Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

sabato 15 dicembre 2018

SGUARDO DA BAMBINO



Compleanno della mia mamma: lei non c’è più, ma il cuore non capisce certe realtà perché vive da sempre in un’altra dimensione; così mi metto a sfogliare un vecchio album per ritrovare il suo sorriso. Nel ritrovare il suo…mi si accende una lacrima che và a bagnare il mio. Non è una tristezza inconsolabile, solo una gran nostalgia: di lei, di me.
Rivedo me da piccola: i sorrisi aperti, gli occhi brillanti, le smorfiette da bimba; e mi sorge un pensiero.
Tutte le mamme conoscono il volto bambino dei loro figli, perché li hanno visti fin da piccolissimi. Una mamma non scorda il figlio come era da piccolo. Mai. Neanche questi si trasformasse completamente: nel guardarlo in volto, scorgerà sempre quel suo modo di strizzare gli occhi ridendo, o il broncetto di quando c’è un disappunto. Forse è anche per questo che l’amore di una madre è impareggiabile, inossidabile al tempo e al male che può accadere a un figlio o a lei stessa: perché conosce lo sguardo da bambino di suo figlio.
Grazie a questo tangibile ricordo, una mamma vede attraverso l’anima di suo figlio e comprende anche l’incomprensibile. Probabilmente  è anche questo a  mancarci terribilmente quando scompare un genitore: che era l’unico a vederci per quello che siamo, cioè dei bambini.
Come sarebbe bello se ognuno di noi, pur non conoscendo il volto bambino dell’altro, si sforzasse di immaginare che questi è stato bambino e che in fondo lo è ancora.  Se così fosse,  avremmo delle accortezze diverse e ci tratteremmo proprio come vuole Dio.
Come si può fare secondo voi?
Chiudo l’album delle foto e torno alle mie faccende, passando davanti al Presepe. Maria Santissima è già lì che contempla il suo Bambino: anche Maria deve aver bene impresso il visetto di Gesù nel suo cuore. Lui è lì che ride con le braccine alzate.
Lui vede attraverso le nostre anime, perché è Dio e sicuramente riesce in ogni caso ad amarci  perché in noi vede i suoi bambini. Ci ha visti da piccini, ha disegnato col suo dito le nostre smorfiette su di noi, quindi scorge ancora  quello sguardo innocente e sbarazzino, facendosi luce in mezzo ai nostri errori.
Allora è Lui la chiave di tutto, il mistero dell’Amore. Si presenta bambino, ci fa vedere il Suo volto purissimo di Amore e ci spinge a guardare il prossimo come lo vede Lui: come eterni bambini. Bambini buoni, bambini capricciosi, bambini difficili, bambini tranquilli oppure no. Ma sempre bambini.
Lui è madre e padre. Una madre e un padre che non può lasciarci, che si è spinto per amore a vivere dentro di noi tramite l’Eucarestia. Da dentro la nostra anima, si appoggia dove trova un po' di posto e ci apre gli occhi facendoci vedere gli altri per quello che sono : i Suoi piccoli.
In fondo, lo sguardo di un bambino è questo: guardare il mondo dall’alto del Cielo pulito impresso ancora nella cornea, e così scorgere verità che gli adulti non vedono più. Lo sguardo di un bambino, disarma il nostro, spiazza i pensieri complicati, costringe ad abbassare il tono di voce, porta a semplificare il linguaggio,  fà piegare le ginocchia perché lui, piccolo piccolo, possa guardarci in volto e ristorarci con la sua innocenza.
Che sarà stato lo sguardo di Gesù Bambino? Un vero toccasana per il cuore!
Qualcuno ancora c’è che sa chi siamo veramente: Dio. Allora che ne dite di  fare un regalo a questo bambino amorevole? Portiamo il suo sguardo in giro per il mondo…tramandiamo l’amore di una madre a chi non ce l’ha più, a chi ce l’ha ancora o a chi semplicemente vuole essere amato.
Regaliamoci questa grazia. Guardiamoci con uno sguardo da Bambino, così tutti si ricorderanno chi sono e si sentiranno amati. Non serve altro per un…
Felice Natale .

Paola Buccheri




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