Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

venerdì 8 maggio 2015

TERRA NERA

Oggi è uno strano giorno. Ho la consapevolezza del mio essere sbagliata. E' un dolore che brucia e consuma tutto.
Ora sono terra nera, dove tutto è arso e rovinato, dove tutto è andato in polvere. Vedo cenere dappertutto mentre con l'anima passeggio in mezzo a questo sfacelo e mi intossico i polmoni. Non si può tirare respiri profondi, ma solo respirare cautamente e camminare adagio per non sollevare più dolore. Quasi non è possibile procedere.
Mi guardo a destra e a sinistra, qua e là cercando cose che non siano andate distrutte, le raccolgo e scuoto piano via la cenere. Rimetto a posto quel poco che è rimasto di me. Non è un'azione risolutiva, ma da qualche parte devo pur cominciare.
Eccomi qui che faccio lavatrici, metto in ordine armadi, lavo pavimenti, piego magliette asciutte, cucino un dolce facile da fare. Poi mi siedo un attimo e fiumi di lacrime scorrono via dai miei occhi improvvise come cascate tenute a lungo sotto controllo da dighe crepate. Nessuno vede, nessuno sente, nessuno sa. Una pausa allo sforzo...poi mi rialzo, sistemo il trucco ravvio i capelli. Eccomi in piedi.
Nella devastazione il sentimento di fondo è il fallimento...ma me lo tengo stretto stretto. Come un'ancora pesantissima che incauta ho gettato sui miei piedi: fà male, ma mi tiene ferma dove devo stare.
E' giusto che io contempli il fallimento, per capire come superarlo. Da sola. Come sempre. Umanamente sola, ma con un Dio che resta nonostante tutto  e mi consente di versare lacrime su questa terra nera.
Eppure ora non è il momento di andare da Lui a farmi rincuorare: non ho voglia di sentirmi consolata, è fuori gioco. Mi intralcerebbe nel processo di restauro. Devo restare sulla mia terra nera e bagnarla col mio dolore...per renderla di nuovo fertile. Non è il momento di chiamare dio in causa: rappresenterebbe una consolazione inopportuna e anacronistica.
Mi viene in mente la frase di Gesù a Maria Maddalena, quando appena risorto dialoga un pò con lei e appena questa le si avvicina, Lui la ferma dicendo: "Non mi toccare, perchè non sono ancora tornato al Padre". La verità? fino ad oggi non ho mai ben capito cosa volesse dire davvero Gesù. Eppure ora mi sento proprio così e da giorni ripeto in me questa strana frase.
Mi verrebbe da dire: "Non vi avvicinate, perchè non sono ancora tornata al Padre...non mi toccate".
Mi ritrovo in una fase in cui non mi sento nè di qua, nè di là:  non voglio le consolazioni degli uomini, nè riesco ad ascoltare quelle di Dio. Sono "intoccabile".
Devo vagare spersa e confusa, addolorata e fallita nella mia vita in fumo e annaffiare questa cenere nera col mio pianto...ma nel profondo del cuore so che presto vedrò una fogliolina verde in mezzo a tutto questo. Perchè Dio è più grande del mio cuore....


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