Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

mercoledì 12 febbraio 2014

BEATI GLI SFIGATI

“Come sono sfigato!”-ecco una frase che ancora non ho deciso se mi fa ridere o se mi suscita un po’ di rabbia. E’ usatissima, soprattutto fra gli adolescenti. Ha un significato molto più ampio di quel che si potrebbe pensare di primo acchito.
Significa certamente non aver fortuna nelle situazioni della vita, ma è diventato quasi un modo di identificare un certo tipo di persona: lo sfigato, quindi. Da quel che ho potuto intuire (perché queste cose si possono solo cogliere: esulano da qualsiasi definizione precisa), si tratta del tipo di ragazzo ordinato, pettinato, educato, che non crea problemi, abbastanza silenzioso e che non impone il suo pensiero. Persona che certamente non fa colpo su ragazze o ragazzi (esiste anche la sfigata) e che vive ingenuamente fra gente considerata scaltra, affascinante, notevolmente sgarbata e con i modi da bullo di periferia.
Viene da pensare che lo sfigato, a questo punto, sia tale perché capitato in un mondo di non-sfigati!
Fatto sta che molti, troppi ragazzi, si sentano tali solo perché impossibilitati di esprimere se stessi o, peggio, perché i non-sfigati li facciano sentire dei perdenti solo perché non aggrediscono psicologicamente, verbalmente e fisicamente il prossimo!
Così facendo s’incasellano le persone in categorie davvero deprimenti che non hanno motivo di essere e i ragazzi calano in uno stato simil-depressivo che li fa sembrare ancora più “sfigati”.
A questi ragazzi io voglio dare una lieta notizia: Non solo la sfiga non esiste, ma la felicità esiste! E non è tutto. La felicità è un diritto, come quello di essere se stessi anche se diversi dagli altri (e diverso non significa sbagliato). Essendo la felicità un diritto, perché Dio ci ha creati per la gioia e la gioia d’amare, non può considerarsi una cosa che forse ti capita e forse no.  Vivere pensando che tu hai diritto alla felicità, però devi attendere se qualcuno o qualcosa la renda possibile, non è vivere. Assomiglia più ad angosciarsi e vivere nel rancore e nel sospetto che qualcuno ti stia togliendo qualcosa di importante.
Quello è un pensiero davvero sfigato! Quale Padre farebbe questo ai suoi figli? A uno lo faccio felice all’altro no? Come può entrare nel cuore di un padre un tale pensiero? Non è così.
Un padre, avesse 20 figli, li vorrebbe tutti felici. Figuriamoci poi Dio!
La felicità non dipende dagli altri, non è qualcosa di esterno. La felicità vive nel cuore, perciò nasce dentro di noi. Siamo noi i padroni della nostra felicità.
Ragioniamo: quando si è felici? Quando si ama. Ci si sente salvati, vivi per sempre. Allora amiamo! In ogni istante. Tutti. Ecco la felicità. Non posso attendere che qualcuno decida d’amarmi e non posso farmi amare se non sono amabile…e non sono amabile se non amo. Tutto qua. Io ho già la felicità dentro di me. Sta a me farla vivere.
La sfiga vera, l’unica che posso accettare di chiamare tale è il non sapere che io sono già felice.
A quel punto non mi importerà niente in quale categoria mi vorranno mettere. Se per me amare è essere educato, non usare violenza, non affliggere il prossimo col mio caratteraccio solo per imporre le mie idee, allora mi chiamassero pure sfigato, non avrà importanza: è solo un nome come un altro.
Dio saprà quale nome ho io, sempre il mio nome, quello che hanno scelto i miei genitori per me. E lascerò che Dio mi metta nella categoria che desidera Lui: fra i felici.

Perciò ragazzi…. “beati gli sfigati!”


2 commenti:

  1. Bellissima teoria, purtroppo per un adolescente, se arriva a farla sua tutto ok, ma se non riesce a conprenderne la lucida realta!, ne un Dio (ammesso e non concesso che esista) ne un genitore riescono a convincerti dell' evidenza della realta`, perche` nel mondo reale la ricchezza ,la bellezza e la scaltrezza fanno il non sfigato per un giovane

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    1. Non si convince nessuno a parole, possiamo tentare con l'esempio e questo un genitore lo fà volentieri perchè ama i propri figli più della sua vita. Perciò...non scoraggiamoci!
      Una buona e allegra domenica Enrico e grazie per il tuo commento! :)
      Paola

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