Camminavo piano,
guardavo i sassi,
sul grigio disegnavo
i volti amati.
Lo sguardo seguiva
i lenti miei passi
e fra l'uno e l'altro
cadevano frasi
di discorsi vani
Camminavo spenta
vagando in un mondo
dove strade e sassi
son ricordi e ferite
e dovunque si passi
trovi rovi a graffiarti.
Senza una meta:
giri e rigiri
sugli stessi percorsi.
Ma camminando
fra un sasso e l'altro
mi chiama il sorriso
di un bimbo che passa.
Un volto di pace:
s'accende una luce!
Non c'è più grigiore
e arrivo in un mondo
non più fatto di sassi
o frasi perdute
Una speranza rinasce
di riflesso a quel viso;
riaffiora da dentro
la memoria del senso
che ha quel cammino:
portare l'amore
al di là del ritorno
che si desidera sempre,
e far accendere un Sole
sul viso di un bimbo
che trasmetta calore
a chi si graffia nei rovi
di tanto squallore
Paola Buccheri (18/11/2008)
Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for
sabato 12 dicembre 2015
martedì 1 dicembre 2015
MUOVE IL SOL E LE ALTRE STELLE
La vita dell’anima non è la vita nascosta, quella
che tutti pensano come un mondo segreto chiuso dentro ognuno di noi. La vita
dell’anima è in realtà la vita vera: quella alla quale facciamo riferimento per
capire se siamo davvero felici.
Se nel cuore sperimentiamo pace, ci sentiamo
appagati da un amore, o coccolati dall’esistenza di alcuni amici, se ci vengono
in mente stati di soddisfazione personale che generano auto-stima, allora
possiamo dire di essere felici, di stare bene. Non prendiamo in seria
considerazione che vestito abbiamo addosso in quel momento se è elegante o no,
o se l’auto parcheggiata fuori è di lusso o no, o se la casa è in ordine e con
mobili preziosi. Quelle cose non vengono minimamente prese in considerazione
come parametri per rispondere sinceramente alla domanda che ci chiede se siamo
felici.
Eppure se ne perde tanto di tempo dietro a quei
falsi parametri di felicità. Come fossero una bella pittura sulla nostra casa
interiore: in fondo non conta molto se poi la casa non è abitata o è triste. Ma
noi stiamo li a pitturare…come per darci un contegno, per rendere la facciata
il più attraente possibile, forse anche per essere guardati, ammirati e non
restare soli. Ma si rischia di rimanere troppo tempo là fuori a occuparci del
superfluo. Con la pericolosa conseguenza di non sapere più cosa ci sia dentro
casa, lasciando languire ciò che ci rende bella la vita.
A lungo andare finisce che facciamo gli
imbianchini della nostra vita, illudendo noi stessi che la facciata della casa
sia l’essenza della casa stessa. Forse dovremmo invece sforzarci tutti di
rendere ben visibile l’interno della casa. Aprire agli altri il calore che c’è
là dentro e permettere alla nostra bellezza di uscire fuori, affinchè anche gli
altri ne godano e si ricordino di cosa c’è a casa loro.
Per quanto mi riguarda, mi sento di dirvi che
probabilmente non sono una persona molto colta, non sono particolarmente bella
e dall’età di sei anni combatto i difetti del mio carattere, ma posso affermare
che l’unica cosa che voglio dalla vita è amare e se possibile sentirmi un po’ amata.
Ma soprattutto essere sicura che sto riempendo ogni giorno di amore, che lo sto
donando. Perciò se qualcuno mi dovesse chiedere se sto bene, e io rispondessi “sì”,
significherebbe che ci sto riuscendo o che almeno mi sto sforzando davvero con
tutta me stessa.
Non credo di essere speciale, credo però che gli
eventi della mia interessante vita, mi abbiano fatto correre forte verso questa
consapevolezza, e cioè che l’amore è l’unica strada possibile per la felicità.
Perciò mi sento di dire: se vi sentite tristi, è
solo perché state aspettando l’amore. In questo non c’è nulla di male o di
riprovevole.
C’è solo un errore concettuale, un errore non
facile da scoprire perché stiamo guardando il mondo da fuori casa. Invece la
vita è solo dentro casa e là dentro, dove tutto è spirituale esistono altre
leggi…leggi soprannaturali, fatte a testa in giù rispetto al mondo là fuori.
Qua dentro all’anima, nel mondo soprannaturale che
è il nostro vero mondo, funziona tutto al contrario.
Se vuoi pace, devi dare tu la pace; se vuoi
allegria, devi essere tu allegro e metterla agli altri; se vuoi comprensione,
devi tu comprendere prima gli altri; se vuoi amore…devi tu amare gli altri
anche se ti senti spaccato dal dolore.
Non è un gioco perverso, è solo l’unico modo di
vivere.
Nel mondo là fuori non puoi mai essere
protagonista, nessuno ti nota e nessuno ti dà fiducia sufficiente nemmeno per
fare un lavoro banale manuale.
Nel mondo qua dentro, dove è Dio che regna, ti
viene immediatamente affidato il compito più importante in assoluto: generare
pace e amore in prima persona. E Lui si fida anche di te, perché sa che puoi
farlo.
Nel mondo là fuori ci lamentiamo che non diano
importanza; allora perché nel mondo interiore spirituale ci lamentiamo che ce
ne diano? Non è logico. Siamo noi stessi i protagonisti della nostra vita, i
detentori del potere di amare. Sono poteri diversi da quelli temporali, ma,
scusate se insisto, sono molto più determinanti per la vita vera.
Allora se siamo a corto di amore, non ci
disperiamo: alziamoci le maniche e amiamo di più tutti: il signore triste alla
posta (gli faremo un sorriso), la signora che vuole qualcuno a cui raccontare i
suoi guai(l’ascolteremo)e così via.
Mi chiederete che senso ha. Il fatto è che facendo
così noi muoveremo l’amore, lo faremo correre in giro: prima andrà da noi verso
gli altri e poi da loro verso di noi, in un turbine sempre più veloce e
immediato, coinvolgendo mano mano coloro che guardano e stanno accanto.
Così come fa il male, il bene fa lo stesso ma con
una potenza maggiore.
Fate correre l’amore, fatelo scorrere da dentro di
voi. Creiamo un uragano, un ciclone…e saremo felici di…niente e di tutto.
Saremo felici di vivere anche se apparentemente,
non avremo nulla.
O forse solo la capacità di muovere il Sole e le altre stelle!
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