Primo
pomeriggio, mi vorrei mettere seduta un attimo, allora accendo la TV.
C’è uno dei tuoi film preferiti con Gregory Peck! Visto che
è iniziato da pochi minuti, decido di fermarmi su quel canale.
Improvvisamente mi sento come se tu fossi accanto a me. Ti
immagino con le gambe accavallate, i tuoi eleganti occhiali da vista che ti
adornano il viso e gli occhioni verdi e il tuo sorrisino mentre osservi lo
schermo.
Non è solo un mio desiderio: ti sento davvero presente. Così
tanto che guardo verso il film, e ho
quasi timore a voltarmi verso il mio lato sinistro.
Sei con me. Perché mai non dovresti? Mi scende una gran pace nel cuore.
Non una pace qualsiasi: è un rilassamento unico delle membra
e della mente. Non devo più resistere nel tentativo di sopravvivere senza di
te; la mia battaglia nel contrastare il dolore della tua assenza, si è
improvvisamente cancellato. Anche se momentaneamente, ma non c’è più.
Mi devo sdraiare per quanto questo sentimento mi induce a
rilassarmi. Mi assopisco accanto a te.
La vita in fondo è costellata di queste continue perdite che
ci proiettano verso una nuova esistenza da riprogrammare velocemente “senza
quella persona”. Si fa il possibile. Con Dio e la fede che rassicura si fa anche
l’impossibile. Ci si risintonizza su un altro canale della propria anima:
seguitare ad andare avanti anche con un lutto nel cuore. Alle volte un lutto
che ti aspettavi e per il quale ti preparavi; alle volte un lutto neanche
contemplato. Comunque sia: devi resistere.
La morte è invece il ritrovarsi con tutti coloro che avevi
perso, perciò deve essere un grande stato di rilassamento; e chissà che non sia
per questo che ci si addormenta. Il lasciare andare per sempre la sofferenza,
non doversene più curare perché semplicemente non ha più motivo di essere.
Questo quello che ho provato con la tua inaspettata presenza
questo pomeriggio: tu sei stata con me, ed io sono stata un po' con te, nel tuo
stato di beata assenza di dolore.
Ho potuto dire al mio cuore per un paio di ore: “Non devo
più stare senza mamma”. Torna presto.
Ti voglio bene. Tua
figlia Paola.