Il sangue è vita; chi non ha abbastanza sangue non riesce a
vivere. Il sangue rappresenta la vita, sta a indicare che posso respirare,
muovermi, ridere, parlare. Se poi il sangue è buono, godo di ottima salute.
Il pane è nutrimento; si trasforma in sangue che mi dà la
vita. Il pane è buono da mangiare e rinfranca quando si ha fame. Gesù si è
fatto pane per nutrirci e produrre in noi un ottimo sangue. Sangue che però
scorre nell’uomo nuovo: quello dello spirito; perciò è un sangue che non si può
analizzare nei laboratori clinici.
Perché il Pane consacrato, divenuto Gesù, non segue lo
stesso percorso dell’altro cibo: Esso va a fare buon sangue all’anima. Così
come l’altra forma dell’Eucarestia, il vino, che dà gioia. Il vino, infatti,
porta al corpo rilassamento e una certa tendenza a veder tutto più roseo. Gesù
vuole proprio questo! E’ come se ci dicesse: “Stai allegro! Di che ti angosci?
So di chiederti cose difficili da fare, ma ti do anche il giusto nutrimento, ti
do i mezzi per farle. Anche se tutto andasse male nella tua vita, io ti amerò,
ti sosterrò, ti resterò accanto e ti darò una pace che non è di questo mondo.
Una pace incomprensibile agli uomini ma più vera e duratura di qualsiasi altra
pace. Neanche la morte ti farà più paura.”
Quando si sta male fisicamente si fanno delle analisi e dai
risultati si cerca di scoprire cosa è venuto a mancare nel sangue. Scopertolo,
si prescrivono medicinali, diete alimentari o altro per ristabilire
l’equilibrio dell’organismo e restituire la salute all’individuo. In genere si
hanno dei buoni risultati: si migliora. Eppure il corpo alla fine muore, si
rompe, cessa di funzionare, proprio come un’auto usata, indipendentemente dal
fatto che io me ne sia occupata con tanta attenzione.
Allo stesso modo, quando si sta male moralmente o
spiritualmente, dovrei ricorrere a delle analisi, magari non di laboratorio, ma
di riflessione. Se sono sempre arrabbiato, nervoso, teso, triste, depresso e
insoddisfatto dovrei chiedermi che mi succede: cosa mi manca? Se a questo punto
si potesse estrarre il sangue spirituale dell’anima, si troverebbe con certezza
uno stato di “Anemia perniciosa di Cielo”. Già, perché il Cielo è la sostanza
fondamentale di cui è fatta l’anima e ne va della sua sopravvivenza. Forse
dovrei assumere pillole di Cielo, Pane del Cielo con un buon bicchiere di Vino
di Cristo ogni giorno nel tentativo di tirare su la pressione della mia povera
anima che langue e giace senza forza, ormai esangue.
L’Eucarestia è il Pane e il Vino celesti e le Pillole di
Cielo sono tutte le parole che escono dalla bocca di Dio. Elementi che mi danno
quella sferzata di vita e pace che mi consentono di andare avanti in questo
passaggio che è la mia esistenza terrena.
Il bello di questa efficace cura è che l’anima si
rinvigorisce sempre più, tenendo in vita persino il corpo qualora questo non
riuscisse a trovare un equilibrio nel suo stato di salute. Ciò avviene perché
il Pane del Cielo contiene tutte le sostanze necessarie alla Vita Vera!
Mentre il povero e semplice pane della terra ha un suo
limite: non potrà mai portare il corpo a vivere per sempre, né tantomeno
portare l’anima in Cielo. Il Pane Celeste, in quanto corpo di Cristo, invece,
sarà in grado di portare in Cielo la mia anima e alla fine anche il corpo…che
trasformerà in glorioso e incorruttibile.
Che aspettiamo a nutrirci di questo Pane?
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