L’altra
mattina è venuta a casa mia una persona cara che non si era comportata bene con
me e non si era fatta più vedere o sentire, con mio grande dispiacere…perché mi
mancava tanto. Appena arrivata, si è seduta, ha incominciato a chiacchierare e
poi abbiamo pranzato assieme. Ho notato con stupore che dentro di me non si
muoveva niente: nessun desiderio di chiedere spiegazioni o far pesare quella
sua involontaria mancanza. Come se non fosse mai successo niente.
Ho allora
compreso che quel fenomeno avveniva perché desideravo semplicemente la sua
compagnia e che tutto il resto non contasse più. Volevo averla accanto,
parlarle, ridere insieme e dividere il pranzo con lei. Perché le voglio bene!
Allora ho
compreso che Dio mi stava insegnando qualcosa, e cioè che con Lui è uguale:
tutto quel che vuole, è tenerci accanto, poterci nutrire di sé, parlare,
accarezzare. Ci vuole con Lui. Non ci fa parola dei nostri errori, non ce li
rinfaccia; non li ritira fuori per il semplice fatto che li ha già dimenticati.
Così si comporta chi ama e quindi Dio. Quale pace il pensiero di riaccostarsi a
Lui tramite la Confessione: viene quasi voglia di correrci subito.
Gesù è un
maestro insuperabile, infatti, durante la stessa giornata mi ha permesso di
leggere un racconto su Maria Goretti che mi ha fatto esultare di gioia per vari
motivi, non ultimo la sensazione di aver avuto una conclusione al discorso sul
perdono iniziato quella mattina stessa.
Il perdono
dato dalla Goretti al suo uccisore, ha compiuto il miracolo della totale e
bellissima redenzione dello stesso. Perdonare i fratelli significa rimettere
(cancellare) loro la parte di peccato che ha toccato noi, quella che ci
riguarda. Tale remissione ottiene presso Dio una porta aperta verso il Cielo
per noi ma anche per coloro che stiamo perdonando.
Sentirsi graziati,
è sentirsi senza manette ai polsi, senza sbarre davanti agli occhi. Il perdono
ottenuto ci induce a piangere rendendo il nostro cuore di carne e non più di
pietra. Tanto da voler ringraziare il mondo e Dio per quella gioia e tramite
essa già diveniamo più forti sulla via del bene. Il perdono rinvigorisce.
Converte il perdonato e chi perdona. Ho imparato che Dio è già dimentico dei
nostri errori nel momento in cui ci accostiamo a Lui per dirglieli e che noi
compiamo miracoli sugli altri solo perdonandoli: ci apriamo una porta verso il
Cielo!
Nessun commento:
Posta un commento