Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

giovedì 27 dicembre 2012

LIBERI DALLA SUPERSTIZIONE



“Non passare sotto la scala!!”-“Aspetta ,aspetta : fai attraversare il gatto nero, dopo parti”- “Spezza le candeline dopo aver soffiato altrimenti porta male”.
E quante altre frasi di questo tipo mi capita di ascoltare! C’è chi non vuole incrociare le braccia in Chiesa al momento del segno della pace, chi cammina saltando le righe delle mattonelle, chi trovi a toccare ferro mentre passa una suora, chi si terrorizza se cade uno specchio….e non vado oltre.
Alcune cose ti fanno sorridere, altre meno, ma tutte ti fanno pensare: “Perché?” oppure “Chi lo ha detto?”…(e se trovate chi lo ha detto per  la prima volta vorrei parlarci un momento!!)
A guardare dall’esterno fa pensare a una strana forma di esaurimento nervoso, a guardare dall’interno…mi fa venire in mente una sorta di schiavitù auto-inflitta.
In fondo le persone che rispettano certi riti scaramantici stanno soffrendo, in quanto, se non li rispettassero, aumenterebbe loro l’ansia. Perciò sono prigionieri di questi pensieri che li mettono in uno stato di allerta e li inducono a credere che possano fare qualcosa da soli per salvarsi da certe situazioni virtualmente pericolose!
Quando ero più giovane anch’io avevo alcune paure di questo genere e ricordo che, per esempio, mi facevo tutti i corridoi di corsa…non so bene il perché. A ripensarci mi viene un po’ da ridere , ma se rammento la sensazione di schiavitù che provavo ne perdo un po’ la voglia.
Così mi fermo a riflettere e scopro che è stato Dio a liberarmi! Se Lui è presente nella mia vita, cosa potrà davvero farmi del male?
Se davvero credo che Lui è il mio Dio, metto tutta la mia vita nelle sue premurose mani e so che se incontrerò un pericolo reale, Lui sarà con me a sostenermi, proteggermi o aiutarmi, e se potrò fare qualcosa non sarà un rito scaramantico a salvarmi oppure no, sarà la mia intelligenza unita alla Sua potenza. Ecco cosa esiste davvero.
Quel cercare di risolvere i problemi con dei riti “inventati” da me è come dichiarare che ho sotto controllo la mia vita, che potrei arginare il male con le mie forze e ciò và al di là del mio potere: mi carica le spalle di un peso che non posso portare! Non è in alcun modo vero che io sono in grado, da sola, di difendermi dal male. Siamo troppo piccoli e fragili per assumerci un tale peso. Posso tutelarmi dal male con la stretta collaborazione del Padre eterno che è onnipotente. Onnipotente nel suo sapermi amare, più ancora che nel “fare”, Lui sa quanto Suo amore mi serve, in ogni momento della vita. Se ci riflettiamo…solo questo è indispensabile.
Allora tutto il resto perde automaticamente importanza. Se attraversa un gatto nero davanti a me, mi fermerò per non investirlo e proseguirò serena pensando a quanto sono belli i gatti. Quando mi accorgerò di una suorina che passeggia sul mio marciapiede, coglierò l’occasione per ringraziare Dio che ancora ispira tante vocazioni utili. Se mi cadrà lo specchietto che porto in borsa, la prenderò come una buona occasione per farmi un regalo e comprarmene uno più carino.
Dio è libertà! Libertà dai pensieri negativi; libertà di fare pensieri positivi, pieni di allegria e speranza. La libertà di scoprire che la mia vita, nonostante le difficoltà che potrò incontrare, è costellata dai segni luminosi che mi lascia Dio come tante lucciole nella notte che mi aiutano a tenere lo sguardo verso il Cielo.
“Dio vi ha resi liberi, non vi rimettete il giogo della schiavitù” ,dice San Paolo ai nuovi credenti. Ma lo dice anche a me, a noi tutti! Come potrebbe un qualsiasi rito magico-scaramantico, attirare su di me il benessere allontanando il male? Dio non si fa prendere in giro e non si sottomette a certi giochetti. Nel mio cuore so bene che ciò che attira su di me la beatitudine è fare il bene, praticarlo costantemente, perché il Signore mi guarderà con occhio benevolo e orgoglioso! Solo il bene attira il bene supremo.Nessun giretto intorno alle scale di legno, nessun sale buttato dietro le spalle e neanche la Messa seguita solo perché “porta bene”. Alla messa Gesù mi vuole vedere arrivare felice e ansiosa di prendere il Suo Corpo e abbeverarmi alle Sue parole che mi aiuteranno a vivere durante la settimana. Non è un “rito”, è un bisogno d’amore.
Direste mai a un amico: “Vengo a casa tua perché sei fortunato e spero che la tua fortuna si attacchi un po’ a me”?  Ne resterebbe costernato. Quanto sarebbe felice invece se gli diceste: “Vengo da te perché non vedo l’ora di stare un po’ in tua compagnia!”
L’amore rende liberi e buoni. Dio anche. Non lasciamoci intrappolare più da inutili e tristi schiavitù!

Chi mi tiene al sicuro e mi rende libero....simultaneamente






Nessun commento:

Posta un commento