Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

mercoledì 28 giugno 2017

SBRISOLONA FACILE E LEGGERA

INGREDIENTI:

10 cucchiai farina
5 cucchiai zucchero
1 uovo
1/2 bicchiere olio di mais
aroma di limone
1 pizzico di sale
marmellata a piacere

PROCEDIMENTO:

mescola tutti gli ingredienti con un cucchiaio (tranne la marmellata!) senza preoccuparsi dell'impasto se resta compatto o no.
Ungere una teglietta media e ora distribuire la metà dell'impasto sul fondo della teglia sfregando le mani così da sbriciolare la pasta. Distribuire uniformemente e pigiare un pò.
Quindi mettere a cucchiaini la marmellata scelta sopra a queste briciole e poi di nuovo l'altra metà dell'impasto. 
Infornare a 180 gradi per circa un'oretta. E' cotta quando è dorata.
Aspettare che raffreddi completamente per levarla dalla teglia. E' buona e bellina da vedere!!

Ecco la mia sbrisolona con la marmellata fatta da me!!

mercoledì 21 giugno 2017

SENZA PAROLE

Sono senza parole.
Il respiro non si decide a passare. Non sa che via prendere, improvvisamente l’aria ha dei dubbi atroci se attraversare le corde vocali per farle vibrare emettendo una qualche sillaba o se entrare nei polmoni tirando su il petto che sembra paralizzato.
Sono basita, attonita. Parlare per dire cosa? Allora respirare sì, giusto per tenersi in un buono stato di vita…ma sono talmente esterrefatta che il muscolo del torace fa fatica a muoversi per aiutare l’aria a entrare e ventilare il cervello che è andato in stand-by.
Decido di respirare, almeno quello lo posso fare in silenzio. Ma respiro piano per non far rumore, perché il mio desiderio inconscio è quello di non esserci, di non essere notata…di scomparire se possibile.
Come posso spiegare? Il mio fisico e tutto il mio essere pensante e spirituale si sono bloccati nel loro insieme davanti alla cattiveria senza motivo.
Ma la cattiveria ha in qualche caso motivo di essere? Io non credo, ma questa che sto contemplando non ne ha di sicuro.
Resto ancora meravigliata e incredula davanti alla crudeltà mentale di certe persone; né voglio abituarmi, perché abituarsi, significherebbe avere un cuore che si sta indurendo come una pietra. Preferisco non respirare e non parlare per lo sgomento di fronte allo spettacolo di disumanità che l’uomo riesce a dare di se. Così non mi sarà capitato invano: così avrò modo di terrorizzare virtualmente la mia anima al pensiero di potermi ridurre così.
Qualcuno ancora seguita a chiedersi come mai Cristo abbia voluto lasciarsi morire in croce soffrendo indicibilmente. Qualcun altro,  formula la teoria del masochismo immotivato come per fare della sofferenza un vessillo del cristiano che, di conseguenza rifiuta di vivere felice e sano. Qualcun altro ancora aggiunge che il Padre non lo amava abbastanza da salvarlo. Niente di tutto ciò; e in momenti come questo tutto diventa ancora più chiaro nella mia mente.
Il male capita. Non si va a cercare, perché non si è masochisti affatto. Il male si combatte. Ma c’è un tipo di male che ci viene addosso che si può combattere solo soffrendo. Se il cuore di una persona è crudele e psicologicamente ci ferisce, mi allontanerò sicuramente dalla persona, ma dovrò salire su questa croce: dovrò sentire che dolore è essere così, dovrò entrarci nel profondo…per evitarlo in ogni possibile modo.
Non serve a niente diventare più aggressivi: perché l’altro lo diventerà di più, perché il buio non si manda via col buio, ma con la luce. Non serve ed è anche dannoso: per l’altro, che resta nel suo buio; per me, perchè ci entro.
Allora bisogna salire su questa croce. E da li si sconfigge la morte. Da li ci sono poche parole da dire.
Gemiti.
Respiri spezzati.
Lacrime.
Nient’altro…..Senza parole.

Paola Buccheri

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