Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

venerdì 30 ottobre 2015

ATTENDERE

Facevo una riflessione con mia figlia, tra il tragico e il comico, ma comunque con lei tutto finisce in risata perchè non conosco una persona dal carattere migliore del suo.
La nostra riflessione era sul destino "crudele" che ha la donna: di aspettare all'infinito.
O forse è solo il destino delle donne della mia famiglia!
La donna cerca di ponderare i tempi per parlare in famiglia e non causare discussioni. Si aspetta di poter dire la propria opinione senza suscitare offese o turbare quel sentimento degli uomini di sentirsi coloro che sono "valorosi" davanti alle signore.
Si attende che gli umori cambino in meglio per annunciare preoccupazioni che intanto si serbano in cuore.
Si attende l'ora in cui sono più o meno tutti a casa per pranzare o cenare e restare uniti come una famiglia.
Si attende una telefonata, un messaggio che ci faccia tirare un sospiro di sollievo o ci renda più luminosa la giornata.
Si aspettano i figli che tornano dalla scuola, dall'università, dal lavoro o da un momento di svago e li devi attendere anche facendo finta che non attendi affatto.
Si aspetta che certe situazioni migliorino.
Si attendono 9 mesi che un figlio ti cresca dentro.
Si attendono 28 giorni per equilibrare il fisico sempre su un'onda che sale e scende e a tratti ci getta in uno stato di stanchezza fisica e psichica notevole.
Si attende soprattutto di incontrare l'amore e ci si crea nuove attese, nuovi tempi per conservare quel bene così prezioso.
Sempre col fiato sospeso ad attendere e valutare tempi e mosse da fare.
E spesso purtroppo....si attende e basta. Fino a che ti siedi stanca su una poltrona e ti chiedi cosa hai atteso a fare. Ma la vita è in fondo tutta un'attesa, e non è affatto inutile. E' l'attesa di un'altra Vita dove che sei donna o uomo, non attenderai più niente, ma semplicemente resterai al cospetto di tutto ciò che hai atteso, di tutto l'amore che hai sperato vivere. Di là, infatti, non ci sarà più la Speranza, ma solo la Vita.
Qui c'è la Speranza di vivere presto quella Vita...per cui vale la pena, con pazienza e amore di...attendere.




giovedì 29 ottobre 2015

NON LO SAPEVI?

Non lo sapevi?
Il mio amore è per sempre.

Lo so: hai paura
del mio amore
o forse di sempre

Non temere
nè uno nè l'altro
ti chiedono niente

Cerco solo il tuo Bene
mentre tu non mi vedi
anche se tu non sai

Quel giorno che non sentirai
quando non ricorderai
e mi starai cancellando

Continuerò in silenzio
a dedicarti i battiti
nascondendo un sospiro

Tratterrò un singhiozzo
scoppiato improvviso
da una musica antica

Ma tu non temere
nè sorrisi nè lacrime
ti verranno a bussare

Nè la mia voce
o una mia parola
se non vorrai più sentire

Resterò ad ammirarti
passeggiar nei miei pensieri
col respiro sospeso

Così come oggi
come è stato ieri
e sarà domani

perchè.........

Non lo sapevi?
Il mio amore è per sempre

                                     Paola Buccheri

(queste potrebbero essere le parole di Dio per ognuno di noi...)

INATTACCABILMENTE FELICE

Noi abitanti irrequieti e instabili di questo mondo altrettanto instabile, siamo tutti alla ricerca della felicità. Abbiamo un'idea della gioia che dovremmo meritarci, che assomiglia più a occasioni di divertimento, svago e risate liberatrici del nostro essere profondo.
Ma sono attimi che purtroppo finiscono. Assolutamente soggetti alle leggi di questo fragile mondo: hanno un inizio ed una fine...e che per tale motivo ci lasciano in bocca un retrogusto di amaro, e nel cuore un senso di incompletezza.
Abbiamo proprio ragione: le gioie di questo mondo sfuggono come l'acqua che scorre.
Ma c'è un Dio che è capace di allargare a tal punto i nostri orizzonti e le nostre prospettive, da farci scoprire una gioia particolare anche dentro la tristezza, sfondandola e proseguendo oltre di questa.
La gioia come la intendiamo noi esseri umani, senza prendere in considerazione Dio, è un sentimento labile ed effimero; Dio ci propone altro: avere uno sguardo positivo nei confronti della vita, in ogni occasione, in modo da poter scorgere con questi occhi nuovi, la gioia soprannaturale anche dentro a una tristezza. 
Ogni tribolazione infatti, non è fine a se stessa, così per il gusto di veder soffrire una persona, ma è un qualcosa di utile alla propria vita e che tende misteriosamente a farci diventare persone forti, sempre felici. Non di una felicità da "discoteca" (tanto per intenderci) ma di una felicità che non può essere davvero intaccata nemmeno da una morte.
Tanto per fare l'esempio che Gesù stesso porta ai suoi apostoli, è come il dolore del parto: una mamma sa che deve essere ferma e coraggiosa, inventandosi anche la forza che non ha, per superare un dolore grande, e affronta così il parto perchè sa che nascerà un essere alla vita eterna. Questo rappresenta tutta la tribolazione delle nostre vite: un dolore che verte a trasformarci in uomini nuovi, mai più tristi, mai più disperati, magari provati e stanchi, ma profondamente felici in ogni occasione.
Alla luce di questa comprensione, mi chiedo come mai quando mi trovo davanti al Signore durante la consacrazione non abbia solo una parola da dirgli: "Grazie!"
Grazie dei giorni buoni, grazie dei giorni più difficili; grazie per esserci; grazie perchè in questo lungo cammino Tu sei con me e vuoi solo una cosa per me: che io sia inattacabilmente felice!


sabato 24 ottobre 2015

FIORI AL VENTO

Vado a portarti dei fiori. Li scelgo belli come piacciono a te. Cammino un pò di fretta, come se tu mi aspettassi. Voglio togliere subito tutto quello che è diventato secco e brutto dai tuoi vasi e levare la polvere dal marmo bianco. Che diresti tu nel vedere una tomba così trascurata?
Cammino ancora più in fretta al pensiero del tuo sguardo di rimprovero. Sto arrivando, sto arrivando.
Eccoti! ti ho trovato...ecco il tuo sorriso, la tua foto, il tuo volto così familiare. Ti ho trovato...sei li fermo che mi aspetti...oppure no?
Tolgo i fiori vecchi, spargo acqua ovunque, levo polvere, sistemo bene i fiori. Tu continui a sorridermi dalla foto. Sei contenta....oppure no?
Ti parlo di come si sporca in fretta il marmo una volta candido, e ti raccomando i miei figli...e tu mi sorridi ancora....oppure no?
Non c'è risposta, non può esserci più.
Faccio un sospiro di chi si arrende al silenzio...un bacio col timbro al tuo volto sereno e lentamente vado via.
Tutto resta incompleto, irrisolto per sempre, domande senza risposta, il tuo volto sereno fissato da uno scatto di tanti anni fà...quando non era a me che sorridevi.
Come posso raggiungerti adesso? Non posso mamma....non posso papà...non può più raggiungervi il dolore, lì dove ora siete e dove regna solo lo splendore che vi siete guadagnati.
La vita non è là ora e infatti niente trova risposta, nessuna ansia trova soluzione. 
La vita è adesso...con chi ancora può ascoltare, può rispondere, sorridere a un gesto d'affetto, parlarti del colore di un fiore. 
Il vostro silenzio mi parla di questo: di vivere.
Mentre esco un pò mesta...penso a cosa significa tutto questo vuoto e mi giunge come una carezza dall'alto che dice: "Figlia, vai...riempi la tua vita di amore, respira a pieni polmoni..non rimandare a domani un sorriso o una parola di pace, non sprecare un solo minuto di quel sole che ora ti bacia....bacialo anche tu e porta luce a ogni tuo passo, come una Stella cometa. Non voltarti Figlia...ci rivedremo..ora corri verso la vita. Và...."