Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

mercoledì 24 febbraio 2016

SLEGHIAMOCI!


“Slegatelo e lasciatelo andare”…queste le parole di Gesù quando risorge l’amico Lazzaro che esce dal sepolcro completamente bendato, come era uso in quei tempi.
Che senso di libertà e di gioia in queste parole. Appena slegato l’amico dalla morte, Gesù aggiunge immediatamente la richiesta che sia sciolto dai lacci che gli impediscono di muoversi liberamente. Che vada dove vuole: a ringraziare Gesù? Ad abbracciare le sorelle? A correre fuori, così risanato e rivedere il sole brillare in cielo? Non ha importanza per Gesù: vuole che sia libero. Liberato dal buio della morte, non desidera altro che torni a vivere, gioire e fare della sua nuova vita quello che desidera.
Poche parole le Sue, alle quali nessuno da troppo peso dopo un evento clamoroso come il ritorno dalla morte. Eppure danno una pennellata importante al carattere di Dio…sulla qualità dell’amore che Egli nutre per noi.
Un amore coraggioso il suo. Un amore che decide di entrare nella tristezza della morte per tirarci fuori e vederci correre leggeri nel giorno che verrà, senza aver la certezza che torneremo da Lui ad abbracciarlo.
Quanti non tornano a ringraziare? Quanti di noi si alzano la mattina credendo di essere stati capaci da soli di aprire gli occhi? E quindi affrontano la giornata concentrati solo su quante cose non vanno bene e come Dio in fondo sia tiranno con loro?
Eppure Gesù resta sulla soglia del sepolcro e ci osserva vivere in libertà il nostro giorno, pronto a fare un sorriso ogni qual volta ci degniamo di voltarci verso di Lui.
Non ha senso costringerci a stare vicino a Lui. L’amore “per forza”, ognuno di noi lo ha sperimentato, non funziona mai. Deve essere spontaneo, gratuito.
Troppo immenso l’amore per restare chiuso in un barattolo di marmellata, per quanto dolce sia.
Deve essere slegato e volare libero dove vuole. E’ necessario correre il rischio tangibile e reale di perderlo completamente. Chi ama vuole vedere l’oggetto del proprio amore con la sua dignità, capace di sbagliare e correggersi, di migliorare se stesso scoprendo quante potenzialità ha. Chi ama non desidera possedere, ma emozionarsi nel vedere l’altro tornare senza alcuna costrizione.
L’amato dovrebbe accorgersi da solo che Dio lo ama così tanto che stare accanto a Lui è un vantaggio, una libertà smisurata. Libero di non finire in alcuna trappola o prigione. Libero di donare se stesso e sentirsi arricchito invece che depauperato di qualcosa. Libero dal dover incarcerare qualcuno per averne l’attenzione,  perché Dio mi ha insegnato e dimostrato il contrario.
Più si vive di questa libertà, più si ha un desiderio incolmabile di restare con Dio e servirlo, accontentarlo in ogni modo. Di vivere una nuova vita che non rischia di finire con l’ultimo mio battito del cuore, né di essere fermata da qualche benda legata troppo stretta.
Vivere da risorti, ora, in questo posto dove mi trovo. Libero di risorgere dal mio buio, mentre ancora abito questa terra. Libero dalla paura di dare “troppo”, come insinua il mondo.
“Risurrezione significa molto semplicemente che il corpo cessa di esistere come limite e che ciò che è comunione, rimane” (Benedetto XVI)….quindi in realtà quel “dare troppo” che si vocifera, è tutto ciò che rimarrà di me: la mia risurrezione già in atto.
Bello notare come la logica di Dio è a testa in giù rispetto alla nostra. Per noi dare è impoverirsi…per Lui è arricchire. Per noi servire è esser schiavi…con Lui è essere liberi. Donarsi è perdersi…in Lui è ritrovarsi.
Per Cristo, con Cristo, in Cristo…morire è risorgere.
Allora sleghiamoci e andiamo liberi e felici per le nostra Vita Eterna.
Buona Pasqua.













mercoledì 3 febbraio 2016

COMPLETEZZA

Se ami, devi sapere anche soffrire. Chi ama lo sa. Nel pacchetto dell'amore, qualunque esso sia, viene incluso anche il dolore. E' logico. Perchè amare davvero significa anche donare una parte di sè e in alcuni casi si tratta proprio di strapparsela questa parte per donarla all'altro.
Pensiamo alle nostre rinuncie all'egoismo, a dar risposte aride per consentire all'amore in noi di avere la meglio e versarsi nel cuore dell'altro.
Ma pensiamo anche a quell'amore così grande che decide di lasciar andare l'oggetto amato per non rovinargli la vita. Alle volte è necessario.
Perciò dicevamo che chi ama soffre anche. Se così non fosse non sarebbe un amore bilaterale, a tutto tondo, stereo. Non sarebbe un amore completo.
Se riusciamo davvero ad amare e consentire anche al dolore di fare la sua parte per dare spazio al bene...allora ci accorgeremo che ci sentiamo persone con una sostanza e non degli effimeri egoisti.
L'essere umano và cercando sì l'amore, và cercando sì la sua felicità e soddisfazione personale, ma inconsciamente và cercando qualcosa di più che è intrinseco nel concetto di vera felicità. L'essere umano và cercando la sua somiglianza con Dio, quindi la sua capacità onnipotente di amare, la sua capacità di essere valoroso, eroico, una persona piena di dignità...una persona completa. Questo rappresenta la massima felicità: il godere dei bei momenti, ma il sapere lasciar entrare il dolore nella propria vita, affrontarlo e farne tesoro, anzichè combatterlo, per diventare una persona migliore. Una persona in grado anche di vivere il dolore e non rimanerne sconfitta, ma anzi vincerlo e metabolizzarne le parti più utili.
Quindi la vera felicità è questa sensazione di grande dignità e completezza come essere umano.
Dobbiamo concludere che per essere davvero felici, dobbiamo includere la croce che si presenta nella nostra vita. Non andarla a cercare: sarebbe sciocco e inutile..non siamo masochisti. Dio non lo è.
Ma semplicemente essere consapevoli che in un modo misterioso il dolore è parte integrante della nostra futura felicità.
Fare lo slalom con la sofferenza cercando di evitarla in ogni possibile senso, è solo un lavoro stancante e stressante nonchè inutile perchè prima o poi un albero in faccia lo prenderemo di sicuro. Anche fosse che riusciamo ad evitarle tutte...arriveremo a valle urlando che abbiamo vinto, ma passato il primo momento di entusiasmo ci chiederemo: Ma cosa ho vinto? non ho imparato a vivere, non ho imparato ad amare perchè ho scelto solo me. Cosa è rimasto per affermare che sono felice??


martedì 2 febbraio 2016

RESTERA' SOLO L'AMORE

Ciao Amici,
intorno a me c'è tanta gente malata...molti sono gravi e moriranno presto..sono amici, conoscenti. E mi chiedo come si fà ancora a non capire che la vita và vissuta ogni momento con tanto amore...riempendo ogni singolo istante di questo. Essere soddisfatti di aver reso bella la giornata del prossimo..perchè siamo tutti un soffio che passa.
Ho una gran voglia di baciare, abbracciare, sorridere..perchè la vita è un'occasione che si presenta ORA....OGGI....
Come fanno certe persone a non capire questo...nonostante tutto??
Ben inteso..non è una critica nè un qualche celato rimprovero. Volevo solo urlare al mondo: vivete...ma vivete sul serio...non solo divetendovi che è bello e sacrosanto, ma anche dando il vostro amore finchè siete in tempo finchè ci siete o ci saranno gli altri.
Perchè l'unica cosa che resterà è l'amore. Resterà indelebile nei vostri ricordi..nei ricordi degli altri. Non si perderà mai.
Resterà con voi, con loro. E saprete di aver utilizzato bene il tempo.
Lasciate perdere tutto...tutte le offensioni..tutte le ripicche...anche quelle che ritenete giuste. Fa niente. Solo l'amore salva...voi per primi.
Correte ad amare ora oggi..sempre.