La parola “Manna” viene dalla domanda “ma-nhu?” che
significa: “Cos’è?”. Questo mi fa molto pensare e sorridere.
Sembra proprio che non sia cambiato molto dalla discesa
della manna sulla terra; sembra che noi uomini siamo ancora con quella domanda
in bocca con l’aria un po’ ottusa.
Tutte le domeniche ci troviamo di fronte a ciò che ci salva
la vita, ci nutre e rappresenta il nostro tutto, ma con aria ebete lo guardiamo
sussurrando in cuore: “cos’è?”
L’ha inviato Dio Padre per salvarci e ancora ci chiediamo
che cosa sarà mai. Dovremmo solo gioirne, mangiare e stare zitti!
E’ così, infatti, anche con l’Eucarestia: ancora ci
accostiamo a questa con aria sospettosa senza comprendere davvero cosa sia.
Siamo fermi alle domande e vogliamo delle risposte. Come se non fossimo capaci
di fidarci di chi ci ama.
Mi sembra significativo che anche la manna, nei racconti
dell’Antico Testamento, cade sul terreno e viene coperta da rugiada. Cade sulla
terra come per mettere radici: è germoglio di vita come l’Eucarestia; e viene
coperta da acqua fresca a protezione e alimento, dato che il seme ha bisogno
dell’acqua del Cielo per crescere e dar frutto.
Il Pane del Cielo che cade nella nostra bocca, avrà quindi
bisogno del nostro cuore (il terreno) e della preghiera (l’acqua).
“Cos’è e come mai è qui?”non è più affar nostro: è un
miracolo, è alimento divino e noi dobbiamo solo nutrircene.
Ma-nhu'? |
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