Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

giovedì 13 aprile 2023

ANONIMA SANTITA’

 

Mi trovavo a curiosare sulla vita di Sant’Aurea ed ho scoperto…quasi niente perché si sa davvero poco di lei e della sua vita; su una cosa sono tutti d’accordo: per non aver rinnegato la sua fede cristiana, è stata torturata ripetutamente e poi le hanno messo una corda al collo legata a un sasso e in fine gettata nel mar Tirreno.

Insomma una brutta fine, una cosa triste. “Cose che non succedono più”- pensiamo dentro di noi. Non siamo più all’epoca delle persecuzioni dei cristiani, quando si davano in pasto ai leoni nel Colosseo!

Mi fermo a riflettere sul coraggio di queste persone che nel loro essere “quasi anonimi”, si sono ritrovati Santi e martiri.

Dove hanno trovato il coraggio di non difendersi, di non dire delle semplici parole tipo: “No, non sono cristiano” per evitare la tortura e la morte?...e mentre lo penso, sento in me gridare la risposta. Com’è possibile, se ami davvero Dio, se hai sperimentato la sua misericordia su di te, se ricordi che Lui è morto in croce per aprirti le porte del Cielo,..come puoi dire a qualcuno: “No, io non amo Dio”?. Impossibile.

L’Amore ti ricorda che la vera morte è restare senza Dio.

L’Amore, nel significato della sua stessa parola, ti spiega che è quella meravigliosa cosa che ti fa vivere senza la morte: A- MORS. Perché quando c’è, cancella tutto ciò che è morte nella tua vita: è più forte di lei.

Come posso rinnegare la Vera Vita? Allora è vero: non fa niente morire alla vita terrena, non potranno strapparci l’amore di Dio e la Vita. La storia di Sant’Aurea non è poi così triste, non è una “brutta fine”, ma un “bell’inizio”, l’inizio della Vita.

Chissà se io in una situazione simile, avrei avuto questo coraggio: forse no, ma probabilmente mi sarebbe stato dato in dono quello dello Spirito Santo.

Comunque mi ripeto che tanto queste violenze non le subiamo più….ma siamo sicuri?

Alle volte parlare di Dio a qualcuno che sai non essere credente, ti fa sentire come se le parole fossero dei macigni e il cuore ti si stringe in petto nel vedere davanti a te, sguardi dubbiosi, nel migliore dei casi, e altri addirittura di sopportazione. Ti senti l’ennesimo pazzo che va a infastidire il prossimo con fantasie da bambini ingenui e sprovveduti.

Non è ancora niente.

Se ami Dio e vuoi proprio vivere secondo la sua Parola, ovviamente educhi i tuoi figli a quest’amore. Ti dai da fare come meglio puoi e, con l’aiuto del buon Dio, riesci anche a concludere qualcosa di buono. Poi i tuoi figli vanno nel mondo, proprio come agnelli in mezzo ai lupi, e trovano tanta aridità, una mentalità completamente avversa a quello che hanno sempre vissuto, dove sembra che il più prepotente vinca, che la bontà e disponibilità verso il prossimo sia segno di debolezza, dove la castità è solo una sprovveduta mancanza di “esperienza”, dove il perdono è solo un modo per farsi aggredire di più. Le loro lacrime e la solitudine nella quale si ritrovano, ti fanno sentire come se avessi una pietra al collo e stessi andando a fondo. La stessa loro pietra!

Ci si ritrova isolati con una folla davanti, pronta a tirare il prossimo sasso, come l’adultera lapidata ai tempi di Gesù; quando per essere sicuri che trovasse la morte si faceva indietreggiare a suon di colpi, verso un burrone. Se indietreggiava per evitare i sassi, cadeva nel vuoto e perciò la sua fine era certa. Una trappola mortale!

Eppure questa è l’era dell’accettazione di tutti, l’era della “fluidità”, come si sente spesso dire. Come mai non si accettano coloro hanno fede e desiderano vivere il Vangelo senza scendere a compromessi?

Perché devo cedere? Perché devo dire per forza: “Scusate, sono io che sono un po’ strano perché credo in certi valori”…solo per non farmi tirare un sasso? Solo per evitare una corda al collo che mi manderà a fondo? Tutto questo per tornare nella folla e trangugiare aridità e squallore?

No. Noi vogliamo la Vita Eterna, non una vita qualsiasi. Vogliamo vivere senza odiare, nemmeno coloro con le pietre in mano, vogliamo amare. Perdere l’amore nel proprio cuore, è perdere il sorriso di Gesù su di noi, è perdere il respiro colmo di Spirito Santo, è perdere la nostra essenza, è perdere davvero la Vita.

Allora metteteci pure sul ciglio di un dirupo, metteteci una corda al collo: sarà un attimo e poi subito ci ritroveremo nell’abbraccio del Padre.

I santi ci dicono questo: chi ama trova il coraggio di far sopravvivere l’amore anche a costo della vita. Di una vita come tutti gli altri, perfettamente inseriti nella società.

Ma qui sta il miracolo: non andremo a fondo, non cadremo nel vuoto che ci fanno sperimentare molti, non finirà male, perché con noi c’è Gesù che trasformerà ogni ferita in Luce, ci sorreggerà per non farci cadere, ci rialzerà nonostante la vita non cambierà là fuori. Troveremo forza e pace in Lui, tanta e traboccante, da distribuire a tutti coloro che incontreremo. Perché in fondo la società ha bisogno di noi…o meglio, dell’Amore di Dio!

Nel nostro anonimato sofferto, stiamo camminando verso la Santità. Abbiate fede.

 

Paola Buccheri

 

 

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