Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

domenica 15 febbraio 2015

TRAPEZISTI

Alle volte davvero la vita pare una follia. Certi periodi della nostra vita sono come lo spettacolo dei trapezisti ad un circo: sembra tutto bello da vedere, ma in realtà non hai quasi il coraggio di guardare e resti col fiato sospeso in attesa che tutto torni normale e tu possa tirare di nuovo il fiato.
Mentre guardi i voli acrobatici che si compiono sulla tua testa, l'ansia ti fà nascere spontanea una domanda: "Ma perchè? perchè fare una cosa del genere sfidando tutte le leggi della gravità...sfidando la vita?"
Quando non trovo la risposta, in genere, faccio come i ricercatori, gli scienziati, e mi metto a ragionare per contrari: "E se non facessi così?"....Sicuramente se i trapezisti non facessero quelle terribili acrobazie mortali, sarebbero più tranquilli, tutti saremmo più tranquilli. Ce ne staremmo tutti seduti a guardare qualcun altro che fà il suo spettacolo. Qualcun altro che vive a pieno la vita senza rischiare di ferirsi amando, senza mettersi in gioco, senza usare il tempo che Dio gli ha dato per creare della bellezza e strappare un sorriso al prossimo. 
Tutti seduti a guardare...passare la vita degli altri là fuori. Per poi giungere ugualmente tutti, trapezisti e pubblico, allo stesso momento: il termine dei giorni disponibili. 
Sì, allora si spiega perchè si rischia tanto eppure ci si volta verso il pubblico e si sorride ugualmente.
Questa è semplicemente la vita!
Magari usiamo l'accortezza di tutelarci con una rete di preghiere che ci tenga se cadiamo...ma sì...rischiamo...amiamo...perchè amare è volare


giovedì 5 febbraio 2015

SIETE DEI

*In quei giorni si celebrava a Gerusalemme la festa della Dedicazione del tempio. Era inverno. *Gesù si aggirava nel tempio, sotto il portico di Salomone. I giudei fecero crocchio attorno a lui e gli chiesero: Fino a quando terrai il nostro animo sospeso? Se sei il Messia, dillo apertamente. *Rispose loro: Ve l'ho già detto, ma non volete credere. Le opere che io faccio in nome del Padre mio, queste testimoniano in mio favore. *Ma voi non credete, perché non appartenete alle mie pecore. *Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono. *Io do loro la vita eterna e non periranno mai. Nessuno me le strapperà. *Il Padre mio, che me le ha date, è più forte di tutti, e nessuno può strapparle dalla sua mano. *Io e il Padre siamo una cosa sola. *Di nuovo i giudei raccolsero pietre per lapidarlo. *Ma Gesù disse: Io vi ho mostrato molte opere buone che vengono dal Padre; per quale di queste opere buone volete lapidarmi? *Gli risposero: Non vogliamo lapidarti per un'opera buona, ma perché bestemmi: sei un uomo e ti fai uguale a Dio. *Riprese Gesù: Non sta scritto nella vostra legge: Io ho detto: voi siete dèi? *Se la legge chiamò figli di Dio gli uomini ai quali è stata rivolta la parola di Dio - e la scrittura non può essere contraddetta - *perché a me, che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, voi dite: tu bestemmi, per aver detto: sono figlio di Dio? *Se non faccio le opere del Padre mio, non credetemi. *Ma se le faccio, se non volete credere a me, credete alle opere: riconoscete che il Padre è in me e io nel Padre. *A questo punto cercarono nuovamente di arrestarlo. Ma egli sfuggì dalle loro mani.

Di tutto questo brano voglio riflettere soltanto su due frasi:
-"Nessuno può strapparle dalla Sua mano":
questo fà pensare alle tentazioni, ai momenti difficili della vita. Ma più che altro ci deve far pensare alla paura di non essere parte del gregge che è una delle paure più grandi per un'anima che ama Dio: essere escluso dal suo Paradiso. Escluso dalla pace soprannaturale che si prova a sentirsi "buono".
Attenzione perchè questa frase ci sta levando proprio questo terrore; ci sta dicendo che Dio non è uno che sta a guardare con occhio scettico aspettando di coglierti mentre cadi in fallo per dimostrarti che non sei all'altezza, che non vai bene. No. Dio sta a controllare se caschi, così Lui lotterà per te al fianco tuo tenendoti ancora più forte fra le sue braccia potenti così che tu non possa mai essere portato via da niente e nessuno. 
Come dice anche San Paolo: "Chi ci separerà dall'amore di Cristo? forse la spada, la tribolazione. il peccato? nè morte nè vita ci separeranno dall'amore di Cristo!"
Neanche il nostro peccato ci strapperà dalle mani del Padre!

-"Siete dèi":
Voglio far notare che Gesù sta dialogando con individui poco simpatici che più che fargli delle domande, gli stanno facendo un improvvisato processo e sono già con le pietre in mano pronti a tirargliele contro; eppure dice loro: "Non avete sentito nelle scritture che di voi si dice che siete dèi?"
A chi sarebbe mai venuto in mente di dire una cosa così bella e importante, un complimento meraviglioso che più alto non c'è, a uomini che si stanno comportando come esseri senza cuore? Perchè è proprio a loro che Gesù deve ricordare la vera essenza: "Siete dèi!"
Infatti, quando si è pecore sue, e si ascolta ciò che Lui ha da dirci, si comprende piano, piano quanto sia grande la nostra dignità. E notare un comportamento molto contrario a questa visione, contemplare l'incomprensione totale dell'amore, fà venire spontaneo gridare: "Ma te lo ricordi tu che sei un figlio di Dio? Cosa stai facendo? Non ti stai comportando da figlio Suo!!"
E poi, in questa affermazione di Gesù, c'è anche ovviamente l'intenzione di far capire che, se vengono chiamati "dèi" gli uomini, tanto più sarà Dio il figlio unigenito del Padre, cioè Gesù stesso.

-Come nota finale, volevo sottolineare che nessuno riesce a tirare un solo sasso addosso a Gesù (e ce li hanno in molti le pietre in mano, fateci caso nella lettura), nonostante siano tutti molto infuriati da non si sa esattamente cosa. Questo perchè Lui era Dio, mi direte voi, sì certo. Ma anche perchè così Gesù ha voluto mostrare come protegge il Padre, concretamente, tutti coloro che si fanno sue pecore e amano come Lui e parlano di Lui: "non periranno mai".......



domenica 1 febbraio 2015

DIGNITA'

Avete mai guardato le ditina dei piedi di un neaonato? sembrano delle morbide palline rosee, leggermente trasparenti. Il mignolino della mano dà quasi timore prenderlo con le nostre dita grandi, perchè si rischia di romperne le ossicina ancora elastiche. 
Poi lo guardi negli occhi e comprendi che sta davvero abbandonato nelle tue mani in ogni possibile senso e senti il cuore palpitare di gioia ma anche di responsabilità. Chiunque si rende conto di avere fra le braccia, inspiegabilmente, immeritatamente (anche se ne sei madre o padre) un miracolo vivente. Un essere fragile eppure rivestito della potenza creatrice di Dio.
Un essere da abbracciare, tutelare, proteggere, coprire.
Un capolavoro divino che già sogni di colmare di doni e di farlo vivere dignitosamente.
Vivere da figlio del Cielo, quale mostra essere, in una Terra molto dura dove già temi che si possa sporcare con la sua "polvere"...dove già sai che finirà immancabilmente infangato da eventi che non vorresti mai vivesse.
Ma lui è pur sempre un figlio del Cielo e, come padre o madre, vorresti comunque che gli rimanesse integro sia il corpo che l'anima. Una dignità integra insomma.
Se lo vogliamo noi per i nostri figli, immaginiamo come lo voglia Dio per tutti noi.
Forse neanche noi sappiamo esattamente quanto grande sia la nostra Dignità umana perchè una parte di noi è anima e quindi soprannaturale.
Allora il Padre ci ha dato dei preziosi consigli da seguire per raggiungere il massimo della nostra dignità. Quella che inconsciamente auguriamo e desideriamo ai nostri figli mentre gli sfioriamo le ditina dei piedi minuscoli. 
Questi consigli non sono altro che i 10 comandamenti che ci salvano dall'essere degli esseri umani orribili e ci conducono invece verso la nostra totale Vera Dignità di Uomini.
Ce n'è uno in particolare che forse è stato un pò trascurato nella sua importanza e che vorrei evidenziare in questa mia breve riflessione.
Questo nostro meraviglioso corpo, è abitato da una parte soprannaturale che è l'anima. Esso và rispettato, non solo come un corpo che ha delle necessità fisiche, ma anche come un corpo che contiene una parte del Cielo, una parte divina.
Non siamo propriamente "nostri" e basta....siamo anche di Dio...siamo dei nostri genitori...e soprattutto non siamo oggetti, non siamo delle "cose"perchè respiriamo, abbiamo in noi il respiro del Padre che ci tiene in vita. Se non lo avessimo saremmo delle cose: dei corpi morti.
Allora non usiamo il nostro stupendo e prezioso corpo, simile a un capolavoro di un artista, come una "cosa". Non è un bene per il nostro stato d'animo. Molti potrebbero pensare di sì perchè procurarsi "piacere" fisico da soli potrebbe dare questa netta impressione: che sia una cosa buona e positiva. Uno scarico delle tensioni o simili.
In realtà, siccome il corpo contiene un'anima, questa ne riceve disturbo, a lungo andare, perchè percepisce il piacere solo legato all'amore per un altro, e invece in questo modo è come se non gli tornassero i conti e provasse dolore e tristezza per un qualcosa di innaturale. Quello che se ne ricava è uno stato progressivo di svuotamento e un crescente senso di insoddisfazione. 
Ho sempre pensato che i comandamenti non fossero delle negazioni, delle cose da non fare così...per creare un fastidio o per renderci la vita più difficile da vivere. Invece penso e sperimento che i comandamenti siano detti con la voce tenera di una madre che consiglia: "Non fare questo figlio, perchè andrai a soffrire e io non voglio vederti soffrire!"
Perdonatemi la riflessione un pò seria e sicuramente "fuori moda"...non sono polemica o critica...vorrei solo riflettere insieme a voi.
Pensiamoci.