Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

sabato 22 marzo 2014

LA RESURREZIONE….MA MI RIGUARDA?


Ho recentemente scoperto che quasi nessuno dei “credenti” crede di poter risorgere alla fine dei tempi. Lo comunico con sgomento e sbigottimento sincero. Non è necessario conoscere i modi in cui ciò è avvenuto, ma trovo indispensabile fermarsi a riflettere.
Inizierei dal primo pensiero che questa scoperta ha suscitato in me e che è il seguente: “Ecco perché tante persone sono sempre così tristi! Ma come si può tollerare un’informazione simile e rimanere equilibrati?”
La sensazione di oscurità mi ha momentaneamente ottenebrato i riflessi, al punto che sono rimasta senza parole. In quel momento ho capito profondamente le parole di San Paolo quando asserisce che “se Cristo non è risorto, allora la vostra fede è vuota e voi siete ancora nei vostri peccati”. Mi sono sentita così: circondata dal vuoto  come se tutto fosse senza significato e quindi potevamo restare seduti per terra nei nostri errori: Tristi.
Lasciatemi dire che non è così. Non solo Gesù è risorto, ma grazie a questo, anche noi risorgeremo. Potrei citarvi svariati passi del Vangelo dove si conferma quel che ho detto, ma non penso interesserebbe a nessuno.
La nostra vita deve essere fatta di azioni concrete, non di parole dette bene. Ecco anche perché Gesù ha parlato poco, ma ha fatto tanto: per farci intuire cosa significa vivere da Veri esseri umani, da figli di Dio.
Da quando Lui è morto per noi, la Resurrezione è già qua, in forma potenziale, pronta a scoppiare dentro ognuno di noi.
Quando rinuncio a dire sempre la mia e ascolto il fratello che non vuole altro che essere ascoltato, sto già risorgendo. All’inizio mi sento frustrato, innervosito e scontento (la mia piccola morte) ma poi scopro che sto amando anche nel mio silenzio di ascoltatore, scopro d’aver dato sollievo e il cuore mi sobbalza più forte in petto: un pezzetto di uomo corruttibile è morto e al posto suo c’è un pezzetto di uomo Nuovo.
Quando faccio uno sforzo e mi rifiuto di calunniare la persona che sta a tutti antipatica e invece cerco di trovare una giustificazione per lei….un pezzo di uomo terreno è morto e sostituito da un uomo che ha dei pensieri molto più celesti. Senza contare il male che ho evitato di fare e il bene che mi vuole il Padre.
“Se il chicco di frumento non cade nella terra e non muore, rimane da solo, se muore, crescerà!”..cantano i ragazzi in Chiesa prendendo spunto dalle parole di Cristo. Persino la natura grida che la resurrezione è in atto e che viene subito dopo una morte terrena. Il semino piantato nel terreno  si spappola  e consente alla piantina di uscire dal terreno e crescere verso il Cielo. Se ciò non accadesse il semino rimarrebbe li da solo, come sole rimangono le persone che non donano qualcosa di se al prossimo, sia questi meritevole oppure no. Se invece muoiono a se stesse, ecco che si ritrovano in una gioia nuova inaspettata per la mente umana; e guardandosi si vedono diverse, cresciute, pronte ad alzarsi sempre più verso Dio.
Più si sperimenta questa gioia della resurrezione, più diventa facile acconsentire alla propria morte per essa e più tutto il nostro essere si innalza verso il Cielo. Siamo sulla via della Resurrezione.
E’il nostro spirito in ottima salute che consentirà la nostra resurrezione, come fu lo Spirito di Dio a risorgere Gesù. Sono perciò le nostre azioni di oggi che decidono se noi risorgeremo. La resurrezione è già iniziata: possiamo decidere di essere Creature Celesti anche qui e ora.
Nell’ultima cena anche Gesù è angustiato al pensiero del proprio dolore e della vicina morte, infatti in quel momento particolare, pensando a noi e alla nostra morte, istituisce l’Eucarestia : ci lascia il suo Corpo, affinchè assumendo Lui, assumessimo anche la sua forza, il coraggio di andare oltre se stessi per poi alla fine risorgere dal nostro dolore, dalla nostra tristezza e solitudine per diventare figli del Padre.
Uomini che sorridono anche nella sofferenza, non perché sono dei bravi commedianti, ma perché hanno sperimentato che in ogni morte c’è una resurrezione che porta con se una gioia inenarrabile.
Le nostre azioni di ora decidono della nostra resurrezione, ma come sempre accade, da soli non possiamo risorgere i nostri corpi, così abbiamo bisogno della potenza di Dio, racchiusa nell’Eucarestia.
Una persona triste è una persona che crede che la vita sia una serie di bollette da pagare e di azioni da compiere in modo vuoto, solo per far passare il tempo, evitando il dolore e la morte nei limiti del possibile ed evitando che il prossimo ci infastidisca portandoci via del tempo.
Una persona felice è una persona che ha scoperto che non importa quanto tempo trascorra, l’importante è riempirlo d’amore e che non fa niente  se a causa di questo ci si ritrova con qualche buco nel costato o nelle mani, perché da dietro  quei buchi fuoriesce una luce potentissima che veste tutta la vita di incorruttibilità.
Una persona che tocca con mano che il tempo è solo un piccolo spazio dentro l’Eternità e che il corpo di adesso è solo un semino che una volta rotto lascerà uscire in libertà il Vero Corpo: quello glorioso, quello che avrà il peso di tutto l’amore che avrò amato.
Iniziamo adesso a…dargli corpo. La resurrezione è affar mio: mi riguarda eccome!!

Paola Buccheri




4 commenti:

  1. Molto profanda la tua riflessione, mi piace

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  2. Grazie Vincenzo! Sono molto contenta che ti sia piaciuta!! Ti auguro sinceramente giorni di "resurrezione"! :D un abbraccio e buona domenica

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  3. molto, molto vera!!!......anche perchè basata sulla Sua Testimonianza!! GRAZIE !!!

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  4. Che bello!! Grazie Rosanna, fà sempre piacere ascoltare l'opinione altrui. Un abbraccio forte.
    Paola

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