Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

giovedì 1 febbraio 2018

KAIROS E KRONOS


In un brano del Vangelo di San Giovanni, all’improvviso risuona la voce di un greco che incontra un apostolo e gli dice: “Vogliamo vedere Gesù!”
Sì: anch’io voglio vedere Gesù, voglio vedere il suo volto. Sento che mi basterebbe, che mi riporterebbe a casa. Come quando ti ricordi del viso di tua madre o tuo padre e dovunque tu sia, ti senti di nuovo in un posto sicuro. A me capita una sensazione simile anche quando rivedo dei volti simpatici in TV di personaggi ben conosciuti che mi ricordano quando ero più giovane e mi riportano alla mente istanti che sembravano dimenticati, momenti di un passato che mi appartiene e mi suscita un misto di allegria e tristezza.
I volti di chi ami sono come dei codificatori della tua vita: hai la necessità di vederli per ritrovare il meglio di te stesso.
Così urge vedere il volto di Gesù, per ricordarsi da dove veniamo, dove sta casa e come ci si torna.
Questa vita è piena di cose senza senso, di malvagità, d’inganni, disamore e atti di non-carità: tutto ciò stanca, confonde e strema la mia essenza. Arrivo a pensare di essere io quella fuori luogo. Allora devo fermarmi e guardare una foto di mamma per trovare un sorriso buono e sentir risuonare dentro le sue parole e la voce che calma.
Questa vita è colma di KRONOS (in greco: tempo che si sussegue): d’istanti che passano, si rincorrono, con gli impegni che vanno assolutamente assolti. Tempo che si lascia dietro uno stressante tic-tac che mi batte in testa come la sveglia inghiottita dal coccodrillo in Peter Pan!
Eppure gli attimi che ricordo di più e rimangono indelebili scolpiti nel cuore sono quelli del KAIROS (in greco: tempo nel mezzo, tempo speciale) quindi il tempo delle cose belle, gli eventi che fanno sì che la vita sia degna di essere vissuta; come dice la definizione: momenti in mezzo, nel mezzo del KRONOS, in mezzo quasi a interrompere il tic-tac, come luci improvvise che danno splendore alla vita e ti fanno risentire il battito del cuore: unico ticchettio che dovremmo ascoltare e seguire.
Essi sono tutti legati a un volto amato: il momento in cui ho visto per la prima volta il visetto dei miei figli; quel giorno in cui ho fatto tanto ridere mamma o quando papà ha cercato il mio sguardo prima di lasciarmi il braccio all’altare; l’espressione dei miei ragazzi a catechismo quando scoprono che Dio è buono; lo sguardo trepidante di un’amica che non vedi da troppo, mentre ti corre incontro; i momenti di preghiera quando sento di aver capito qualcosa di nuovo.
Tutto questo è il volto di Gesù. Questi momenti che ti sorprendono nel bel mezzo della vita ordinaria e la rendono bellissima, dandole un senso. Sono il KAIROS della mia vita: il tempo determinante che va costruendo la mia vera storia.
Ma c’è di più. Ci sono altri momenti speciali nella nostra vita, che capitano nel bel mezzo del susseguirsi della routine: momenti di sofferenza, di grandi e piccoli dolori che anch’essi ricorderemo per molto tempo. Eppure anche questi sono il Kairos della vita, perché sono quei momenti che segnano una crescita personale, che ci fanno vedere anche il solito tran tran di tutti i giorni come una grazia speciale, ci illuminano la mente e il cuore insegnandoci dal buio dove sta la luce: in ogni singolo istante del nostro vivere. Ho fatto personalmente questa esperienza il periodo in cui ho avuto dei dolori così forti a una gamba da non poter stare in piedi e allora mi sembrava grandioso e persino divertente l’idea di stare in fila al supermercato se solo l’avessi potuto fare! Questi momenti di dolore sono quelli che ti fanno capire come la bellezza sia nascosta anche nel semplice KRONOS.
Tramite Dio, si comprende che tutto è KAIROS…tutti i tic tac della vita lo sono perché il volto di Dio è sempre su di noi, infatti, se solo si voltasse un istante distraendosi da noi, cascheremmo tutti in terra come pere troppo mature.
Se il volto di Dio è su di noi, allora stiamo sempre vedendo Dio: negli occhi dei figli, al supermercato guardando il nonnino che non trova il tonno, nel sorriso dell’amico, nella ruga che compare allo specchio…ogni istante è oro. Potremmo dire che per il cristiano il tempo è un susseguirsi di KAIROS, di momenti speciali, che ci tengono di continuo al centro della vita, perché il Regno di Dio è già in mezzo a noi.
Sì…posso vedere Gesù..anche da qui.






Nessun commento:

Posta un commento