Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

mercoledì 6 febbraio 2019

SBARCATA SU MARTE


Prima serata, dopo cena, non ho ancora sonno: capita quando si lavora molto durante il giorno, perché la mente rimane attiva; perciò decido di rilassarmi un momento davanti alla TV.
Sì. Rilassarmi. Cerco qualcosa di vedibile che sia interessante ma non troppo pesante; magari con un dialogo intelligente e con qualche battuta per sorridere un po'.
Inizio lo zapping. Il mio saltellare da un canale all’altro non è il tipico zapping: in genere mi soffermo almeno 5 minuti sul canale per avere il tempo di captare i dialoghi e capire dalla fotografia se è un programma che potrebbe interessarmi oppure no.
Diciamo che do ai programmi tv la possibilità di esprimersi prima di essere condannati.
Così mi fermo su una notissima serie “ospedaliera”. Ogni tanto distolgo lo sguardo perché qui c’è sempre qualcuno su un tavolo operatorio e la cosa non è propriamente per me. Ma questa volta stanno solo aiutando una donna a prepararsi per il parto così mi soffermo….ma ahimè….mi casca il telecomando dalle mani. Mi accingevo a vedere un piccolino umano preso in braccio dalle infermiere, invece mi ritrovo ad ascoltare un improbabile dialogo fra futura madre e ginecologa dove la prima bestemmia ( in tv????) e la seconda tenta di fare un discorso filosofico-teologico alla signora, per tutta risposta. Nessuno si meraviglia, nessuno controbatte. Tutto normale: è ovvio bestemmiare per il dolore del parto e dare dell’avvinazzato al Creatore che ha inventato la nascita in questo modo.
Recupero alla svelta il telecomando e giro canale con la netta sensazione di essere sbarcata su Marte. Mentre saltello su un altro programma mi si affaccia l’idea che forse sono sorda o magari pazza, o che sono talmente stanca che non ho capito niente di quel che ho visto.
Cerco di non pensarci e mi concentro sulla scena che mi si propone. Deve essere un poliziesco, di quelli dove tutti capiscono tutto e lo spettatore assolutamente niente ma si compiace del fatto che i cattivi, i killer e tutti i tipi loschi del mondo vengano acchiappati e tolti dalle strade. Potrebbe essere un programma seguibile e rassicurante. Qualcuno che si occupa della sicurezza altrui e del benessere generale, inoltre il dialogo è accattivante e umoristico: mi fermo un attimo.
La signorina con tanto di distintivo, sta ora parlando con la dottoressa del reparto patologia legale che le sta dando delle delucidazioni sul povero assassinato di turno. Ora le fa vedere dei fogli, ora la guarda, ora…..la bacia….la bacia???? Aspetta, aspetta, ho perso un attimo il filo della trama: che cosa succede? Ricapitoliamo: si sono viste per la prima volta in quel momento, c’è un cadavere là davanti, e sono due donne; cosa mi si vuol dare ad intendere? Dunque deduco questo: nessun rispetto per il lavoro, nessun rispetto per i morti, perplessità sul modo di condurre una vita personale. Nel complesso allo spettatore passa un concetto: “quello che ti viene in mente di fare fallo perché questa è la terra delle libertà dove tutto è lecito”.
Da sottolineare che la signorina aveva già una relazione con un ragazzo. Quel che ne esce fuori è un gran minestrone dove il “chissene frega” la fa da padrone perché, secondo questa bislacca filosofia, questo modo di essere sarebbe edificante e liberatorio; mentre a mio avviso è soltanto confusionario e a lungo andare deprimente in quanto leva dignità, leva identità, e persino la felicità. Sì perché se hai fatto tutto quello che si poteva fare nella vita è come se avessi svuotato il sacco della tua anima e ora non sapessi più di cosa riempirlo. Non trovi più gioia in nulla.
La televisione ci sta facendo passare questi messaggi erronei che ci raccontano essere benefici per noi, ma che in realtà sono solo delle luci abbaglianti puntate negli occhi. La luce troppo forte in volto, rende tutto scuro intorno a noi. Finiamo col non vedere più niente.
Levando tutte le “regole” (chiamiamole così per ora) non si è più liberi, ma più confusi. Abbiamo bisogno, da un punto di vista psicologico, di una qualche guida, di sapere cosa si può fare e cosa no. Altrimenti ci abbandonerebbero da neonati come fanno le tartarughe sulla spiaggia con i loro piccoli.
Non siamo animali, siamo anima e corpo: siamo esseri spirituali. E se l’animale necessita persino lui di una qualche guida (non tutti gli animali fanno come le tartarughe), figuriamoci noi esseri tanto più complessi e stupendamente “umani”.
Perché cercare in ogni modo di dimostrare che non è così? A chi giova questo? Non a noi.
Vi vorrei far notare inoltre  di quale monotonia di argomentazioni si avvale la maggior parte di questi programmi. Nella serie ospedaliera ci ripropongono il fatto che visto che esiste il dolore allora Dio o non esiste o è un indifferente oppure un crudele che merita per questo di essere bestemmiato nel momento più “miracoloso” di una persona: il momento in cui sta venendo alla luce suo figlio che mi deve spiegare come ha fatto a farlo in quei nove mesi. Voglio sapere dalla donna che bestemmia il giorno esatto in cui lei le ha fatto le impronte digitali o generato il fegato. Invece devo assistere a una donna che nel momento più bello della sua vita, insulta Colui che l’ha enormemente aiutata a creare il suo sogno. Tirando in ballo il solito clichè del  “perché del dolore”. Davvero originali. Vogliamo essere originali? allora provate a dare delle risposte intelligenti che possono aiutare le persone che soffrono. Metterle contro Dio di sicuro non è un aiuto, almeno a me non risulta.
Dall’altra parte vediamo questo sbattere in faccia allo spettatore il tema della stravaganza sessuale facendola passare per “esperienza nuova” e quindi lecita se non addirittura costruttiva. Non sono un tipo che addita o critica, ma qui si passa il segno. Se le preferenze sessuali sono così alternative, non possono essere classificate dai max media come “normali”. Sono alternative, non normali. Se fossero normali, i figli nascerebbero anche dalle unioni fra uomini e da quelle fra solo donne. Ciò sarebbe indice di “naturalità”, cioè di qualcosa contemplato dalla natura e che è conforme alle “leggi” della natura (anche la santissima e bellissima natura ha delle leggi e delle regole e mi sembra che nessuno la insulti!!). Siccome due donne o solo due uomini non riescono a procreare da soli se non si avvalgono dell’aiuto dell’altro sesso, significa che la natura non contempla questa unione sessuale. Se poi però, ti capita di innamorarti di un essere del tuo stesso sesso…và bene, sono affari tuoi…io non sono certo qua a dirti che cosa devi o non devi fare, ma resta il fatto che sono solo affari tuoi e di nessun altro. Perciò perché volere continuamente proporlo come un evento assolutamente normale?? Non lo è. E Dio sa se me ne dispiaccio.
Ormai sembrano anormali le persone che cercano soltanto gente del sesso opposto per avere una relazione stabile: ecco lo sconfinamento, ecco i limiti valicati perché abbiamo tolto qualsiasi paletto. Come se il paletto fosse “il male”. Una regola non è il male . Una legge non è il male. Per quanto la gente dica: ci servono leggi e regole altrimenti andremo in giro nella vita come mosche senza testa. Mi chiedo dove sta la preoccupazione di dover seguire qualche regola?
Non eravate felici da bambini quando la nonna vi chiedeva: “Hai dato la buonanotte a papà?”…la nonna non era il male, era una donna saggia che ci ricordava in un modo semplice che anche le piccole regole, le buone maniere, contribuiscono a crescere una persona piena di amore e attenzioni. L’amore è attenzioni, che forse all’inizio si seguono come regole, ma nel corso del tempo diventano spontanee, e si rivelano pilastri di una grande gioia futura.
Non mi piace creare polemiche e queste non lo vogliono essere: sono soltanto degli spunti di riflessione che ho voluto mettere a disposizione. Perché trovo giusto che ognuno possa esprimere il proprio parere con la speranza anche che sia in qualche caso di sollievo.
Detto questo, non rimane che spegnere la TV, e andare a riposare sperando di non sognare di essere sbarcato su Marte, perciò occorre urgentemente pregare Maria che ci restituisca la dignità di figli di Dio, o meglio, che ci aiuti a recuperarla da soli.






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