Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

venerdì 15 marzo 2024

SOLO TU HAI PAROLE DI VITA ETERNA


Sento parlare le persone in televisione, per strada, ovunque e non capisco. Mi reputo mediamente intelligente e capace di ascoltare; ma ultimamente molti ragionamenti li trovo un tantino strani. Riscontro molto fumo, idee contorte e confuse.

Sento discorsi che sembrano non avere più una linea conduttrice logica; l’unica seguita è “Si può fare”, stile Frankenstein Junior. Tutto è lecito.

Si può aggredire un automobilista che fa attraversare un pedone e chi sta in fila dietro alla tua auto, può superarti così lo investe. Si può denunciare un professore che castiga un alunno assegnandogli un compito in più rispetto agli altri. Si può maltrattare un anziano anziché portagli rispetto e aiutarlo. Si deve lasciare l’adolescente di sedici anni andare in discoteca da sola, vestita in modo discutibile e consentirle di bere alcolici perché così fa esperienze nuove; senza assolutamente obbiettare nulla perché altrimenti sarebbe un oltraggio alla sua libertà.

Tutto si può fare, certamente. Mettiamo però in conto che in questo modo, “tutto può succedere”: anche il male.

Mi direte che chi vuol fare il male non si fa scrupoli davanti a nulla, ed è proprio per questo che non dovremmo aumentare le occasioni che ha per agire!

Ma questo non si può dire: tutto si può fare, ma questo no. In nome di una sconsiderata libertà che non si ferma a pensare.

Mi approprio per un attimo di questa libertà e mi permetto di esprimere la mia opinione: non è vero che si può fare tutto! Il “No” non è una parola da bannare dal vocabolario italiano.

Esistono i santi “No” dei genitori, detti per impedire il caos dei valori nella vita dei loro figli, i “No” per insegnare che esistono limiti che se valicati mettono in pericolo la vita corporale e spirituale del figlio.

Gesù ha detto dei santi “No” perché da essi abbiamo imparato cose importanti, non ultimo quanto ci ama un padre che sa dirlo, quando vorrebbe poter dire solo dei Sì.

Dire “No” è un atto di coraggio e noi siamo pieni di paure.

Molte donne oggi sono continuamente bistrattate, accoltellate e fatte a pezzi: è orribile. Ma sono davvero solo gli uomini che dobbiamo educare, riprendere o ci sarebbe qualche consiglio da dare anche a queste probabili future vittime? Vogliamo aprire gli occhi e dirci la verità, oppure no?

Per esempio: è giusto andare a convivere e portarsi a casa un uomo conosciuto poche settimane prima? Non sarà un comportamento avventato? Come mai al cristiano si consiglia di non convivere prima del matrimonio?

Perché occorre conoscersi prima di donarsi anche fisicamente all’altro e non è donandosi in questo modo che si conosce l’altro per poi decidere se ne vale la pena: sono invertiti i fattori! In questa inversione non ci sarà una situazione di comodo? “Se non dovesse funzionare, ognuno torna per i fatti suoi e avanti il prossimo”. In questo modo ci si avvia verso un consumismo dell’amore e senza accorgercene stiamo vivendo un amore con riserve. Se seguissimo i consigli santi di Gesù, porteremmo più rispetto per i nostri corpi e non li useremmo come tornasole per costatare la compatibilità con l’altro, senza contare il piccolo particolare che sarebbe più difficile metterci dentro casa uno squilibrato pronto a farci a brandelli.

Era solo un esempio, ma abbiamo paura di dichiararci sconcertati da idee considerate normali. Paura di uscire dalla maggioranza, paura di non essere simpatici, o di sollevare questioni.

Non voglio discutere con nessuno o farmi giudice: solo Dio lo è. Parlo come uno che vede un amico correre verso un burrone e perciò inizia a gridare: “Fermati! Guarda dove cammini!” si fa per amore, perché si vede un pericolo.

Stiamo allerta, certi discorsi che si sentono ribaltano la realtà, la stravolgono e su questa strada non si cammina sicuri.

Ricominciamo a dire alle nostre adolescenti: “Mamma viene a prenderti alla fine della festa perché sarà troppo tardi e non si va in giro da soli di notte”, perché sappiate che non siete antiquati e bigotti, ma al contrario siete molto attuali, con i piedi piantati per terra e state regalando alle vostre figlie la LIBERTA’ di avere ancora un futuro.

Usiamo l’intelligenza e la prudenza che ci ha dato Dio.

Usiamo il discernimento fra bene e male che proviene sempre da Lui.

Per esempio: una mamma che lascia morire di stenti la propria figlietta di pochi mesi, per trascorrere del tempo con un suo amico, ha fatto male, per quanti discorsi improbabili vogliamo farci intorno. Il fatto che dobbiamo compatirla e aspettarci che Dio sia misericordioso con lei non leva che ciò è male. Non travestiamo da bene il male.

La misericordia non è un offuscamento tra bene e male al punto che i due si toccano amichevolmente! La misericordia è l’atteggiamento di chi, conoscendo benissimo che un atto è male, nonostante questo chiaro concetto non vi si accanisce sopra. ..altrimenti non la chiameremmo misericordia.

E’ vero: non sempre riconosciamo facilmente dove sta il confine fra bene e male, anche se il più delle volte non ci sono dubbi; per questo motivo abbiamo una sola scelta: tenerci attaccati a Gesù come l’edera su un muro assolato. E’ Lui la Luce sui confini, Lui che dona il discernimento, Lui che fa fuggire il buio dal cuore e dall’intelletto.

Lui che è Amore incarnato disposto a morire ancora per noi. Lui che ha le parole chiare che ci servono… “Signore da chi andremo? Solo Tu hai parole di vita eterna!”

Solo Lui ci consente di vivere sempre nel bene e nell’Amore ridando senso alle nostre parole, alla nostra vita!

Vi prego: non allontaniamoci mai da Lui!




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