Riflettevo, mentre
ascoltavo la messa del Papa, riguardo alla discesa dello Spirito Santo sugli
Apostoli riuniti nel Cenacolo. Si legge che lo Spirito discese su di loro
dividendosi in lingue di fuoco.
Mi sono
immaginata questa potenza di Dio che si distribuisce su ogni apostolo come un
olio che va a colmare i vuoti e le voragini dell’essere umano e poi col vento del
respiro di Dio accende in loro un linguaggio di fuoco! La capacità, cioè, di
parlare di Dio con una forza che infiammi il cuore di chi ascolta. Il fuoco non
può posarsi sull’essere umano senza fargli fare un salto
e scuoterlo da dove si trova, costringendolo a spostarsi dalle sue abitudini
comode e a spalancare gli occhi per vedere da dove arriva quella fiamma che
brucia.
Immaginiamo,
inoltre, come dovevano sentirsi gli apostoli in quel momento: erano spaventati
dalla recente esecuzione di Gesù in croce; temevano per la loro vita e forse
erano perseguitati dai loro stessi dubbi. Non dubbi su Gesù ma dubbi se
sarebbero stati capaci di diventare degni imitatori Suoi. E’ facile immaginare,
per esempio, che qualcuno di loro stesse tristemente pensando: “Sicuramente farò
fare una brutta figura al mio Maestro santo! Chissà che combinerò e
cosa dirò
quando aprirò io la bocca!”
Mentre si
sentivano così …è stato donato loro lo Spirito!
Proprio mentre si
sentivano massimamente imperfetti e inadeguati, mentre tenevano a stento il
loro scoraggiamento sotto controllo, mentre non trovavano le risposte giuste alle
loro tormentate domande. Eppure erano li: tutti insieme, a pregare, riuniti nel
Suo nome, nello sforzo di fare la Sua volontà.
Ecco perché scende
lo Spirito anche su di noi oggi: perché ci presentiamo a Lui, così
imperfetti e inadeguati come ci sentiamo e siamo realmente, con, però,
tanta buona volontà di fare come lui ha detto. Presentiamo le nostre preghiere,
le nostre lacune, i nostri fallimenti enormi.
Presentandoci
come stracci intrisi delle nostre lacrime, Lui fa scendere su di noi quell’olio
benedetto che guarisce le ferite e, va a colmare le nostre lacune e fa sì
che appena apriamo bocca nel desiderio di parlare di Lui, ci trasformiamo in “lingue
di fuoco” in grado d’infiammare d’amore i cuori dei fratelli.
Ma come? Noi? Quegli
stracci appesantiti di umanità buoni a nulla? Sì…Dio fa questo! e più siamo vuoti e più può
riempirci di Lui. Quando nonostante aver ricevuto lo Spirito, noi non infiammiamo
i cuori di nessuno è solo perché non crediamo davvero in quest’assurdo prodigio
e ci rifiutiamo di parlare. E’ difficile credere che ci sia qualcuno in questa
vita che ci faccia un favore se non lo meritiamo o che ci regali qualcosa se
siamo palesemente insignificanti. E’ vero, fratelli, ma dobbiamo mettere in
conto che Dio non è un “qualcuno” qualsiasi e che i suoi pensieri sono diversi
dai nostri pensieri. La sua logica diversa dalla nostra.
Dobbiamo tenere
ben presente che il suo interesse principale è salvarci tutti facendoci
scoprire che siamo amati e perciò può senz’altro trasformare ogni uomo di buona volontà in
una “lingua di fuoco” che accenda il cuore del fratello e lo riporti nell’abbraccio
del Padre.
Apriamo la bocca,
allora, e lasciamo uscire questa potenza di Dio che si vada a dividere in
lingue di fuoco!!
e il fuoco....incanta!!! |
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