Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

lunedì 23 marzo 2015

COSCIENTEMENTE INFINITI


C’è una soglia fra la vita e la morte, che è meno di un passo, appena oltre il muro, nel gradino sottostante. Mentre cammini, mentre ancora stai salendo le scale, mentre stai  chiacchierando o canti una canzone che danno alla radio dell’auto. Un passo silenzioso che ti trasferisce dalla vita alla morte, così improvviso da non poterlo sospettare, prevedere o sentire.
Un attimo prima hai tutti i giorni davanti e ti permetti di scegliere fra mille progetti. Un attimo dopo…il tempo è finito, si è ristretto in un lampo e fai i conti col “finito” tu che ti reputavi “infinito”.
Basta una diagnosi incerta, un sospetto di malattia e ti ritrovi in una cella con mura troppo vicine e giorni troppo corti.
Allora ti volti a guardare, fermo sulle scale, attonito, il gradino appena salito e quasi non te ne vuoi allontanare. Eppure era un momento qualsiasi della tua recente ex-vita…quella piena di “faccio questo” e “faccio quest’altro”. Ti accorgi che eri felice con tutti i tuoi guai, perché eri incoscientemente infinito.
Fermo, senza poter né scendere né salire per non mandare avanti quella vita “finita”…come su un piedistallo…un podio poco ambito, guardi tutti gli altri che pensano ancora di avere tanto tempo. Alcuni sparano giudizi e false sentenze sul non farsi ingannare, sul non essere troppo buoni, sul trattare male chi ti tratta male, sul voltare le spalle a chi se lo merita. Altri si lamentano del tempo, del lavoro, di questo e quest’altro. Un po’ come tutti, ingenuamente scontenti.
Alcune lamentele sono vere, sono gravi, sono sintomo di reali sofferenze dell’essere umano e le comprendi e condividi. Ma altre sono improvvisamente scese nel tuo cuore a nulla e quasi nulla, in una sorta di nuovo potere, acquisito dal tuo aver passato la soglia e le labbra si muovono da sole pronunciando una frase: “Amatevi, sempre, perché solo questo resterà!”. Non resterà quanto sei stato furbo con l’altro, non resteranno le rispostacce, non resteranno le tue spalle voltate a chi secondo te se lo meritava. O meglio resteranno sì: nel tuo cuore come una spada a dirti “Perché l’hai fatto?”. Ciò che resterà a consolarti saranno i sorrisi immeritati, i perdoni dati, il tempo trascorso per terra a disincastare un pezzo di Lego che serve a tuo figlio mentre tu avevi altro da fare. Rimarrà quel giorno che hai mollato tutto per passeggiare al primo sole di primavera con tua figlia; o l’abbraccio a quella persona che ne aveva bisogno ma non osava chiedere. Queste cose balzeranno di fronte a te come lampi di luce in un momento buio a ricordarti che in effetti sei davvero un essere “infinito ed eterno” perché figlio di Dio, perché l’amore, come Dio muore solo per risorgere.
Ecco che allora, dopo la soglia, puoi di nuovo respirare, vedere i prati assolati davanti a te spaziare fino all’orizzonte. Puoi camminare ora…fare l’altro gradino perché la croce è solo una porta aperta verso una resurrezione che potrebbe avvenire dopo la morte corporale o anche prima di questa…non importa. L’importante è che sia là davanti a brillare con vesti bianche. E ricordiamoci che risorge l’amore…quello che abbiamo amato. Perciò rimpinziamoci i giorni di occasioni per amare..i meritevoli e gli immeritevoli e lasciamo stare discorsi vuoti e qualunquistici . Noi non siamo “chiunque”…noi siamo figli di Dio..fratelli di un Uomo che è entrato nella soglia della morte per sconfiggerla..e lo ha fatto per Amore.
Utilizziamo bene la nostra vita: risorgiamo in ogni istante, con un sorso d’amore tre volte al giorno prima e dopo i pasti.
Saremo… Coscientemente Infiniti.
Paola Buccheri




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