“Voi mi cercherete e non mi troverete e dove sono io, voi non potrete venire” (Gio 7,34.)
Che senso di distacco e impotenza! Mi chiedo come mai i
presenti a quel discorso non si siano resi conto che Gesù stava annunciando la
sua morte! Le sue parole mi fanno pensare soltanto a questo: la persona che sta
parlando morirà e andrà in un posto, dove noi vivi non potremo raggiungerlo in
quanto vivi, appunto.
Quando persi la mia mamma, un istante dopo iniziò a girarmi
in testa una sola domanda: “Come posso raggiungerti adesso?” e il cuore si
faceva sempre più piccolo. E mentre stavo per annegare in questo doloroso
pensiero, la vidi quasi sorridente e capii che il suo spirito non era li, era
stato riportato alle Origini, era tornata in un regno d’amore. Come potevo
esserne addolorata?
Sì, non era più raggiungibile dal mio corpo, ma stava
andando a farsi amare davvero: il suo nuovo indirizzo era l’abbraccio del
Padre.
Anche Gesù risiede in quella zona, solo che Lui ci è andato
da risorto, col suo corpo glorioso, come abbiamo imparato dalle scritture; e
quindi? Non lo troveremo? Sembra quasi una punizione, ma non è Lui a punirci.
Noi lo stiamo cercando, è vero, perché senza di Lui siamo
persi e disperati e si evince da alcuni volti. Cerchiamo la vita, cerchiamo il
senso della vita, quindi cerchiamo l’Amore che è l’unico a dar senso alle
nostre giornate.
Alle volte m’immagino di vedere il suo volto: se potessimo farlo,
scopriremo istantaneamente che questo qualcuno che ci ama immensamente è Lui e
che questa vita ha senso anche in mezzo alle bombe. Come succede a due
innamorati.
Non lo stiamo trovando perché lo stiamo cercando nei posti
sbagliati: lo cerchiamo fra i nostri cari defunti e quasi vorremmo avere un
cimitero dove andare a lasciarGli dei fiori. Ma se non stanno là neanche i
nostri cari, perché mai dovrebbe trovarsi Gesù? Lui che ha ripreso il suo corpo
ed è asceso al Cielo davanti agli occhi dei suoi amici? No Gesù non lo
troveremo cercandolo così. E’ vero: non possiamo andare dove sta Lui perché è
col Padre, ma possiamo cercare meglio e con fede, per esempio ricordando l’ultima
sua frase prima di andarsene il giorno della sua Ascensione: “Io sarò con voi
tutti i giorni della vostra vita, fino alla fine del mondo”.
Cioè? Gesù si contraddice? Non è assolutamente possibile.
Tutto ruota intorno a quella frase: “Voi mi cercherete, ma
non mi troverete”, sì perché non vogliamo credere che ci ami davvero e gireremo
per il mondo con i visi tristi di chi sta cercando la vita e non la trova.
Felice è chi trova il senso della propria vita: un amore infinito oltre le
proprie più rosee speranze. Un amore che sorprenda. E noi invece siamo tristi perché
convinti di non avere una cosa simile.
Non vogliamo credere che ci ha lasciato il suo Spirito e il
suo Corpo, e quindi tutto se stesso. Pensiamo che siano solo belle parole dette
da qualche bravo sacerdote che voglia consolarci, ma in fin dei conti non lo
viviamo come una realtà quotidiana.
Invece lo Spirito parla in continuazione; parla attraverso
le persone buone che si accorgono della tua depressione e ti strappano un
sorriso, parla attraverso l’amico che esulta nell’incontrarti proprio quando tu
stavi già per convincerti di essere invisibile a tutti.
Basta affinare i sensi spirituali con la preghiera l’assidua
assunzione dell’Eucarestia per iniziare a vedere centinaia di piccole tenerezze
di Gesù che cadono piano sulla nostra giornata a illuminarci un passo dopo l’altro.
Gesù è con noi davvero ogni giorno…fino alla fine del mondo
e questo significa che sarà con noi in questo passaggio terrestre per ognuno di
noi, fino a che il mondo non finirà: capite che già 2000 anni fa stava parlando
con me e con te che ascolti ora? Voleva farci sapere che sarà in ogni tempo e
in ogni nato di questa terra! Questa è la nostra gioia! E’ esattamente quello che
stavamo cercando! Perché significa che Gesù mi amava già da allora, da prima
che nascessi!
Questo è un amore straordinario, oltre ogni aspettativa!
Lasciamo le nostre tristezze e non cerchiamolo fra i morti,
ma nel volto dell’amico che cerca il nostro sorriso o nel suo Corpo che ci
aspetta da sempre sull’altare per darci la forza che serve per vivere qui.
Se lo cerchiamo nel posto giusto, lo troveremo e allora sarà
Gesù a portarci dove sta Lui anche da vivi: nell’abbraccio del Padre, dove
ritroveremo ogni amore.