Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

mercoledì 3 febbraio 2016

COMPLETEZZA

Se ami, devi sapere anche soffrire. Chi ama lo sa. Nel pacchetto dell'amore, qualunque esso sia, viene incluso anche il dolore. E' logico. Perchè amare davvero significa anche donare una parte di sè e in alcuni casi si tratta proprio di strapparsela questa parte per donarla all'altro.
Pensiamo alle nostre rinuncie all'egoismo, a dar risposte aride per consentire all'amore in noi di avere la meglio e versarsi nel cuore dell'altro.
Ma pensiamo anche a quell'amore così grande che decide di lasciar andare l'oggetto amato per non rovinargli la vita. Alle volte è necessario.
Perciò dicevamo che chi ama soffre anche. Se così non fosse non sarebbe un amore bilaterale, a tutto tondo, stereo. Non sarebbe un amore completo.
Se riusciamo davvero ad amare e consentire anche al dolore di fare la sua parte per dare spazio al bene...allora ci accorgeremo che ci sentiamo persone con una sostanza e non degli effimeri egoisti.
L'essere umano và cercando sì l'amore, và cercando sì la sua felicità e soddisfazione personale, ma inconsciamente và cercando qualcosa di più che è intrinseco nel concetto di vera felicità. L'essere umano và cercando la sua somiglianza con Dio, quindi la sua capacità onnipotente di amare, la sua capacità di essere valoroso, eroico, una persona piena di dignità...una persona completa. Questo rappresenta la massima felicità: il godere dei bei momenti, ma il sapere lasciar entrare il dolore nella propria vita, affrontarlo e farne tesoro, anzichè combatterlo, per diventare una persona migliore. Una persona in grado anche di vivere il dolore e non rimanerne sconfitta, ma anzi vincerlo e metabolizzarne le parti più utili.
Quindi la vera felicità è questa sensazione di grande dignità e completezza come essere umano.
Dobbiamo concludere che per essere davvero felici, dobbiamo includere la croce che si presenta nella nostra vita. Non andarla a cercare: sarebbe sciocco e inutile..non siamo masochisti. Dio non lo è.
Ma semplicemente essere consapevoli che in un modo misterioso il dolore è parte integrante della nostra futura felicità.
Fare lo slalom con la sofferenza cercando di evitarla in ogni possibile senso, è solo un lavoro stancante e stressante nonchè inutile perchè prima o poi un albero in faccia lo prenderemo di sicuro. Anche fosse che riusciamo ad evitarle tutte...arriveremo a valle urlando che abbiamo vinto, ma passato il primo momento di entusiasmo ci chiederemo: Ma cosa ho vinto? non ho imparato a vivere, non ho imparato ad amare perchè ho scelto solo me. Cosa è rimasto per affermare che sono felice??


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