Ci sono due momenti importanti della vita di Gesù
in cui accade una cosa particolare: Si squarciano i Cieli.
La prima volta succede subito dopo il Battesimo
nel Giordano di Gesù: i cieli si squarciano e scende “come” una colomba, lo
Spirito Santo che si posa su di Lui quasi a far vedere che Quello è il Suo
nido. Non solo, ma l’apertura dei cieli permette di udire la voce del Padre che
testimonia a favore del Figlio.
L’apertura del Cielo significa che Dio non è più
in un luogo irraggiungibile separato dagli uomini, ma è in grado di scendere, e
di farsi sentire da tutti. Dio non è più lontano. Ciò coincide con l’inizio
della vera vita: il Battesimo, cioè la vita insieme a Dio, tenendo conto della
sua volontà. Infatti, Gesù fa la volontà del Padre fin da subito, anche a costo
di scandalizzare per primo San Giovanni Battista, che gli chiede perché mai un
essere senza peccato deve farsi battezzare da un essere comunque soggetto al peccato.
E la risposta di Gesù è: perché è bene così. Perché il Bene è la volontà di
Dio. Perché Lui deve essere il primo della fila e noi tutti dietro. Perché Gesù
non ha mai chiesto a nessuno di fare qualcosa che Lui non avesse già fatto per
primo.
Quella era la volontà di Dio e Lui la eseguiva con
amore e tenerezza…allora il Cielo si apre, addirittura si squarcia..lo squarcio
rende di più l’idea di qualcosa che non si può più ricucire!
E noi dietro di Lui…..ma allora anch’io posso
squarciare i cieli agendo come Dio vorrebbe e sentire la Sua voce e sentirmi
dire da Lui: “Questa è la mia figlia amata, ascoltatela”.
Non è tutto. C’è un altro momento in cui questi
cieli si squarciano: quando Gesù muore. Si squarcia il velo del Tempio, quel
velo, cioè, che stava a indicare la divisione fra gli uomini comuni e Dio.
Dietro al velo potevano andare solo i sacerdoti prescelti e giudicati santi,
puri.
Il velo si squarcia non appena Gesù cessa di
respirare. Non appena Gesù si addentra per un attimo nella morte, entra negli
inferi per rendere il buio luminoso, così come aveva reso luminosa la grotta in
cui era nato. Va a portare la Luce della Vita nella morte, per renderla nulla e
risorgere.
Alla morte di Gesù la terra trema, infatti, e i
corpi dei santi già morti da molto tempo escono dai sepolcri e si mettono a
camminare per la città di Gerusalemme. Perché è bastato solo l’affacciarsi di
Gesù nella morte che questa ha cominciato a fuggire per ogni dove e la Vita è
tornata in chi non aveva nulla da espiare: i santi.
Eppure c’è qualcosa di più profondo. Come per il Battesimo,
del quale non aveva bisogno, Gesù non meritava morire perché non era un
malfattore. Ma Lui scandalizza di nuovo tutti, anche noi qui adesso e si lascia
uccidere crudelmente da chi invece poteva essere considerato malfattore, visto
che uccidere è male e tutti lo sanno.
L’uomo non può capire perché Gesù lascia che sia
così. L’uomo, con la sua sola intelligenza e logica terrena, non potrà mai terminare
un ragionamento asserendo che era giusto che si lasciasse uccidere. La logica
non lo consente.
Da qui lo scandalo e il guardare Gesù con sospetto
e sensazione di masochismo o mancanza d’intelligenza da parte sua.
Gesù, al contrario, sa benissimo cosa sta andando
a fare: la volontà di Dio che verte a cancellare la morte e il peccato per
tutti noi, anche per quelli che si scandalizzano. Era necessario portare la
Vita (Dio stesso) nella morte, per contrastarla e distruggerla. Ora la morte è
solo un portale.
E chissà (e questa è solo un’idea mia) che questo
portale non abbia a che fare col portale che si apre quando siamo battezzati:
da lì scende la vita, da lì rientriamo nella vita passando per una morte contemplata
tale solo qui da chi rimane. Dico questo perché la mia mamma è morta il giorno
del mio Battesimo e penso a questo da tanto tempo: credo molto nei sacramenti e
nella loro potenza. Se il Cielo s’è squarciato, non potrà più richiudersi lì,
dove s’è aperto un varco e forse (ripeto forse) da quei varchi Dio ci riprende
per portarci alla Vita senza fine.
A parte la mia personale opinione, resta il fatto
che quando si fa la volontà di Dio fino alla sofferenza non compresa e
criticata dal resto dell’umanità, la morte è sconfitta e ci si sente già un po’
risorti.
Quando poi muore in questo modo un figlio di Dio
(e nel Battesimo diventiamo tali) qualcuno che forse io non conosco, non ho mai
visto, dirà di me come dissero di Gesù spirato: “Questi era davvero figlio di
Dio”…e allora non mi sarò sacrificato invano, perché il Cielo si sarà aperto
per quella persona che finalmente sentirà la voce di Dio che dice sempre la
stessa cosa….. “IO TI AMO!”
Nessun commento:
Posta un commento