I capitoli 26 e 27 del Vangelo secondo Matteo raccontano la
Passione di Cristo, cioè i suoi ultimi 3 giorni di vita su questa terra. Viene
chiamata “passione”, con un vocabolo che noi usiamo per descrivere lo stato d’animo
di un essere umano che brucia d’amore per il suo/sua amato/a. Qui invece si
parla di sofferenza, tradimenti, flagellazione, ingiustizia e crocifissione,
eppure Cristo subisce tutto questo squallore e orrore per amore nei nostri
confronti: Lui è l’innamorato e noi i suoi amati di una passione che porta a
perdere l’ultima goccia di sangue. E’ sì la Passione d’amore! Di Cristo, nostro
amante.
Non riporterò il testo perché molto lungo e perché basterà
aprire il Vangelo per leggerlo. Ci sarebbe tanto da commentare, ma io
sottolineerò solo alcuni punti.
UNO DI VOI MI TRADIRA’: Dice
Gesù a tavola durante l’ultima cena del giovedì santo. C’è la preoccupazione in
ognuno di noi di essere colui che sbaglia di più nei confronti di Gesù, ma se
abbiamo il coraggio, come fecero gli apostoli, di chiedergli: “Sono forse io?”,
Lui risponderà. Se la sua risposta fosse positiva, dovremmo avere il coraggio
di convertirci, perché Dio ci avvisa per salvarci, metterci in guardia, non per
rimproverarci ed esercitare su di noi il suo potere di “essere perfetto”. Giuda
ha avuto tutte le occasioni per convertirsi, non ultima il Suo avviso, e non l’ha
sfruttate. Non facciamo come lui.
VI SCANDALIZZERETE PER CAUSA MIA:
Profetizza Gesù per aiutare i suoi apostoli. La morte in croce come malfattore
è davvero scandalosa per uno che si presentava come il Messia, il salvatore
delle genti e il figlio di Dio! E lo è tuttora: chi non si scandalizza perché si
ritrova a soffrire, pur credendo e amando Dio?
VEGLIATE CON ME: Chiede
Gesù prima di essere catturato. Quando si sta male, si cerca ristoro e forza
nella compagnia di una persona amica. Alle volte ascoltiamo annoiati l’amico
che si lamenta perché non riusciamo a metterci nei suoi panni e rimaniamo nei
nostri pieni di “nostre” necessità, compresa quella di non annoiarsi. Molte
volte mi è capitato di pensare: “Io, al posto degli apostoli, non mi sarei
addormentata”; ora invece capisco che sarebbe andata proprio così. Ora possiamo
ancora cercare di non cadere nello stesso errore semplicemente facendoci
trovare svegli e attenti dai fratelli sofferenti che hanno bisogno di noi. Così
consoleremo quel Cristo che piange nell’orto degli ulivi.
LO SPIRITO E’PRONTO MA LA CARNE E’DEBOLE: Avvisa
Gesù. Alle volte l’anima sembra pronta a sopportare il dolore, ma il corpo non
lo è quasi mai. Il dolore fa psicologicamente paura e se c’è un modo per
sostenere uno e l’altro è la preghiera.
LA BESTEMMIA: Per i sacerdoti dell’epoca,
è bestemmia che Gesù si dichiari Figlio di Dio, ma anche se così fosse stato,
non trova giustificazione la condanna a morte che viene da loro emessa, visto
che il quinto comandamento asserisce di non uccidere. La cattiva volontà dell’uomo,
la sua malvagità è gratuita e porta alla croce Gesù. Anche oggi è così. Si
crocifigge di nuovo Gesù perché gli si attribuiscono mali che non appartengono
a Lui e non ci si rammenta del bene che ci ha fatto. Convertirsi significa
soprattutto vedere il bene che Dio mi manda e agire di conseguenza bene.
(fine
prima parte della Passione di Cristo)
Gesù è ancora solo nel dolore....facciamo qualcosa |
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