Quando
arriva in casa una persona cara e gradita,si fa di tutto per accoglierla e
tenersela sotto il proprio tetto. Ci si stringe, si divide il cibo, che poi
basta per tutti. Ci si sente felici, più felici di prima che avevamo più spazio
e più cibo. E’ soprannaturale! Ma molti non se ne avvedono. La gioia è
soprannaturale.
Figuriamoci
poi se l’Ospite è Gesù! Che gioia! Si farà di tutto per tenerselo in casa. Non
faremo caso al disagio o al da fare in più. Qualsiasi cosa per la gioia di
averlo! Personalmente se lo avessi ospite in casa dormirei anche per terra
acciambellata in un angolo.
In realtà è
quello che devo fare perché in ogni fratello c’è Gesù e occorre mostrare la
gioia di accoglierlo. Coloro che vivono nella nostra casa andrebbero accolti
così. La loro presenza è preziosa.
La gioia
vera, quindi è qualcosa di soprannaturale che nasce dall’amore. Non è infatti
naturale essere felice di dormire per terra per fare spazio ad un altro o di
restare senza cena per far mangiare un altro. Eppure quando si ama è così, non
è affatto ipocrisia. L’amore cancella ciò che c’è in noi di duramente umano, e
lo fa in pochi istanti. Risolvendo problematiche che noi, da soli, non eravamo
stati capaci di attenuare nel corso di molti anni, nonostante la buona volontà
impiegata.
Ci basti
pensare magari alla difficoltà di intraprendere una dieta : magicamente poi per
avere al proprio lato una persona cara, siamo capaci di dire “non ho fame:
mangia tu” anche se la gioia ci innesta un appetito più vivace del solito. Si
fa davvero, si fa volentieri e spontaneamente! Sono i nostri piccoli miracoli.
Risulta
evidente che tutto esula dal naturale. Soprannaturale infatti significa questo:
che non è legato agli istinti naturali ma ne vola sopra. E però è legato a ciò
che sopravvive alla natura…e cioè lo spirito!
Corpo e
mente si perderanno con la morte. Lo spirito no, perciò rappresenta la nostra
vera sostanza dell’esistenza. Ciò che è duraturo. Immortale. Il mio “io”
risiede nello spirito (l’anima) dato che continuo ad essere e sentirmi “io”
nonostante il mio corpo cambi, nonostante le mie idee e modi di pensare si
evolvano. Resto “io” perché vivo nell’eterno spirito.
In questo
mio vero e duraturo “io”, provo amore e gioia vera, capaci in un attimo, di
mettere in un angolino stretto corpo e mente affinchè non diano fastidio
all’espressione di questo mio vivere. Ciò che il corpo e la mente non riescono
a fare, riesce invece a fare lo spirito nel momento in cui ama e quindi vive.
Basterebbe amare sempre perché lo spirito divenga il signore delle altre mie
due sostanze. La farebbe da padrone! Potendo affermare così di avere il dominio
di me. La qual virtù non si ottiene certo tramite uno sforzo terribile della
volontà come molti vogliono far credere. Non c’è yoga, ginnastica o altro che
ci ottiene un tal livello di virtù.
L’unico modo
per tenere a bada il capriccioso corpo e la svagata mente è far vivere lo
spirito. Lo spirito vive pienamente, si sveglia e si accende facendosi potente
quando si alimenta di “ciò” di cui è fatto: d’Amore. Egli nasce in Dio Padre ed
è Amore. Quando amo vivo essenzialmente di spirito. Siccome poi è cosa di Dio,
occorre dargli il cibo celeste: l’Eucarestia.
Esprimere,
mettere in pratica l’amore e nutrirmi di Gesù fa venir fuori in me il mio vero
“io”. Domina le mie passioni e i miei atteggiamenti inutili, facendo emergere
in me il figlio di Dio quale sono stato sognato dal Padre.
L’amore è
ancora una volta il centro di tutto.
Quando Gesù
è in me, l’anima mette da parte le mie durezze per regalarmi la gioia della sua presenza e una grande
pace, mentre le mie miserie umane in un angolo esclamano:” Ma chi è costui a
cui tutti obbediscono, compresa la furia dei venti e dei mari?”
I pensieri,
le necessità e le passioni che provengono dalla sfera umana, alle volte hanno
la furia dei venti e mettono inquietudine come un mare in tempesta. Ma quando
c’è Gesù, tutto si quieta, senza seguire l’iter della natura. Tutto si quieta e
basta.
Perché Lui
ne è padrone.