Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

sabato 4 luglio 2015

LETTERA A PAPA'

Ciao papà..
Sono tua figlia, mi senti? Sono accanto a te, come sempre. Vado e vengo ma se allunghi una mano, mi trovi.
Sono abituata a capirti anche quando ti escono parole sbagliate che ti ritrovavi in bocca e non volevi dire e con lo sguardo sperso mi fissavi per vedere se avevo colto lo stesso il messaggio. Sì sì, papà, capivo lo stesso…che mi volevi spiegare tante cose che ti giravano nella mente confusa. Cercavo con la fantasia, mettendomi nei tuoi panni, di recuperare quello che per te doveva essere stato tanto determinante da tornarti alla mente e con qualche parola tua e un gesto della mano o il tono della tua voce…riuscivo più o meno a risponderti in modo adeguato…quel tanto che bastava per farti smettere di preoccupare. Quando poi non c’era niente da fare e non riuscivo proprio a intuire cosa ti stava agitando, ti prendevo per mano e ti dicevo che comunque avrei risolto tutto io; allora tu mi stringevi la mano e ringraziandomi te la portavi alle labbra per baciarmela.
Ora non so trovarti. Non capisco i suoni che emetti…e l’occhio tuo sempre così vispo e brillante, mi guarda ma mi riconosce solo a momenti. Eppure oggi, che non sapevo come comunicare con te, ti ho accarezzato la mano e tu subito me l’hai presa e tenuta tutto il tempo, come avessi ritrovato un’ancora di salvezza, come se avessi potuto tenerti da una caduta nel vuoto….come in realtà non ho potuto. Quando mi hai preso la mano, mi hai guardata e accennando a un sorriso mi hai detto “Bella!”…mi hai raccontato tutto quello che volevo sapere.
Io ti conosco papà. Tu sei qua con noi, ma vorresti andare da mamma. Un tempo non avresti avuto dubbi e saresti corso dal tuo amore…ma ora hai la mano nella mia e non sai se andare o no.
Nonostante la malattia e la caduta..se ti dico che Francesca viene a trovarti..mi sorridi e fai cenno di sì. Non riesci a parlare e la maggior parte del tempo vaghi in un mondo tutto tuo dove è sempre più difficile accedervi. Eppure mi stringi la mano più forte, come non volessi lasciarmi, eppure il nome di mia sorella ti fa fare un sorriso nonostante la frattura della bocca.
Ti capisco papà. Siamo qua. Saremo qua fino a che tu vorrai…che ci importa del tempo? Dovremmo fare come fai tu che ancora aspetti mamma tornare dalla spesa o dal parrucchiere...mentre lei è fra gli angeli in Cielo. Aspettiamo insieme.
Il tempo non esiste se si ama…chi ama aspetta…aspetta di vedere tornare l’amato…aspetta insieme all’amato un giorno migliore. Non importa quanto…non importa come. Siamo qui insieme per amarci e tu, papà, in questa vecchiaia tormentata, hai capito questo e lo fai capire a me: restiamo per mano nell’amore aspettando altro amore.
Riposa ora papà. Sono qua. Ti voglio bene




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