerca andare avanti con passetti timorosi e il fiato sempre sospeso.
Questo perchè ero convinta che la vita fosse questa cosa strana che ci ritroviamo a vivere per 70,80 o 50 anni, a seconda del tempo che ci viene concesso. Ma qualcosa mi diceva che io dovevo essere felice sempre!
Ho capito, allora, che non potevo far dipendere la mia felicità da eventi incontrollabili. Se una certa persona c'è nella mia vita...ben venga!Alleluia!..ma se non c'è? è finita la festa?
Così ho ripensato a quando da bambina andavo alle feste ed era bello incontrare i miei compagni e a come mi divertivo con niente. Come posso ricreare quella gioia? Come posso fare in modo che non finisca?
Posso essere io la gioia per i miei fratelli! Questo è controllabile!! Questo posso farlo rimanere così per sempre.
Siamo noi la festa! 
Io posso sempre portare il calore di un abbraccio, l'allegria di un sorriso. Come mai?
Perchè io ho una notizia stupenda da portare in giro per il mondo, in giro per i cuori: che la vita non finisce! Perchè Gesù è risorto! e così siamo destinati anche noi a risorgere!
Allora, qualunque cosa succeda nella mia vita, che nella mia esistenza ci sia o no una persona, che le cose vadano o non vadano esattamente come pensavo dovessero andare, la festa non finirà mai, niente potrà cambiare il fatto che siamo già entrati in una vita che non muore e che presto diventerà molto più felice di qualsiasi nostro azzardato desiderio.
Voglio essere io la portatrice di gioia! Voglio essere io la festa! Voglio dirvi anche io, guardandovi in volto con entusiasmo: "Ma perchè cerchi Gesù fra i morti? non lo sapevi? è risorto!! non l'hai trovato dove credevi, in questa triste idea di morte, perchè Lui è in giro....forse proprio dietro di te!"
La vita non muore più.Ecco un buon motivo per rallegrarci! Allora la festa siamo noi!!!
Buona Resurrezione!!


COME SALVA IL PERDONO



Riflettendo sulla donna che disperata e accorata lava i piedi a Gesù con le sue lacrime, mi vengono dei pensieri su come agisca in noi il perdono.
La donna aveva molto peccato perciò aveva un grosso debito con Dio, ma Gesù le perdona tutto: le viene tutto condonato. Quest’atto suscita in lei una grande gratitudine e le riempie il cuore d’amore per Lui. E’ una donna capace di grande amore, come Gesù stesso sottolinea, ma ora quel perdono fa “brillare” in lei un Amore più alto.
L’essere stata perdonata le sigilla l’anima. Questo perché lei non cercava il “miracolo” del perdono da Gesù come si cerca un prodigio da un mago per poi andarsene con quello che si è ottenuto, in maniera egoistica e da sfruttatori. Lei voleva amare Gesù, vivere in quell’amore, essere amore davvero.
L’amore è la chiave, non lo è la legge. Non può salvare l’arido rispetto della legge, senza amore. L’amore copre, infatti, una moltitudine di peccati, come ricorda San Paolo.
Quante persone avrà perdonato Gesù che sono tornate alle loro case senza particolare gratitudine in cuore verso Gesù e per poi rifare gli stessi sbagli pensando: tanto poi torno a chiedere perdono? Il perdono del Signore c’è stato anche per loro, ma tutto è svanito in un momento perché in loro non è nato l’amore, e la legge, da sola, non li ha salvati.
Il perdono di Dio è una corda lanciata nelle nostre mani mentre ci troviamo nell’angoscioso burrone del peccato; è l’opportunità per tirarci fuori. Ma dopo sta a noi correre lontano dal precipizio, andando ai piedi di Gesù per lavarglieli con lacrime di gratitudine e asciugarglieli con i capelli. Sta alla nostra forza di volontà e alla nostra intelligenza seguitare a camminarGli accanto, stretti a Lui perché più staremo vicini e meno pericoli correremo.
Il Suo perdono è l’inizio, il resto sta a noi. Non si tratta di una formula magica. Non è che perché obbedisco alla legge divina che mi dice di confessarmi, mi salvo! Mi salva l’opera che fa in me l’amore che ho per Lui. Probabilmente più ci ha perdonato e più sappiamo provare amore e gratitudine, perché il debito con Lui era alto. Sarebbe bello riuscissimo a provare uguale riconoscenza anche per debiti minori. In fondo Lui opera sempre un grande miracolo per noi: permetterci di ricominciare da capo.

Basta cogliere l'occasione!!!



venerdì 29 marzo 2013

PREMIO

Due giorni fà mi hanno dato un dono per il mio blog!!
Questo meraviglioso angioletto è il premio ricevuto! Vi piace?
Grazie ancora Cuore Magico!! 
Un bacio direttamente dal tuo angioletto! 


mercoledì 27 marzo 2013

PULITORI DI OROLOGI


Questo cartone è uno dei miei preferiti: mi fà sempre ridere...e venire le vertigini da pazzi!! Buon divertimento!

I TRANS-DISTRATTI

Ci sono delle persone che...non ci sono.
Entrano a casa tua col cellulare all'orecchio parlando animatamente con qualcuno: ti salutano dandoti una cellularata allo zigomo e un bacio sull'altra guancia guardandoti furtivamente facendo mimiche di scuse. Tu intanto chiudi la porta, li aiuti nelle loro acrobazie nel togliersi il cappotto  e con gesti espressivi gli fai capire che appoggi tutto sulla sedia in salone. Ma niente: la telefonata seguita.
Quindi guardi l'orologio e pensi che sia il caso di calare la pasta. Ogni tanto ti volti a cercare l'ospite che vaga ridacchiando in tutti gli angoli della tua casa per non dare nell'occhio.
Finalmente la telefonata termina mentre tu stai già scolando la pasta e ottieni 10 secondi di attenzione dal tuo amico. Si scambiano due chiacchiere, ma l'occhio del tuo ospite  è sul mega- cellulare che evidentemente è connesso a internet e perciò il tizio controlla visivamente le "notifiche" che arrivano da...chissà chi.
Tu parli, butti là un racconto carino su qualcosa che ti è capitato, ma il tuo impropriamente chiamato "ascoltatore" ti guarda di sfuggita: le sue pupille giocano a ping-pong fra i tuoi occhi e lo schermo del minuscolo computer. 
Lo vedi adesso smanettare con la tastiera e assumere l'espressione preoccupata...ciò ti insospettisce visto che tu avevi accennato a una battuta. Quindi smetti di parlare e istintivamente ti cade l'occhio su ciò che scrive, visto che sei seduto li accanto: "Non ti preoccupare: raccontami tutto, ho tutto il tempo che vuoi" -leggi.
Ma come? ma non stavamo parlando noi due?
Accenni ad alzarti, allora l'ospite ti  rivolge la parola: "quindi? dopo cosa è successo?"- ma che parla con me?
Forse sì! Ti rianimi e seguiti il tuo raccontino cercando insistentemente lo sguardo del tuo amico che ora non può guardarti perchè sta scrivendo di nuovo e dopo una breve pausa scoppia a ridere.
A questo punto ti arrendi, resti in silenzio ad osservarlo.
Cosa gli capiterà? Sono varie le cose che rischia. Lo ritengo già molto fortunato perchè sono paziente e non mi vendicherò. Ma lo strabismo? è un pericolo che corre con questo voler dar retta a due (o forse più!) persone! Il mal di testa? io l'ho già, solo a far lo spettatore di un tale stress.
Sono una persona col cervello vecchio stampo, capace di ascoltare una persona per volta e di guardare solo un paio di occhi nei quali cercare l'amore e l'attenzione. 
Non voglio essere critica, non è nelle mie corde...ma questi trans-distratti mi fanno tanto riflettere.
Non è sbagliato cercare di dare attenzione a tanti amici o conoscenti, ma ciò non può avvenire "contemporaneamente", perchè si finisce col non ascoltare davvero nessuno. Le persone non sono "una notifica" di Google+ o di Facebook, non sono un SMS sul cellulare. Le persone sono occhi, orecchi, sangue che pulsa, un cuore che batte e hanno bisogno di entrare in contatto con altri occhi, altri cuori. Dobbiamo solo scegliere i momenti giusti. Essere più equilibrati e non degli svagati bambini che non rinunciano a niente; non si tratta di rinunciare poi! Dobbiamo dominarci di più e regalare il nostro tempo a uno per volta.
Penso sempre che Dio ci ascolti con tanta attenzione e noi dovremmo fare questo favore ai nostri fratelli. Dedicare loro magari solo una mezz'ora, ma tutta per loro. E' segno di rispetto, di amicizia, di amore fraterno.
Se siamo da un amico, disconnettiamoci da internet; spegniamo il cellulare se non si attendono telefonate urgentissime; sediamoci con lui a prendere un caffè e guardare attentamente le espressioni del nostro amico: anche da li si capiscono tante cose che ha nel cuore e che non ci ha ancora detto. Si sentirà amato, voluto, accarezzato nell'anima.
E a noi...non verrà uno spaventoso mal di testa o l'occhio che và per i fatti suoi! 
Quando Dio diede le tavole dei 10 comandamenti a Mosè, la primissima cosa che disse fu: "Ascolta Israele!"...perchè se non si tende l'orecchio, il nostro cuore e tutte le nostre attenzioni a chi ci parla, questi potrà dire le parole più belle mai dette, ma noi....non le comprenderemo.


Come attirare l'attenzione!


martedì 26 marzo 2013

ACQUA LIMPIDA


                                         
Tornare bambini non è semplice ma si può. Dire che è troppo difficile sembra una scusa per non fare ciò che è giusto. Nella vita bisogna avere tanto coraggio e fare anche quel che non è semplice. Perché non questo allora?
In un mondo di aridità e sofferenza, restar buoni è una sfida. Vedere i bambini trattati male fa male al cuore. Ed io dovrei tornare bambino? Sì, dice Gesù, più ancora di quanto non sia stato finora. Adesso è ancora più urgente e fondamentale. Non per farsi trattare male ma per rinsegnare la purezza al mondo.
Se l’acqua di un fiume si sporca, occorre un filtro, qualche accorgimento che eviti altro inquinamento e la depuri. Di certo non mi servirà altro fango. Che merito sarebbe fare la parte del fango in un fiume già torbido? Sarebbe semplicemente un facile adeguarsi alla situazione che non porterebbe nulla di buono a nessuno.
Essere acqua pulita, nel fango è cosa ardua. Occorre non andare a smuovere la sporcizia del fondo e scorrere in punta di piedi nel corso della vita ispirandosi al colore ceruleo del cielo per mantenersi limpida. Ciò è meritevole e porterà un momento di pulizia a tutti coloro che si trovano nel letto del fiume, nella vita.
Quanto più il mondo è senza amore, più io devo portare amore. Non posso portare TUTTO l’amore che necessita al mondo, anche perché non ce la farei, ma posso intanto portare il MIO amore, quello che posso dare io.
Posso dire a chi mi trovo intorno: “Fatti amore, che qui tutto è disamore, aiutami e sii amore anche tu! Io non mollerò, non mollare neanche tu e Dio sarà con noi per tener duro”. Non conta far molte cose, ma essere amore, con chiunque e soprattutto con chi ne è più distante, altrimenti come tornerà a conoscerlo?
Fare come i bambini che tornano a darti un bacio, anche se li hai trattati male. L’innocenza è, infatti, una potenza che pochi valutano come “efficace”.Essa è come l’acqua limpida: insostituibile. Per mantenersi tali occorre nettarsi tutti i giorni dalle impurità che la giornata ti fa incontrare. La preghiera è il filtro.
Non lasciar morire l’amore nel mondo è possibile: bisogna essere follemente innamorati dell’amore, tanto da tornare come bambini. E se ciò costasse qualche lacrima, pazienza: mi serviranno per lavarmi ancora.

Che ristoro!! voglio essere così!


lunedì 25 marzo 2013

GAMMA DI CONTENTEZZE...

contentezza è...
fare una bella lavatrice e stenderla
poi accorgersi di aver lasciato un panno bagnato nella lavatrice per 4 giorni e trovarci sopra muschi e licheni
andare a lavarlo col detersivo ed accorgersi di non averne abbastanza
cercare quindi la varichina e accorgersi che anche la varichina è finita.
andare a comprare la varichina e accorgersi che al supermercato non c'è
poi uscire per cercarla altrove e scoprire che ormai tutti i negozi hanno chiuso.
infine lasciare il panno a muffire ancora una notte, perchè no.

contentezza è..
fare una bella doccia
poi accorgersi di aver finito lo shampoo e dopo essere andati a ricomprarlo accorgersi che si è preso un balsamo
usare per sbaglio il balsamo al posto dello shampoo
andare a comprare di nuovo un vero shampoo
poi arrivare a casa e accorgersi di aver comprato di nuovo un altro balsamo.
decidere di non lavarsi i capelli.

contentezza è..
avere giusto 10 minuti di relax e farsi un bel caffè
poi accorgersi dall'odore di bruciato che hai sbagliato fornello e che non solo il caffè non salirà mai
perchè è ancora spento, ma hai anche rovinato la tua unica padella antiaderente che era sul fornello acceso.
bere un bicchiere d'acqua.

contentezza è..
uscire al volo a comprare giusto il pane
poi ricordarsi di dover prendere anche la varichina e lo shampoo ma di non aver appresso i soldi
tornare indietro e accorgersi di non aver preso le chiavi,
dopo poco ricevere la telefonata del proprio ragazzo che sta rientrando con 4 amici per cena.

contentezza è..
improvvisare un cena per 6 con solo una scatola di ceci, un pacco di pasta, un cetriolo e un pomodoro
senza essersi lavati i capelli (o meglio, con i capelli unti dal balsamo), 
senza aver levato dal lavandino il panno muffito e la padella bruciata
e con un gran bisogno di prendere un bel caffè!

(Dall'inconfondibile humor della mia cara amica Vittoria!!!)




domenica 24 marzo 2013

Frase 18

"L'uomo ha sempre davanti le fondamenta della fede. La Genesi vive nella natura. Ora, uno che sa vedere, sa anche credere"


mercoledì 20 marzo 2013

LA LUCE BIANCA E’ UN ARCOBALENO



Dagli Atti degli apostoli si evince che questi fra di loro si correggevano, aiutavano e sostenevano. Pietro ne era il capo, colui a cui spettava l’ultima parola, ma in realtà questa era il frutto dell’elaborazione di tutti. Cioè si giungeva ad un accordo e si prendeva la decisione reputata più idonea dopo una meditazione ed un consulto con i fratelli. Praticamente parlavano fra di loro in presenza dello Spirito Santo che veniva evocato non solo a parole, ma con la forza della loro buona volontà: desideravano davvero la Sua presenza perché non volevano agire di testa propria mettendo in mezzo i loro caratteri o i loro personali pregiudizi.
In realtà, quando si agisce così, ognuno diviene una voce dello Spirito Santo, e tutte si uniscono in un’unica risultante che è la perfetta. E’ come se ciascuno di noi, toccato dallo Spirito Santo, emettesse una luce colorata ( come i prismi con la luce del sole). Uno emette la banda del rosso, uno il verde, uno il blu e così via. Alla fine però, questo arcobaleno meraviglioso di colore darà come risultante la luce bianca di Dio nella sua completezza e luminosità che permette di vedere bene ogni cosa. Luce che illumina l’intelletto e l’anima.
Ecco quindi che mi serve l’opinione emessa da chi dice blu, quella da chi dice viola, eccetera e non potrò fare a meno di alcuna voce altrimenti non avrò la “perfezione” di quell’idea.
C’è un di più: per emettere la luce corretta che mi proviene dallo Spirito Santo, occorre che io sia limpida come un cristallo purissimo. Ciò avverrà se mi pulisco dai pregiudizi e dalle mie fissazioni. Sforzandomi di mettere da parte i vizi del mio modo di essere (per esempio le risposte sgarbate ed impulsive).
Devo essere trasparente: togliere di mezzo le mie opacità e durezze del carattere facendo molto silenzio interiore, altrimenti la Luce non mi attraverserà.
Solo in questo modo sarò portavoce dello Spirito Santo e sarà possibile un accordo sereno con i fratelli.




FAVORI A NOI STESSI


-La preghiera è un favore che facciamo a noi stessi: uno stato di grazia continuo. Ci tiene stretti alla Luce evitandoci di cadere. Ci fa ascoltare il sussurro di Dio che ci suggerisce come amare. Dio ci vuole oranti per infondere il Suo Spirito in noi e migliorare lo stato della nostra vita terrena.




lunedì 18 marzo 2013

RITEMPRARSI


-E’ possibile che Gesù si ritempri con la nostra amorosa presenza, proprio come due amici che si ritemprano stando insieme, ritrovando la forza per andare avanti nelle loro vite. A Dio non manca nulla, eppure si ritempra con la mia presenza, perché l’amore è infinito: c’è sempre uno spazio in più per esso.


domenica 17 marzo 2013

RIVELAZIONI

Sembra che io sia così....

ma in effetti ora vi rivelerò la mia vera essenza che troverete riassunta efficacemente nell'immagine che segue..
per motivi intellettuali e caratteriali. Mi piace la sua semplicità e l'incapacità di pensar male;per non parlare del suo non aver bisogno di cose particolari. Vorrei somigliargli molto di più! 
Ecco la stessa foto fatta con una macchina che ritrae lo stato interiore....ciao!!

sabato 16 marzo 2013

PREGIUDIZIO: MANCANZA DI FEDE



Quando so di stare alla presenza di una o più persone che non mi stimano, non mi credono e non mi capiscono, non mi sento a mio agio e finisco col non voler farmi valere, apprezzare o capire. Lo ritengo fatica sprecata perché non riesco a capire a che gioco stiamo giocando.
Allora mi metto nella loro prospettiva e mi guardo da fuori con i loro occhi ed effettivamente, con tali sentimenti in me, sembro ciò che loro stanno già pensando di me.
Mi sento ferita da una tale vista di me, ma non riesco a cambiare le cose: non c’è niente che io possa fare per ribaltare la situazione. Ho un muro davanti: il loro pregiudizio.
A causa di questo muro, loro non stanno ascoltando, vedendo o cercando di capire me, infatti, qualsiasi cosa io faccia o dica, conferma soltanto le loro solite aspettative nei miei riguardi. E’ il preconcetto.
Io ho avuto preconcetti e so che sono duri a morire. So che sono una vera trappola per la mente: tu vorresti ma proprio non riesci a credere altro, a dare una possibilità alla persona che hai davanti.
Devi ricorrere ai poteri soprannaturali di Dio: il potere di amare chiunque e oltre ogni muro.
Se ci riesci, stando attaccato come un’edera a Cristo, se ci riesci anche solo una volta, è fatta! E’ come togliere un mattone dal centro del muro: comincia a essere più fragile e facile al crollo totale. Un’altra spinta e verrà giù tutto insieme.
Allora inizi a volare. Ti accorgi che non stai solo liberando l’altro, ma te stesso! Ti accorgi che puoi attuare la carità, tirando fuori il “bene” dagli altri che non si sentono più pre-targati, pre-marchiati e schiavi incanalati nei loro soliti percorsi obbligati.
Se non dai all’altro questa possibilità, non vedrai mai niente di buono in chi hai di fronte, mentre magari lì davanti a te c’è proprio Gesù e ti ritroverai a esclamare: “Ma questo non è il figlio del falegname?e allora da dove gli vengono tutte queste parole?”….e Gesù non poté fare miracoli a causa della loro incredulità!!
E’ logico, tutto torna come in un preciso calcolo matematico!
Per fare i più grandi miracoli Gesù ha sempre avuto bisogno della fede dell’altro e sempre ne chiede, anche ora a noi. La nostra fede è un elemento fondamentale del suo operato, della nostra guarigione profonda.
Quante volte dalle persone che vogliono cambiare vita o si accingono a fare qualcosa d’importante e nuovo, ci sentiamo dire: “Ho bisogno che tu creda in me!”. E’ l’inizio di tutte le grandi cose: la fede.
E la fede non contempla il pregiudizio, altrimenti che fede sarebbe?

Il muro del pregiudizio



venerdì 15 marzo 2013

Frase 17




“La parola d’ira, anche se giusta, trattenuta per spirito di sacrificio, può impedire un delitto lontano. Nulla và perso nell’economia dell’amore spirituale”


giovedì 14 marzo 2013

PAPA FRANCESCO!!!

Che bel sorriso!
Grazie Signore per il nuovo Papa! 
Francesco: come uno dei Santi più dolci che io conosca, che predicava anche agli uccellini perché sapeva che nessuna parola di Gesù sarebbe andata persa e che i passerotti l'avrebbero portata in giro per il mondo col loro allegro volo.
Il santo dell'umiltà che con la sua semplicità e immediatezza nell'aiutare il prossimo, riusciva a suscitare un amore allo stesso tempo concreto e poetico per il Signore.
Un nome che è tutto un programma di bellezza!
Che Dio benedica il nostro Papa!
Lo Spirito Santo sceglie sempre il meglio! 

mercoledì 13 marzo 2013

CHI SCAGLIA LA PRIMA PIETRA?

-Siamo contenti di noi?
-Bisogna sempre prendere una distanza fra noi e coloro che vorremmo giudicare, riflettere.
-Una legge che era stata fatta per la libertà, in mano agli uomini può diventare una legge per giustificare un omicidio.
-Chi di noi non ha peccato? a che titolo ci facciamo giudici degli altri?
-La Chiesa è un popolo di persone che sanno d'aver sbagliato e cercano di vivere da perdonati, quindi senza giudicare gli altri.
-Gesù non giustifica l'adultera, ma la salva col perdono.
-La fede cristiana non è una somma di regole da osservare, ma un volto da scoprire....

lunedì 11 marzo 2013

LA META


Giorni come questi si ricordano a lungo: la luce che salta all’alba senza un vero perché a casa dei genitori invalidi; le tende che cadono all’improvviso dal loro assetto naturale senza neanche un piccolo accenno di terremoto a spostarle; artrosi del ginocchio che non guarisce nemmeno con le sedute spiritiche abbinate alle fisioterapie e cure antinfiammatorie; amministratori problematici che ti telefonano tirando in ballo problemi irrisolvibili e incomprensibili per chiunque non sia un geometra o architetto laureato; e poi le piccole difficoltà fastidiosette di genere minore ma comunque ottime per condire una situazione già esasperante: il distributore di benzina misteriosamente “chiuso” solo perché sei in riserva, non perché è orario o giorno di chiusura; oppure il medicinale che non arriva così tu fai lo stesso viaggio avanti e indietro mentre in macchina eviti pedoni suicidi (o ciechi) e salvi la vita ad automobilisti distratti che si gettano sulla tua corsia contromano. Addirittura gli orari di uscita e rientro dei familiari sembrano studiati a tavolino per farti venire il mal di testa nello sforzo di far coincidere pranzi, cene e merende.
Giorni in cui realizzi che se chiedessi semplicemente l’ora a un passante, nel migliore dei casi, ti risponderebbe che non ha l’orologio, nel peggiore ti risponderebbe a gesti perché lo hai chiesto a un muto.
Allora sai che c’è qualcosa che non và. Tutto punta a farti saltare i nervi. Perché? Perché la vita deve essere così faticosa e assurdamente complicata da mandare avanti? Ma chi me lo fa fare? Ma perché mai deve poi andare “avanti” questa esistenza? Ecco, quando si arriva a certe riflessioni siamo alla frutta, al capolinea,…su un binario morto.
Allora io mi siedo e afferro il Vangelo con risolutezza e leggo: “Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla,.. dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.”
Improvvisamente la ruga corucciata della fronte mi si distende: il primo respiro di sollievo della giornata. La Mèta! Ecco cosa stavo perdendo di vista! La mia mèta è la felicità vera, un premio molto più grande di un piacevole caffè seduta comoda sul mio divano. Io punto più in alto..io voglio Tutto! Io voglio tutta la felicità che il mio cuore può intuire e anche di più di quello che può immaginare! Io voglio Dio! Voglio il Suo regno. Per far ciò si corre come degli atleti che si allenano per le Olimpiadi: non si guarda intorno, si guarda dritto davanti a se, altrimenti si cade e ci si fa male! Altrimenti non si vede bene la Mèta che per me è Lui!
Non si può pensare di avere una cosa così grande ed Eterna senza sudarsela un po’. Inutile lamentarsi.
Ho capito che fermarsi raggomitolati in un angolo a piagnucolare, fa solo perdere terreno e comunque non mi serve.
Stavo correndo guardandomi intorno e non ricordavo più perché lo stavo facendo! Ora che alzo lo sguardo al Cielo…tutto è chiaro, tutto ha un senso. Restare buoni e pazienti e fare le cose giuste a questo mondo è un’impresa ardua, ci si può riuscire solo ricordandosi quale è il nostro scopo, quale la Mèta meravigliosa che stiamo guadagnando sospiro dietro sospiro, quale l’abbraccio d’amore infinito incontro al quale andiamo ogni giorno col nostro sforzo.
Ragazzi: teniamo duro. Guardiamo alla Mèta!!


domenica 10 marzo 2013

ULTIMA CENA

Quando si avvicina la Pasqua, a catechismo porto il pane azimo di Israele  cucinato da me e un pò di aranciata rossa (che interpreterà il ruolo di "vino") e apparecchio per i miei bimbi. Quindi chiudiamo le finestre, spegniamo le luci elettriche e accendiamo un pò di candele per vedere qualcosa. 
Fatto questo, leggo loro il capitolo 26 di Matteo dove si racconta dell'ultima cena di Gesù con i suoi apostoli e del suo arresto.
L'atmosfera fà sì che tutti seguano in silenzio. Quando si legge di Gesù che spezza il pane e versa il vino ai suoi amici, anche noi silenziosamente sbocconcelliamo dei pezzetti del mio pane e sorseggiamo l'aranciata.
Il tutto aiuta i ragazzi a sentirsi più vicini a Gesù e a sperimentare almeno in parte l'atmosfera di riflessione, preoccupazione e dolore che vivevano gli apostoli e Gesù stesso.
Ogni anno la ripeto. La foto che metterò non è di quest'anno perchè non ne abbiamo fatte.
La cosa che spero facendo questo, è che un miracolo così grande come quello dell'Eucarestia, resti oltre che nei loro cuori, nei loro occhi come un ricordo. Così che riescano quasi a immaginare lo sguardo d'amore di Gesù mentre porge loro Se stesso.



venerdì 8 marzo 2013

VEDERE L'AZZURRO NEL GRIGIO

-"Come te movi te fulmino": una teologia da dimenticare
-Ma la morte è sempre li...non siamo invincibili.Il tempo a disposizione per amare non è illimitato.
-Il cammino cristiano inizia quando ci si rende conto di non farcela da soli.
-Il nostro tempo è tutta misericordia.
-Non si può fare i furbi con Dio: fare tutto quello che ci pare nella vita e convertirsi all'ultimo per salvarsi.
-Convertirsi è arrivare all'oasi dove mangi e bevi.
-C'è Qualcuno che fà il tifo per noi: i santi, la Chiesa celeste che prega per noi!!

mercoledì 6 marzo 2013

ANDIAMO A MORIRE CON LUI



C’ è un momento in cui, nel Vangelo, San Tommaso realizza che seguire Gesù in quel preciso frangente, equivalga a morire. Ma preso da un grande amore per Lui, anziché abbandonarlo, dice con passione e risoluzione: “Andiamo a morire con Lui”.
Come se il suo ragionamento fosse andato un po’ così: “Lasciarlo non posso perché lo amo troppo e poi senza di Lui non saprei dove andare. Se proprio deve andare incontro ai nemici e alla morte, allora io vado con Lui.”.
Se avessimo accanto qualcuno che ci ama da impazzire e che noi amiamo da impazzire, ce la sentiremo di morire con loro! La morte non ci farebbe più tanta paura perché la paura più grande è perdere quell’amore. Questo dimostra che l’amore è più grande della morte.
Ripenso alle parole di Gesù quando asserisce che “chi crede in Me, anche se muore, vivrà” e ora ne comprendo il significato profondo.
Nel concetto dell’amore c’è nascosta dentro questa informazione: Io vinco la morte. Essa non ci uccide più!
Quando si capisce questo, si preferisce morire insieme o vicino alla persona amata piuttosto che restare vivi, ma senza di lei. Sopravvivere all’amore non è vivere davvero. La vera morte è la fine dell’amore.
Un tale pensiero mi riempie di gioia e mi fa pensare che qualsiasi sacrificio (piccole morti) sia valido per restare nell’amore.
E’ questo che porta realmente all’abolizione della morte e alla nascita di una vita vera.


martedì 5 marzo 2013

FAGIOLI ALLA COW-BOY

INGREDIENTI:
1 scatola fagioli borlotti
2 wuster piccoli
1/2 cipolla
1 tazza passata pomodoro
peperoncino
sale
olio
PROCEDIMENTO:
Si scalda un pò di olio in una padella e si fà appassire poco la cipolla tagliata molto fina. Si uniscono subito i wuster tagliati a rondelle e si lasciano rosolare un pò. Quindi si scolano i fagioli e si buttano nella suddetta padella a insaporire con sale e peperoncino. Coperchiare per 5 minuti. Ora unire la passata di pomodoro, mescolare bene e far cuocere coperto per altri 10 minuti a fiamma bassa.
Questa è una ricettina che risolve bene la cena.
Se poi si accompagna con del riso bianco asciutto è ancora più gustosa e completa perchè il riso raccoglie tutto il sughetto che si forma.
Buon appetito!!

E finalmente ecco la foto!


venerdì 1 marzo 2013

RELIGO

Quando inizio la mia conferenza agli sposi del mio corso faccio sempre un'introduzione che suona più o meno così:
Perchè siete venuti qui questa sera? certo mi risponderete preoccupati per la mia integrità mentale: "Bhè, perché mi devo sposare e devo prepararmi!" Certo, ma vi dirò qualcosa di più: avreste potuto andare a sposarvi in comune, e invece vi vedo qui. Forse siete seduti sulla sedia un pò impazienti, forse no, o avete mille pensieri in testa su cosa dovrete fare nei giorni a seguire...ma ora siete qui. Perché in fondo una voce vi ha chiamati: il vostro è un sentimento religioso. Un desiderio intimo, là, quasi nascosto nel profondo di voi di "essere migliori", di fare bene ogni cosa. Per poter dire a voi stessi: "Ecco, questa cosa è buona e giusta".
Infatti, siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio e perciò sentiamo il bisogno di...assomigliarci, di ascendere da noi stessi per raggiungere Dio Padre.
E' l'istinto del bambino che per la prima volta cammina da solo e dopo un pò si volta verso il Padre o la Madre e tende le braccine a lui. Come noi a messa, che durante il Padre Nostro alziamo le braccia per farci prendere dal Padre.
Nessuno vuole essere peggiore! Tutti vogliamo lavorare per essere migliori, far bene le cose della nostra vita ed eventualmente migliorare le condizioni generali del nostro vivere.
Questo non è altro che il sentimento regalatoci da Dio perché potessimo tornare a Lui, per collegarci a Lui. "Religo" in latino significa appunto "Collego"!
Tenerci in contatto per sapere la strada e non levare mai i ponti con Lui.
C'è una canzone di Battiato che descrive molto bene questo sentimento: "E ti vengo a cercare", se vi và ascoltatela.
Ci sono due modi fondamentali per rendere efficace questo collegamento: la Preghiera e l'Eucarestia.
(e da qui inizia la conferenza vera e propria sull'Eucarestia che ho già parzialmente scritto nel post con questo nome!)