Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

mercoledì 15 settembre 2021

IL NOSTRO COSMO


 

“Speravo saremmo stati più sereni”, “avrei voluto vedere i miei nipoti”, “No, ma lui non doveva perdere il lavoro”…. “La mia vita non doveva andare così”.

Spesso certe frasi anche se non dette ad alta voce, ci aleggiano dentro l’anima arrecando un certo sconforto. Ci sembra sempre di essere su una strada non proprio corretta, un sentiero che non vuole veleggiare allegro verso i nostri sogni. Di conseguenza si affaccia in noi l’idea di essere dei falliti. Aver forse potuto far di più e non esserci riusciti: è terribile.

La sensazione è quella della sala d’attesa: tengo la mia esistenza  in stand by, nella misera speranza di iniziare a vivere; cioè a realizzare tutto quello che ho nella testa; la mia “idea” di vita. Come in un Iperuranio sospeso su di me che contemplo quasi assopito.

Quelli di noi che hanno fiducia nella preghiera, iniziano a chiedere insistentemente al buon Dio se perfavore può aiutarci in questo e in quello, ma non sempre il Padre ritiene la cosa migliore esaudire alcune richieste, e nel nostro cuore smette di essere il “ Buon Dio”  e comincia ad assomigliare più ad un capo esigente e poco comprensivo.

Ma possibile che sia questo il modo di procedere  in questo nostro transito sulla terra? Possibile che io sia un fallito, che i miei giorni vissuti siano da buttare via e che non ci siano prospettive buone visto che “il Capo” non mi ascolta?

Questo non è possibile! Non lo è perché io sono l’Amore del mio Dio, visto che Gesù è morto per me, per cancellare la morte e darmi una Vita Eterna, degna di essere chiamata Vita. Sono la cosa più preziosa che ha.

Se qualcuno morisse per voi, pensereste che lo ha fatto per far vedere quanto è bravo, oppure farvi sentire in colpa e in eterno obbligo, o perché vi voleva talmente bene da preferire la vostra vita alla sua? Credo che l’ultima opzione sia più verosimile! E voi ne amereste la memoria  in eterno. Non pensereste che soltanto perché non ha potuto esaudire altre richieste, era in fondo un tiranno.

Pensereste che aveva un buon motivo. Certo non per disamore.

Inoltre: qualcuno di noi si sente di dire che Gesù sulla via Crucis e sul Calvario ha fallito? Perché dal punto di vista umano pare così: un uomo predica l’amore, fa miracoli, salva chiunque dal dolore interiore e fisico, e poi…..muore malamente, assassinato. E’ un fallimento? Dobbiamo scordarci di questo periodo  della sua vita e tenerci solo i bei momenti?

Direi di no: Gesù ci ha mostrato chiaramente che anche quella è vita, anzi, che quello è il momento in cui la vita ci trasforma e passo dopo passo, sotto la croce, lacrima dopo lacrima stiamo costruendo la nostra Resurrezione, stiamo camminando verso il nostro sogno migliore, un sogno in comune con Dio: vivere per sempre nella gioia.

La parola fallimento ci accascia in uno stato preoccupante di tristezza, in quanto ci porta via la forza ed il coraggio per camminare sul nostro sentiero, che forse non è come ce lo aspettavamo, ed ha più ostacoli di quelli che ci sarebbe piaciuto incontrare, ma è il “nostro” sentiero, la nostra vita preziosa, da figli di Dio, e nulla, neanche un singolo istante andrà buttato via: servirà per arrivare alla felicità inscalfibile del Cielo.

Forse la mia storia non è andata come pensavo e probabilmente il Buon Padre celeste, mi ha tenuto su questo percorso non esaudendo alcune mie richieste perché sa che così arriverò sano e salvo nelle sue braccia. Ho tutto il necessario per affrontare il viaggio : un Padre che vede le mie difficoltà e con la sua vicinanza fornisce il coraggio per vivere la mia storia; ho lo Spirito Santo al mio continuo servizio in ogni sacramento, per capire quello che non riesco a capire su questa strada e per asciugare le mie lacrime e rialzarmi; ho Gesù in carne e divinità che posso assumere ogni giorno e che mi alimenta l’anima conferendole già un profumo di eternità visto che quello che prendo è il Suo corpo glorioso, risorto.

Ho tutto: posso sorridere anche nel dolore pensando al traguardo, pensando che vado da Chi mi ama come desidero nel profondo del cuore. Sto correndo o zoppicando o strascinando, ma mi sto avvicinando all’Amore. Non serve pensare ad altro.

Il nostro centro di gravità è Dio. E noi, come pianeti sereni e obbedienti, dobbiamo solo tenere lo sguardo in Lui per avere sempre il volto scaldato dalla sua Luce. Girando intorno a Lui, niente è inutile, niente da buttare. Girando attorno a Lui, ogni evento del nostro cosmo torna in ordine. Ristabilita la pace interiore. Non siamo più corpi vaganti nello spazio senza una traiettoria precisa, pronti a schiantarsi sul primo terreno disponibile ma siamo capaci, con tutto il nostro peso di restare sul nostro percorso senza destabilizzarci.

La forza di gravità che ci tiene attaccati a Lui è proprio quella preghiera che io credevo inascoltata e che invece è la potenza che mi mantiene in orbita.

Allora la nostra vita doveva proprio andare così come sta andando perché in essa è presente Dio e non potremo fallire.

 

 

Paola Buccheri