Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

mercoledì 23 novembre 2022

UN PRESEPE, NON UNA STALLA

 

UN PRESEPE, NON UNA STALLA

Vi è mai capitato di incontrare un conoscente o addirittura un amico e aprirvi con lui raccontando le vostre preoccupazioni? Magari sbilanciandovi in qualche pensiero più intimo, qualche pianto profondo dell’anima vostra e sentirvi rispondere: “Ci sono problemi più seri nella vita!”?

A me è capitato. Sicuramente è un modo di rispondere che dovrebbe puntare a consolarci, come per dire: “Dai non è così grave quel che ti succede, c’è di peggio!”. Nonostante questa comprensione nei confronti del mio interlocutore, non mi sento mai consolata. In primo luogo perché il sapere che qualcuno sta peggio di me mi rattrista piuttosto che sollevarmi e in secondo luogo perché mi sembra che l’altro mi abbia voluto liquidare facilmente, e direi, anche lasciare senza possibilità di controbattere.

Penso sempre a questo sentimento di rimozione dei miei problemi in modo sbrigativo da parte dell’altro, quando incontro qualcuno e gli domando: “Come stai?”. Cerco di non farlo sentire ….invisibile.

E’ vero: nel mondo c’è la guerra, ci sono le pandemie, carestie, terremoti e popolo contro popolo in un modo oserei dire apocalittico, ma questo non toglie a ognuno di noi le croci quotidiane. Le controversie in famiglia restano, i problemi e preoccupazioni per i figli che vediamo sempre meno gioiosi, restano; la mancanza di lavoro ci sveglia al mattino come un pensiero fisso; la tribolazione del non riuscire a dialogare serenamente con un genitore nonostante tutti i nostri sforzi è lì che viene a tentare la nostra speranza in ogni occasione. Sono dolori. Sono le nostre croci.

Le croci dei figli di Dio che sono corpo, mente e anima e che hanno urgenza di essere felici in ognuna delle tre realtà. Non è solo la salute che crea preoccupazioni e croci, ma anche il non sentirsi ascoltati, il non trovare la pace interiore che ci meritiamo. Stare a galla in una vita dove le croci pesano è già complicato, e non trovare lo sguardo di comprensione del fratello, lo rende ancora più pesante. L’indifferenza pesa.

Forse dovremmo prendere coscienza che in quanto fratelli di Gesù, il nostro percorso ci fa attraversare sempre una croce, e che quindi nessuno di noi è esente. Non è una punizione, ma un entrare in comunione con Gesù che è salito per primo sulla sua croce affinché nessuno di noi si ritrovasse da solo in mezzo alla sua tribolazione. Ognuno ha la sua e i fratelli ci sono per sollevarci col loro ascolto, la loro comprensione, un abbraccio, un sorriso o anche una preghiera.

Ho notato stranamente che in un periodo così difficile come quello che stiamo attraversando, molti, anziché essere più amabili e ben disposti verso il prossimo, sono diventati più indifferenti. Mi chiedo cosa ci succeda. Se nel mondo c’è tutto questo disamore, è logico concludere che ci sia bisogno urgente di amore e di un Amore divino da riversare negli altri. Se un cuore è ferito e se ne lamenta, occorre una carezza, non delle spalle voltate.

Pensiamo a Gesù che è nato in una stalla sporca, maleodorante, fredda e scomoda, per trasformarla in un Presepe! Mi chiedo sempre cosa avessero visto i pastori arrivando per rimanere stupefatti. Erano tre poveri esseri umani infreddoliti e soli in una misera stalla….cosa c’era di bello e stupefacente? Me lo posso immaginare: i gesti di attenzione e tenerezza di Giuseppe per sua moglie stanca; lo sguardo incantato di Maria sul suo bimbo misterioso; le manine vivaci di Gesù che annaspando nel vuoto cercavano un abbraccio nostro. Hanno visto l’amore, non la miseria! Sono rimasti incantati da quanta pace e amabilità sprigionava quella santa famiglia, tanto da non volersene più andare. Avevano i loro pensieri e preoccupazioni, ma avevano Gesù e un amore infinito fra loro tre: non serviva altro. E accoglievano felici chi arrivava a guardare.

Gesù è nato in un posto orrendo per renderlo bellissimo. Questo ci ha insegnato: dobbiamo creare l’amore lì dove non c’è e ogni croce diverrà sopportabile. Soprattutto la propria! Perché sapere di portare la Luce di Dio è la gioia più grande che esiste su questo martoriato mondo e saremo sempre in grado di farlo!! Nulla può fermare la nascita di Gesù nel cuore delle persone, se solo gli si fa un po’ di posto, magari grande quanto una mangiatoia.

L’ha insegnato Lui: qualunque posto, qualunque situazione diventa un Presepe se portiamo l’amore. Allora riusciremo a vivere un Vero Natale noi e lo faremo vivere a tutti coloro che ci incontrano.

Sarebbe bello che ogni persona che si avvicina a noi raccontandoci le sue croci trovasse un Presepe Vivente che lo lasci stupefatto e rincuorato.

In fondo, tutti noi sulla terra abbiamo soltanto bisogno di Gesù.




 

martedì 22 novembre 2022

STATE PRONTI!

 In questo VIDEO: Gesù nostra arca sicura che ci consente di vivere in questa vita dove piove indifferenza e disamore senza annegarci dentro. Se saremo già li dentro, non saremo colti di sorpresa dalla sua venuta.



martedì 15 novembre 2022

CRISTO RE

 In questo VIDEO: Gesù vuole essere il Re dei nostri cuori e di tutta la nostra vita, re nei giorni lieti e re in quelli di croce per portarci in Paradiso, nella Resurrezione eterna dell'amore e della gioia



giovedì 3 novembre 2022

LA VITA DOPO LA MORTE


 In questo VIDEO: Da una risposta di Gesù, nel vangelo di Luca Cap 20, cominciamo a intuire che la vita non muore così come crediamo e vediamo e che soprattutto non pone fine ai rapporti di amore, ma anzi li rende armoniosi, divini ed eterni