Che bello l’annuncio della fine delle lacrime, la fine della
morte e degli affanni! Che ristoro, solo il pensarlo!
Ma qui, ora, dove tutto, ogni minima cosa è tribolazione,
qual è il ristoro? Ed ecco che risuonano nell’anima le parole di Gesù: “Vi do
un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come Io ho amato voi”.
L’amore è ristoro in effetti, lo è comunque.
Non appena si parla d’amore, tutti pensano a Romeo e
Giulietta o ai Principi Azzurri che più azzurri non si può! Erroneamente si
pensa all’amore in senso romantico o passionale. L’amore che puntualmente
delude perché si pretende da un povero essere umano che ci ami come Dio,
spasimando per noi come se noi dovessimo avere ai suoi occhi chissà quale
valore e bellezza.
Dio ci vede proprio così, ma come potrebbe un semplice uomo
riuscire a scorgere tale splendore? Splendore che in realtà non abbiamo
affatto! Perché la verità è che Dio è veramente speciale e perciò vedendoci per
quello che siamo (certamente non splendidi) ci ama lo stesso spasimando per
noi.
Inoltre l’amore stile Romeo e Giulietta è restrittivo: se
non trovi una persona che s’innamora di te? Significa che dovrai rinunciare al
grande ristoro in questa tribolata esistenza? Non è neanche pensabile che Dio
abbia parlato di un “amore” così penalizzante e selettivo. Lui, infatti, ci ha
dato la capacità di amare come Lui ci ha amato: gratuitamente. Amore Gratis!
Cioè il nostro cuore è in grado di amare, anche se non viene
riamato. In questo modo non mi viene tolto il ristoro della vita.Infatti, quando
si ama e non si viene ricambiati, non si è infelici come il mondo crede, perché
si viene segretamente riamati da Dio in persona. E il mio cuore si rianima in
questa impresa dolorosa.
In fondo Lui ci ha amato pur vedendo in noi difetti e orrori
e l’ha fatto proprio perché sapeva bene che l’amore è l’unica medicina
dell’anima e unico ristoro dell’affannato.
L’amore “gratis” è soprannaturale e quando amiamo così viene
riconosciuto e registrato dal cuore di chi è amato, come l’Amore di Dio, anche
se sono solo io a esercitarlo. Perché sto amando “come Lui”, senza fermarmi a costatare
se quell’essere umano è simpatico oppure no: ne amo l’anima che è figlia di
Dio. Amo la parte divina di questi.
Tutto ciò non toglie la sofferenza che mi proviene
dall’ingratitudine di colui che amo, o dall’incomprensione e in ultimo dal
disamore che vivo. Però l’anima mia trova motivazione e risarcimento dall’Amore
che scende dal Cielo come una nuova Gerusalemme.
Un mondo nuovo, dove non c’è pianto, non morte, non affanno.
Un mondo che inizia a vivere dentro di me già qui sulla terra e per il quale
vale la pena di lottare e vivere.
C’è un film nel quale, uno strano personaggio che cerca di
dare un’impressione alterata di sé, a un certo momento fa una riflessione molto
seria e profonda usando queste poche parole: “ Ci sono solo quattro domande che
contano nella vita: che cosa è Sacro? Di cosa è fatto lo Spirito? Per cosa vale
la pena vivere? Per cosa vale la pena morire? E per tutte e quattro la risposta
è l’Amore!”.
Questo riassume tutto. Vale la pena vivere per l’amore e
vale anche morirne!
Gesù è un rivoluzionario e se entra nella nostra vita, non è
per condurci a un’esistenza di tranquillità, ma a una vita piena di pace
interiore soprannaturale che non esime da lotte e sofferenze momentanee.
Per far vincere l’amore…vale la pena.
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