Stavo a una mostra pittorica e
mi guardavo attorno; essendo mattina presto non arrivavano molti visitatori,
così presi il mio rosario e cominciai a pregare: è sempre un ristoro stare con
Loro Lassù!
Mentre pregavo e osservavo ora i fiori dipinti, ora gli
alberi fuori dalla finestra, mi venne una singolare riflessione.
Il pittore, come probabilmente ogni genere di artista, si
lascia toccare i sensi dalla bellezza, e poi cerca di trasmettere questo
piacere interiore agli altri perché quando hai qualcosa di bello da raccontare
devi assolutamente farlo!
Sono proprio i sensi che vengono toccati e vanno a
risvegliare l’anima, non il corpo soltanto. Per esempio se vedo il colore dell’onda
che s’infrange sulla spiaggia, il senso della vista provoca un piacere
inspiegabile che deve passare dentro l’anima per riuscire a esprimersi e
tradurre il tutto in pittura.
Così pensavo che ogni senso che il Signore ci ha donato sia
semplicemente un mezzo per riaccendere l’anima e riscoprire un pezzetto di
bellezza creata da Lui e quindi di Cielo.
Perché altrimenti il buon Dio ci avrebbe fornito di cinque
sensi? Solo per dannarci la vita? Io non credo a un Dio così: credo invece a un
Padre che ha fatto perfetta ogni cosa e che ha lasciato nel nostro intero
essere tutti gli indizi giusti per tornare a Lui.
L’artista è un sensuale che usa i sensi insieme all’anima
per raccontare la Bellezza infinita e quindi per raccontare Dio al prossimo, ma
anche per riscoprire personalmente la bontà di questo Papà.
Ogni senso del nostro corpo ci indica chi siamo, da dove
veniamo e come potremmo tornarci!
Siamo soliti credere che i sensi siano qualcosa che ci
allontana da Dio, invece ci sono stati donati sicuramente per assicurarci la
sopravvivenza su questo bel pianeta, ma per ritrovare il nostro Vero Regno, e
credo anche per renderci piacevole il passaggio in un regno che non è proprio
nostro.
Non voglio giocare con le parole, ma facciamoci caso
insieme: si può essere sensuali tanto da diventare ancora più mistici.
Per esempio riflettiamo sul tatto: a chi non piace essere
accarezzato o tenere la mano del proprio figlio o ritrovarsi al sicuro fra le
braccia di una persona cara? Cosa ci dice questo? Che siamo figli dell’Amore,
che ci sentiamo davvero bene solo quando siamo con chi ci ama…accanto, dentro l’abbraccio
di Dio. Che indicazione ci da questo senso che va a risvegliare nell’anima un
pezzetto di Paradiso? Che devo amare! Che sono fragile se non sono con l’altro;
che da solo non mi sembra di camminare bene. Che sono appagato completamente se
sto con i fratelli.
L’udito: quanto è piacevole il primo cinguettio di quel
minuscolo uccellino sul ramo, appena ci si sveglia! Come fa sussultare la voce
della mamma che chiama o il canto della propria figlia! Qualsiasi momento della
giornata diventa pace e le rughe si distendono nell’ascoltare determinati suoni.
Suscita quasi un canto interiore o il desiderio di suonare uno strumento
(reazione dell’artista per esempio). Che indicazione ci da l’udito stimolato
positivamente? Che sono belli i suoni che creano pace interiore perché noi
veniamo da lì: dal Regno della Pace. Allora godiamo della pace, procuriamo
viverci dentro e facciamo in modo che regni perché solo così mi sento felice.
Da questa felicità infinita scoperta dal canto di un passero, può uscire una
poesia dalla mia anima o un canto…un dipinto che illustri quel che non so descrivere a parole…e tanto altro.
Così diventiamo artisti senza saperlo. Ognuno di noi può
esserlo, proprio perché se si coglie qualcosa del Cielo e dal senso si fa vibrare
fra le corde dell’anima, ne esce una gioia tale da doverla tradurre in qualche
modo. Un po' come ha fatto in Principio il più grande artista del mondo: il
Creatore.
Che dopo aver dipinto il nostro splendido pianeta, il cuore
gli ha sussultato tanto da voler creare l’uomo, come suo figlio, per farlo
godere del creato e sentirsi immensamente amato e amarlo a sua volta
rallegrandosi della sua gioia! “Rimanete nel mio amore…..affinché la vostra
gioia sia piena…” come dice Gesù.(Gio 15)
I sensi non ci portano lontano da Dio, ma anzi lo portano
ancora più vicino e vivo! Rallegriamoci della vita, rallegriamoci di noi,
rallegriamoci di ogni cosa che è in noi perché è cosa buona e giusta se vissuta
attraverso l’anima: nostra parte divina.
Ed ecco nascere un altro meraviglioso senso: la gioia di
dire Grazie a Dio!
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