Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

lunedì 11 maggio 2015

PROGRESSISTI SPIRITUALI

                                     
Otri vecchi col vino nuovo…e gli otri si rompono e il vino si perde. Entrambi perduti. Gesù rinnova sempre e ci riempie di vino nuovo e più buono, ma noi siamo contenitori vecchi, usati, logorati da una mentalità vecchia e la Sua parola nuova, fresca e giovane si perde: esce da tutte le crepe dell’anima e se ne va.
Mi devo fare otre nuovo per accogliere il vino nuovo. Non è solo Gesù che mi deve portare la “novità”: sono anch’io che mi devo far pronta ad accoglierla, facendomi nuova, senza cercare di adattare il nuovo che Lui mi dice alle mie vecchie idee.
Nel Vangelo questo brano è messo a proposito della non necessità per i suoi discepoli di digiunare. Si rivolge ai farisei, vecchia leva di sacerdoti estremamente attaccati a leggi umane molto antiche comunque costruite sulla Legge di Dio.
L’atteggiamento farisaico è di grande rigidità e la novità arrecata da Gesù riguardo al digiuno non è vista di buon occhio da loro. Come loro, anche noi siamo spesso attaccati a simboli e segni nella vita religiosa, tanto da perdere di vista la freschezza della parola di Gesù che Lui ci propone sempre nuova e più bella di prima.
Il danno che ne deriva è che perdiamo il vino di Dio: non capiamo niente di nuovo. Fino a perderci anche noi nella routine dei nostri pensieri avvertendo solo vuoto: siamo quattro cocci buttati per terra! Forse quando ci si sente a pezzi, è questo che accade, che abbiamo lasciato colar via la parola di Dio da noi.
Per farmi otre nuovo basta che io lo voglia. Devo dire a Gesù: “Voglio capire, voglio ricordare ciò che mi dici, voglio vivere ciò che ho capito, voglio essere più che apparire.”
Nel mondo dello spirito non ci sono musei perché Dio fa sempre nuove tutte le cose ed io mi devo lasciar rinnovare da Lui. Non ci si volta a guardare i cocci, perché quel mondo ha una mentalità diversa da quella terrena. La storia del cammino della propria anima verso Dio, deve essere solo un tracciato, dove ogni passo è più in alto dell’altro e quelli dietro solo dei momenti in cui sapevo “meno”. Non posso tornare a essere qualcosa “di meno”se Gesù sta versando in me qualcosa “di più”.
Era giusto e utile essere un otre così come lo ero tempo fa, ora il contenitore deve cambiare e ingrandirsi per accogliere questo qualcosa di più. E’ un continuo evolversi in meglio andando a perfezionare anche le cose buone che già sapevo, in cose migliori.
In realtà questo evolversi dell’otre non è perché Dio cambia (Lui è sempre uguale a se stesso), ma perché nel tempo si diventa più “capaci” di Dio e se non mi amplio, è solo perché sto comoda dove sto in quel mio mondo dove c’erano delle regole ben precise e non mi va di sconvolgere la mia esistenza per accogliere il “di più” di Dio.
Il vero cristiano dovrebbe essere un “Progressista Spirituale”. Invece alle volte sembriamo proprio delle mummie che non sanno raccontare con parole nuove e sempre “più” belle quanto Gesù ci ama.

Eppure il vino nuovo ci viene elargito dal Cielo in abbondanza!


Nessun commento:

Posta un commento