Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

mercoledì 24 giugno 2015

SOSTANZA DIVINA

                                  

La vita interiore è migliore di quella esteriore e viverla non significa e non comporta chiudersi in sé.
Nel silenzio l’anima si mette a passeggiare su un prato verde e tranquillo dove incontra Dio, come in un nuovo Eden. I pensieri sono suscitati dallo Spirito Santo e tutto è pace. I problemi di poco prima sembrano meno gravi perché si coglie la presenza di Dio. In questa passeggiata interiore, più si passa del tempo a dialogare con Lui e a pascersi della sua pace, più si diventa davvero se stessi: si riprendono le somiglianze col Padre. Tanto che dopo, nella vita esteriore di tutti i giorni, si riesce ad amare di più e a riconoscere le cose importanti della vita, trascurando quelle che non ne hanno alcuna.
Mi rendo conto quanto valga di più stare con i miei figli, piuttosto che seguitare a spazzare per terra alla ricerca della pulizia perfetta. Poggiare la scopa e ascoltarli senza nervosismi, senza preziosismi inutili e vittimismi che fanno solo rima con superbismi.
Più vivo di vita interiore, a contatto con Dio, più sono adatto a vivere una vita esteriore degna di questo benedetto nome di “vita”.
Mi viene spontaneo concludere che la vera vita è generata da dentro a fuori. Generata come di consuetudine dallo Spirito che appunto è datore di vita.
Senza tale Spirito somigliamo ai dei robot e da un robot non ti puoi aspettare grandi cose, felicità o soddisfazioni! Un robot è un meccanismo in grado di fare sempre le stesse mansioni e la noia sale copiosa dopo un po’ che lo osservi. Non può sorprenderti.

La vita interiore dona anima ai nostri corpi, rendendoci interessanti. Dalle persone di cuore puoi aspettarti amore.

Non siamo dei robot e non abbiamo bisogno di “cose” per rendere bella la vita: basta il silenzio che ci nutre di Dio. Allora quando parleremo saremo persone sostanziose e vitaminiche per chi ci ascolta e frequenta, perché dalla nostra bocca uscirà amore.  Amore divino che carezza le anime e le rende docili e buone.




SORSI DAL CALICE


Pensavo a quanti bocconi amari ha dovuto mandar giù Gesù. Anche con parenti e conoscenti. Chissà quanti fraintendimenti. Come si può capire un uomo che non se la prende per gli insulti, che ama sempre per primo, che perdona, che è in pace con se stesso e non rimugina, e che neanche arriva a pensare certe cose come gli altri invece fanno?
E’ come parlare due lingue: non ci si capisce. Occorre guardarsi attentamente l’un l’altro e studiandosi con amore, imparare a comprendere i gesti e le reazioni e a dargli il giusto significato finale. Il prossimo è un’altra nazione a noi sconosciuta.
Senza voler essere insultante, credo che sia un po’ l’equivalente di una madre che partorisce un figlio con un handicap comunicativo e deve imparare a conoscere tutto un mondo nuovo: quello del figlio. Si sforza, lo fa con amore, perché vuole ardentemente entrare in contatto con lui e scoprirne il modo singolare e personale di comunicare. Non è come gli altri; quanti fraintendimenti anche in quel caso! Si devono superare gli schemi preconfigurati di cui la nostra mente è piena!
Gesù costringe a buttar via tutti gli schemi: ti costringe a ricorrere al tuo amore per conoscerlo. Ma è passato e ancora passa per innumerevoli incomprensioni.
Noi siamo i tralci della sua pianta e perciò passiamo la stessa cosa. La gente non crede facilmente che stiamo cercando di far vincere la carità in noi e per loro. Non può credere che stiamo in pace e non rimuginiamo, ma siamo solo rifugiati all’ombra di Gesù o sotto il mantello di Maria in un silenzio contemplativo. Che si può fare? Che faceva Lui? Si addolorava, ma passava oltre, sempre e comunque pronto a perdonare l’uomo che non l’aveva compreso.
I calici amari si bevono lo stesso, però assieme a Gesù: Lui ne beve la parte maggiore per toglierla a noi. Non siamo soli: Lui concelebra in una liturgia di sacrificio mentre il suo sguardo amoroso e rassicurante ci fa sembrare molto meno duro mandar giù il fiele. Lui beve con me, sente lo stesso amaro, inghiotte a fatica e rispetta un caritatevole silenzio per far sembrare a chi osserva, che non sta poi soffrendo tanto. Allora non è poi così grave: voglio mostrare il viso sereno al mio Gesù. Farò anche un sorriso!






NON ARRENDERSI


Mi accorgo che il mio spirito deve essere più sereno, perché con la pace nel cuore riuscirò meglio ad aiutare chi incontro a far vedere che Dio ci assiste con amore.
Ogni tanto vengo presa da scoraggiamento e rischio di arrendermi, soprattutto con determinate persone. Non per cattiveria o una sorta di vendetta verso chi sembra non ascoltare, ma più precisamente per una sorta di “braccia in terra”.
Alle volte s’incontrano individui che sembrano vedere della vita solo l’aspetto terreno, pur essendo credenti. Per esempio: si parla di morte come fine naturale di un percorso biologico e le persone fanno le corna; si parla di compleanni, di figli che crescono e le persone piangono lamentandosi del tempo che passa troppo in fretta, e magari sottolineando che il momento presente è più brutto di quello passato. Come se la vita fosse tutta qui. Come se di qualsiasi evento riuscissero a mettere a fuoco solamente il lato negativo e concreto tipo la vita biologica di un essere che ha un inizio e un termine inevitabile.
Pochi riescono a vivere il Cielo già qui sulla terra, e perciò si crucciano spesso. Vorrei salvarli da questa tristezza che si può tranquillamente evitare o attenuare con l’aiuto di Gesù. Basterebbe mettere a fuoco invece ciò che mi rende gioiosa: l’attenzione personale che il Padre ha nei miei confronti e quindi nei confronti di ogni uomo.
Con alcune persone è un’impresa ardua! Sembra tutto inutile. Ma ho capito che non devo arrendermi. Se si trattasse di me, io vorrei che si tentasse sempre di aiutarmi a uscire dal tunnel nero e angoscioso di tali pensieri. Questa tesi mi si convalida al ricordo che Gesù mi sta sempre dietro con suggerimenti, rimproveri, ispirazioni e attenzioni di ogni genere! Chi sono io per decidere che è inutile parlare a quelle persone cercando di confortarle, solo perché finora non hanno compreso?

Tutti devono avere le opportunità che Dio concede a me. Sempre farsi tramite Suo con parole buone che rincuorino. Sempre. Senza arrendersi mai.

Se non si arrende lui..........

domenica 21 giugno 2015

ESORCISMO DI PAPA LEONE XIII

( mi è sembrata una bella preghiera, rassicurante, vi consiglio di scrivervela o stamparla e tenervela sempre nel portafogli!)
(si fà il segno della croce)
“In principio era il Verbo, ed il Verbo era presso Dio, ed il Verbo era Dio. Egli era in principio con Dio. Tutto si fece per mezzo di lui; e senza di Lui nulla fu fatto di quanto si fece. In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. E la luce splende fra le tenebre, ma le tenebre non l’accolsero. Ci fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Questi venne per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di Lui. Egli non era la luce, ma venne per rendere testimonianza alla luce. Il Verbo era la luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Egli era nel mondo, ed il mondo per mezzo di Lui fu fatto, ma il mondo non Lo riconobbe. Venne tra i suoi, ma i suoi non Lo accolsero. Ma a quanti Lo accolsero, diede il potere di diventare figli di Dio: i quali non da sangue, nè da volere di carne, nè da volere di uomo, ma da Dio sono nati (Ci si inginocchia). Ed il verbo si fece carne (ci si alza) ed abitò fra noi. E noi abbiamo contemplato la Sua gloria: gloria che viene dal Padre al suo Unigenito pieno di grazia e di verita’.”
(si fà il segno della croce)




giovedì 18 giugno 2015

LA FINE DEL MALE


Ogni tanto mi accorgo di quanto sia difficile cercare di essere buona e portare luce e speranza a chi incontro nella vita. Sono costretta a contemplare tante delusioni e insuccessi. 
Va bene lo stesso perché rappresentano la mia offerta a Lui. Voglio, infatti, che il mio angelo custode, si avvicini al Padre ogni giorno con mani colme di doni preziosi, che mi siano costati. Voglio che porti gli insuccessi, le delusioni e insieme la promessa della mia perseveranza nonostante tutto.

Quando seguo un poliziesco in TV, tipo Colombo, dove il tenente si fa in quattro per scoprire e smascherare l’assassino, ciò che mi tiene incollata allo schermo non è una semplice curiosità, ma la perseveranza del tenente. Non molla mai! Se si scoraggiasse e lasciasse perdere, non m’interesserebbe più. Mi verrebbe soltanto della stizza al pensiero che non sarà fatta giustizia, che se lo è lasciato scappare. Ha lasciato scappare il colpevole del mal fatto.

Perché l’unica possibilità di sconfiggere il male è di praticare incessantemente il bene.

Se questo rappresenta per me un martirio e mi stanca e mi logora…non fa niente. Ben venga! Nella fatica si consumeranno i miei peccati e potrò lavare le vesti nel mio sangue per averle candide davanti a Dio.

L’idea di contemplare la “fine del male” è meravigliosa! Devo e voglio contribuire anch’io a costruire questa pace, quest’aria pura da respirare, profumata di semplicità, di fiori, di Maria, di Dio.


lunedì 15 giugno 2015

IL SOLE DENTRO

 Voglio sentirti promettere ancora tutte quelle
 cose di sole che ti porti dentro."

 autore: Henry Miller opera: Tropico del Capricorno

Questa splendida frase, tratta dall'opera suddetta di Henri Miller, mi è stata gentilmente dedicata dalla mia amica Marina Palmieri.
Nonostante lei l'abbia dedicata a me, io vi ho immediatamente sentito dentro il grande desiderio di Dio Padre nei nostri confronti e allo stesso momento l'irrefrenabile sete di Luce che ognuno di noi si porta nell'anima.

Credo fermamente che il Padre cerchi il nostro sorriso in ogni possibile modo. Ci vuole felici. Per quanto ci sembri incredibile...il nostro sorriso rappresenta per Lui la Luce del sole.

Allo stesso modo in fondo il Suo sorriso per noi, rappresenta la Luce del Sole.

Mi viene da concludere che siamo Stelle che vivono una della Luce dell'altra.

Che bello dire a un fratello: "Portami la Luce del Padre, portami la tua luce perchè questo mi rende felice!"

Grazie di cuore Marina!



mercoledì 10 giugno 2015

I TUOI OCCHI SU DI ME

Ho bisogno di vederti. Quel tuo visetto pulito, da bimba di 15 anni, i capelli sciolti che si spostano sulla vestina grigio-azzurra, i piedini scalzi, e soprattutto i tuoi occhi profondi e indescrivibilmente buoni, sono così rassicuranti. 
Basta vederti un attimo, accarezzarti con lo sguardo il viso e già nella mente e nel cuore tutto si quieta in modo inspiegabile, come se qualcuno gettasse una quantità incredibile di acqua su un fuoco acceso e questo semplicemente scomparisse in un secondo.
E resti a guardare la legna bagnata...quei pochi pezzetti che prima ti minacciavano e incutevano timore con le loro fiammate fuori controllo...e ora sono solo due legnetti neri che sgocciolano acqua.
Questo provoca la Tua presenza Mamma del Cielo!! 
Tu ci sei ed ecco le preoccupazioni, i pensieri fumosi, le contorsioni mentali, la mancanza di semplicità, il pianto, le fitte al cuore, tutto tutto si smorza e ridimensiona. Qualcosa addirittura scompare, svanisce così di fretta da farti chiedere: "Ma perchè me ne preoccupavo tanto?"
Il tuo sguardo è salvifico. Basta che tu poni i tuoi occhi su di me.
Ho bisogno di vederti...di stare in silenzio a guardarti senza chiederti nulla perchè se ci sei non mi serve più nulla.
Devo riposarmi dal mondo, consentimi di appoggiare gli occhi su di Te, ancora una volta....fatti osservare bene, fà che io registri in me ogni istante, ogni particolare, ogni sfumatura di profondità che ha il tuo sguardo buono.
Se il mondo sapesse davvero che ha per Madre una bimba di 15 anni come Te, col tuo candore, la tua intelligenza, la tua sapienza e dolcezza...non sarebbe così disperato.
Se solo il mondo assomigliasse di più a Te, non saremmo in pericolo.
Emana su di me la tua dolcezza, profumami col tuo candore, ricoprimi col tuo manto che io resti un pò nascosta a riposare e giocare con Te. Appoggia il tuo sguardo su di me e leva via tutto quello che non ti piace. 
E poi resta...resta non andar via per alcun motivo, perchè non posso stare senza i tuoi occhi su di me.
Ti prego...





giovedì 4 giugno 2015

BEATITUDINE INCOMPRENSIBILE

Beati i poveri di spirito perchè di essi è il regno dei cieli...beati i puri di cuore perchè vedranno Dio!
In questo momento tutto è più chiaro..tutto mi suona assolutamente logico. Questa riflessione mi sorge spontanea dopo aver ascoltato tanti discorsi strani. Tutte le parole di Dio sono pura Verità, pure indicazioni per la nostra vita, per una vita sana, da vivere nella Luce e nella pace nonostante tutte le molteplici difficoltà della vita. Parole sante, cioè parole che ci separano dal male e ci tengono stretti stretti sulla via del bene e del sentirsi bene anche fossimo morenti.
Se qualcuno ancora pensa che la cosa più brutta di questa vita sia la morte, vi do una notizia nuova e meravigliosa: non è la morte il grande male di questa vita anche perchè Cristo l'ha abolita e trasformata in una semplice porta per il Paradiso. La cosa più orrenda di questa esistenza è la morte dell'anima mentre siamo in vita. Il credere che la nostra esistenza sia alla pari di quella degli animali e perciò viverla come e peggio di essi, come se l'anima non ce l'avessimo e non gli servisse un alimento. La cosa più orrenda è essere così ricchi di cose da non sapere più cosa desiderare e non trovare più soddisfazione e felicità in niente di ciò che possiamo comprare. La cosa più orrenda è non accorgersi che tutto ciò che rende felice l'anima non si può comprare e seguitare a spendere soldi senza riuscire più a sorridere.
La cosa più orrenda è perdere la purezza dell'anima e del corpo e diventare ciechi alle bellezze della vita che trovi ovunque ma non le vedi più. Il velluto di un petalo di un fiore, il rosa delle bocche dei bimbi che ridono, un tramonto dai mille colori cangianti...li c'è Dio che cerca di farti gioire e levarti il respiro per lo stupore. I puri di cuore ancora vedono Dio....ma coloro che non lo sono e si sporcano con pesantezze del corpo, solo perchè così fan tutti....si stanno solo levando la vista della bellezza, mentre sono convinti di starsi divertendo e godendo la vita. Mi capite? Come direbbe Gesù: chi ha orecchie intenda. 
Questa è la vera cosa brutta, la morte Vera...quella dell'anima mentre ancora respiri e credi di essere in buona salute. L'esatto contrario delle beatitudini.
Beato vuol dire felice. Felici infatti coloro che nella loro povertà di "vita terrena" scorgono la bellezza di una "vita celeste" che inizia già su questa terra e che procura una felicità incomprensibile per chi non ha il coraggio di provarla. Incomprensibile a quasi la totalità del mondo, eppure insostituibile con alcuna cosa, incomparabile con nessuna delle gioie terrestri perchè immensamente più grande.
Beati coloro che si fanno poveri allora e si fanno puri in questo mondo troppo sporco...perchè si sono salvati da qualsiasi morte. Ora e per sempre.




martedì 2 giugno 2015

GENERATORI DI LUCE

La vita è vita solo quando ami. In quei momenti senti che ogni minuto è come una scatola piena di meravigliose sorprese che più guardi e più ti interessano. Quando assapori questo stato iddilliaco, in un attimo comprendi la vita, diventi un grande saggio perchè l'essere amato e il riamare ti colloca in un luogo dove vengono svelati tutti i misteri della vita...persino il senso del dolore e della morte.
Questo è quello stato in cui, sei alla presenza di Dio, anche se tu non credi, e ti viene spontaneo chiedere dentro di te, come fecero Giacomo e Pietro davanti a Gesù sul monte Tabor: "Signore, restiamo qui per sempre...facciamo tre tende". Sì...accampiamoci li...ai piedi dell'amore e godiamo semplicemente dello stare insieme perchè improvvisamente abbiamo capito che non serve altro nella vita se non di stare al cospetto dell'amore fino ad abriacarcene.
Eppure non sappiamo quello che stiamo dicendo...come asserisce Gesù stesso...dobbiamo andare dove l'amore non c'è...strapparci il cuore per il distacco dall'amore puro per poter portare il nostro amore agli altri.
E così i minuti si fanno pesanti perchè il vuoto che lascia l'Amore è incolmabile.
L'unico modo per lenire la Sua assenza...è amare noi gli altri....farci generatoti di questo amore, attingendo ai nostri ricordi ora dolorosi.
Generartori sì...che fanno fatica a sostituire la luce vera....ma si sa che quando va via la Luce...un buon generatore può salvare la situazione. Alle volte persino salvare la vita a qualcuno.
Da noi "generatori"la luce proviene da uno sforzo terribile...ma è pur sempre luce...e un giorno questa vita sarà tutta Piena...senza neanche un piccolo foro...non ci sarà un respiro senza amore, neanche uno.
Ma nel frattempo...cerchiamo di essere noi coloro che...colmano di gioia la vita degli altri.

Anche un gesto piccolo può colmare un grande vuoto