Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

venerdì 24 gennaio 2014

SQUARCIARE I CIELI


Ci sono due momenti importanti della vita di Gesù in cui accade una cosa particolare: Si squarciano i Cieli.
La prima volta succede subito dopo il Battesimo nel Giordano di Gesù: i cieli si squarciano e scende “come” una colomba, lo Spirito Santo che si posa su di Lui quasi a far vedere che Quello è il Suo nido. Non solo, ma l’apertura dei cieli permette di udire la voce del Padre che testimonia a favore del Figlio.
L’apertura del Cielo significa che Dio non è più in un luogo irraggiungibile separato dagli uomini, ma è in grado di scendere, e di farsi sentire da tutti. Dio non è più lontano. Ciò coincide con l’inizio della vera vita: il Battesimo, cioè la vita insieme a Dio, tenendo conto della sua volontà. Infatti, Gesù fa la volontà del Padre fin da subito, anche a costo di scandalizzare per primo San Giovanni Battista, che gli chiede perché mai un essere senza peccato deve farsi battezzare da un essere comunque soggetto al peccato. E la risposta di Gesù è: perché è bene così. Perché il Bene è la volontà di Dio. Perché Lui deve essere il primo della fila e noi tutti dietro. Perché Gesù non ha mai chiesto a nessuno di fare qualcosa che Lui non avesse già fatto per primo.
Quella era la volontà di Dio e Lui la eseguiva con amore e tenerezza…allora il Cielo si apre, addirittura si squarcia..lo squarcio rende di più l’idea di qualcosa che non si può più ricucire!
E noi dietro di Lui…..ma allora anch’io posso squarciare i cieli agendo come Dio vorrebbe e sentire la Sua voce e sentirmi dire da Lui: “Questa è la mia figlia amata, ascoltatela”.
Non è tutto. C’è un altro momento in cui questi cieli si squarciano: quando Gesù muore. Si squarcia il velo del Tempio, quel velo, cioè, che stava a indicare la divisione fra gli uomini comuni e Dio. Dietro al velo potevano andare solo i sacerdoti prescelti e giudicati santi, puri.
Il velo si squarcia non appena Gesù cessa di respirare. Non appena Gesù si addentra per un attimo nella morte, entra negli inferi per rendere il buio luminoso, così come aveva reso luminosa la grotta in cui era nato. Va a portare la Luce della Vita nella morte, per renderla nulla e risorgere.
Alla morte di Gesù la terra trema, infatti, e i corpi dei santi già morti da molto tempo escono dai sepolcri e si mettono a camminare per la città di Gerusalemme. Perché è bastato solo l’affacciarsi di Gesù nella morte che questa ha cominciato a fuggire per ogni dove e la Vita è tornata in chi non aveva nulla da espiare: i santi.
Eppure c’è qualcosa di più profondo. Come per il Battesimo, del quale non aveva bisogno, Gesù non meritava morire perché non era un malfattore. Ma Lui scandalizza di nuovo tutti, anche noi qui adesso e si lascia uccidere crudelmente da chi invece poteva essere considerato malfattore, visto che uccidere è male e tutti lo sanno.
L’uomo non può capire perché Gesù lascia che sia così. L’uomo, con la sua sola intelligenza e logica terrena, non potrà mai terminare un ragionamento asserendo che era giusto che si lasciasse uccidere. La logica non lo consente.
Da qui lo scandalo e il guardare Gesù con sospetto e sensazione di masochismo o mancanza d’intelligenza da parte sua.
Gesù, al contrario, sa benissimo cosa sta andando a fare: la volontà di Dio che verte a cancellare la morte e il peccato per tutti noi, anche per quelli che si scandalizzano. Era necessario portare la Vita (Dio stesso) nella morte, per contrastarla e distruggerla. Ora la morte è solo un portale.
E chissà (e questa è solo un’idea mia) che questo portale non abbia a che fare col portale che si apre quando siamo battezzati: da lì scende la vita, da lì rientriamo nella vita passando per una morte contemplata tale solo qui da chi rimane. Dico questo perché la mia mamma è morta il giorno del mio Battesimo e penso a questo da tanto tempo: credo molto nei sacramenti e nella loro potenza. Se il Cielo s’è squarciato, non potrà più richiudersi lì, dove s’è aperto un varco e forse (ripeto forse) da quei varchi Dio ci riprende per portarci alla Vita senza fine.
A parte la mia personale opinione, resta il fatto che quando si fa la volontà di Dio fino alla sofferenza non compresa e criticata dal resto dell’umanità, la morte è sconfitta e ci si sente già un po’ risorti.
Quando poi muore in questo modo un figlio di Dio (e nel Battesimo diventiamo tali) qualcuno che forse io non conosco, non ho mai visto, dirà di me come dissero di Gesù spirato: “Questi era davvero figlio di Dio”…e allora non mi sarò sacrificato invano, perché il Cielo si sarà aperto per quella persona che finalmente sentirà la voce di Dio che dice sempre la stessa cosa….. “IO TI AMO!”




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