Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

sabato 3 gennaio 2015

L'OFFERTA: GIOIA CHE SALVA

C’è nell’Antico Testamento un brano che racconta di una certa Anna che era felicemente sposata, molto amata dal marito, ma che non aveva avuto figli. Sentendosi angosciata prega fortemente il Signore e gli promette di offrire suo figlio a Dio una volta nato. Ed è quello che accade.
Offrire un figlio tanto voluto? Ridarlo indietro? Così mi sono messa a riflettere mettendomi nei panni di questa donna.
Anna si sente afflitta, le manca qualcosa, le manca quella che lei reputa la parte più importante della sua vita: un figlio. E’ già coperta d’amore dal marito e lo contraccambia, eppure è insoddisfatta.
L’essere umano, infatti, per sentirsi davvero felice deve sentirsi amato e deve amare, ma c’è qualcosa di più: deve sentirsi in grado di generare l’amore lì dove non c’è. Quasi di crearlo dal nulla. Quindi si deve sentire immerso in un amore trinitario. Perché è a immagine e somiglianza di Dio!
Anna si sente incompleta ed essendo una donna di fede, comprende che tale completezza può dargliela solo Dio. Così chiede!
Anche noi dobbiamo rivolgerci sempre a Dio in un dialogo sincero e pregare col cuore e con forza, anche nell’eventualità che non ci sentiamo degni o che ci venga il dubbio che la nostra preghiera non sia corretta. Dialoghiamo con Lui ugualmente perché tramite le sue risposte ci chiarirà ogni cosa.
Anna chiede qui la cosa più lecita: un figlio. Nello stato di richiesta nasce già, in forma embrionale, la predisposizione all’offerta: “Voglio così tanto questa cosa che sono disposto a darti qualcosa in cambio!”..lo facciamo anche noi.
Il vero miracolo avviene quando Anna ha suo figlio Samuele e non solo per la sua nascita. Solo l’idea di poter creare la vita lì dove non c’era e di guardare un figlio in volto, gli apre il cuore e la mente: Tutto è grazia!!
Ogni evento, ogni persona della nostra vita, persino quelle nate dal nostro grembo, sono “Bontà di Dio per noi”. Sono sue e ce le concede perché vuole vederci felici e perché desidera che le amiamo così tanto da riportarle a Lui che è la Vita e la Gioia. Questo si deve fare con i figli!
Anche quando riusciamo a generare l’amore nel cuore delle persone, lì dove non c’era, lì dove era aridità e disperazione, ci si sente pienamente felici. Così tanto che non ci occorre più niente, se non offrire ancora.
Anna è una mamma che ora si sente completa, che sarà mamma ovunque suo figlio sarà, anche quando non le sarà accanto.
Ora che ha sperimentato cosa è amare un figlio, può fare l’offerta massima che un essere umano possa fare: Ridarlo. Rimetterlo nelle mani di Chi glielo ha donato.
In lei qualcosa si è risanato, si è compiuto. Ha intuito che la forma massima dell’amore, quella che sana e salva, è l’offerta. Anna ringrazia Dio con l’offerta.
L’offerta dell’amore di un figlio. Più di così non si può. Non è masochismo, ma la dimostrazione che Dio fa superare anche noi stessi, portandoci a donare con gioia.
Se tutto quello che ho è opera di Dio, se è per merito suo che ho conosciuto gli occhi profondi mio figlio, la risata di mia figlia e il brillare felice del loro sguardo nel vedermi arrivare, allora ecco, Signore, io te li riporto, li affido a Te; li ho messi al mondo grazie a Te, è giusto che siano tuoi.
Che significa questo? Significa che i nostri figli sono innanzi tutto Suoi e che, se stanno nelle nostre mani, è perché Lui si è fidato di noi per crescerli come Suoi. Ci ha offerto una vita da amare. Custodiamoli come Suoi, nella consapevolezza che devono tornare a Lui, molto prima che a noi. In questo stato di offerta continua, cresceremo innanzi tutto un figlio di Dio; avremmo sempre presente che è un regalo che transita nelle nostre braccia, che è innanzi tutto “il sogno di Dio Padre”.
Educati così, essi crescono in un modo diverso, più sano, avendo con loro un rapporto più sereno, meno possessivo. La nostra offerta sarà salvezza anche per il figlio.

In conclusione, questa grande offerta è in fondo un cammino che parte da un pianto terreno per giungere a una gioia soprannaturale. E’ un ribaltamento di mentalità cui ci porta Dio. Molti pensano che per essere felici si debbano possedere cose e persone; Dio insegna a vedere che per essere pienamente felici, bisogna offrire il massimo!


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