(E' scritta in un linguaggio discorsivo perchè l'ho scritta per postarla, ma non la leggo...io parlo con i ragazzi guardandoli negli occhi)
LA FEDE: INCONTRO CON GESU’
Siete sicuri che il vostro partner si presenterà all’altare
il giorno del matrimonio? Perché?
Ora è facile credere l’uno nell’altro perché c’è la
conoscenza, o almeno sappiamo per grosse linee
ciò che l’altro non farebbe mai! Se sai che lei soffre di vertigini e
qualcuno ti venisse a dire che sta facendo equilibrismo su un filo al circo,
anche se non sai dove è in quel momento, potresti giurare che non è vero quel
che ti hanno detto di lei! Occorrerà altra conoscenza più profonda per esserne
assolutamente certi, ma puoi già azzardare delle ipotesi.
Ma prima? Quando non vi conoscevate bene?Come avete fatto?
Lui non si è presentato al vostro primo appuntamento con un Curriculum vitae
che garantisse per lui e neanche lei;eppure qualcosa vi attaeva al punto di fare il primo grande
salto di fede. Cosa vi ha fatto lasciar perdere tutti i SE e i MA che venivano
in mente?...L’Innamoramento!Gli occhi, i capelli, il modo di parlare, la
simpatia: tutto quanto insieme, tutto parte dell’amore. La fede nasce
nell’Amore: vi è quasi contenuta dentro. Essa è una virtù teologale, cioè
infusa da Dio: è un regalo di Dio per noi. Come dire che Dio Padre, prima di
posarci sulla terra in questa vita, ci ha lasciato dentro la capacità di
CREDERE e tramite questo, camminare per tornare a Lui. Non è perciò contrario
alla nostra dignità di esseri umani , né alla nostra libertà, né
all’intelligenza,credere nelle promesse degli altri o far credito a Dio…Lui ci
ha reso il cuore capace di questo prodigio.Non è però un prepotente, per questo
ci ha lasciato la possibilità di usarla o no: siamo liberi.
Ecco quindi che la mia fede può essere in forma PASSIVA o
ATTIVA.
La fede non è, come spesso si pensa, credere che siccome il
Padre mi ama, non mi potrà mai accadere nulla di male e perciò ora vi
dimostrerò quanta fede ho mettendomi ferma in mezzo alla Via del Mare e nessuno
mi investirà! “Nooo!” grida Dio da lassù con le mani fra i capelli”Ma che si è
messo in testa questo figlio mio? Oltre alla fede l’avevo fornito di intelletto!
Perché non usa né uno né l’altro?”
La fede non và divelta così brutalmente dall’intelligenza!
Le due devono agire insieme. La fede è sapere che guidando a fari spenti nella
notte è facile morire, perciò accenderò i fari e andrò dove devo andare
accompagnato dal buon Dio che così avrà la vita più facile nell’arduo compito
di custodirmi la vita.
Così la fede diviene un mezzo potentissimo di locomozione.
C’è infatti un momento in cui la ragione non può spiegarmi tutto e subito,
almeno non come vorrei io. Come quando
siete usciti insieme la prima volta: avete fatto un atto di fiducia, saltato un
pezzo per andare a vedere se era vero quello che sospettavate e cioè che lui o
lei valeva la pena. Non c’era un ragionamento mentale complicato che potesse
fornirvi una risposta, né un logaritmo in base dieci che desse un risultato
sicuro. C’erano solo supposizioni, dovute ad un’inizio d’amore. Allora siete
volati sopra a tutti i ragionamenti e siete andati a incontrare l’AMATO per
vedere se era vero. Non è esatto dire che avete lasciato perdere
l’intelligenza, ma più corretto asserire che avete sospeso i calcoli perché
eravate senza dati e poi siete tornati indietro con tutti i dati raccolti per
concludere che l’altro vi amava.
La fede che ho dentro di me ( quella capacità a CREDERE, di
cui si parlava prima) mi dice che è possibile che esiste un Dio, Padre buono,
che mi ha creata per amarmi e che vuole il mio Bene con la B maiuscola.Quindi
ora prenderò la mia bella macchina di Batman( la fede attiva) e volerò sopra a
tutti i miei SE e MA e andrò a incontrare questo Dio per scoprire più cose.
Torniamo un attimo a voi. Quando eravate all’inizio della
vostra conoscenza, era tutto magico, proprio per questa sete di informazioni
che avevate l’uno dell’altro. Qualsiasi cosa lui dicesse era veramente
interessante anche se lui vi spiegava nei minimi dettagli come funziona un
motore a scoppio e lei vi illustrava la preparazione del timballo di carciofi.
Voi eravate li, con la bocca aperta che pendevate dalle sue labbra. Tutto era
interessantissimo( chiamasi Rincitrullimento da Innamorati), perché il cuore
cercava ogni minimo indizio sull’altro e ogni nuova informazione era una gioia
che andava a confermare i vostri piacevoli sospetti: MI AMA.
La fede diventa così uno sprone a conoscere l’altro nel
segreto desiderio non solo di scoprire che l’altro ti ama, ma di scoprire che
ti ama DI PIU’ di quel che pensavi.
Insomma gli elementi per conoscersi concretamente sono tre e
valgono anche per Gesù: PARLARE_GUARDARE_TOCCARE.
PARLARE: ho bisogno io di parlare con Gesù ed ho bisogno
delle sue parole. Preghiera verbale mia durante la quale Lui resta in silenzio.
Per avere le sue parole leggo il Vangelo che contiene TUTTE le parole divine e
le medito: cerco di fermarmi a riflettere sul significato delle parole stesse,
dopodichè entro in contemplazione: creo silenzio dei miei pensieri e
preoccupazioni, cerco di non pensare alle varie cose che mi girano in testa e
mi metto alla presenza di Dio in un silenzio che non è solo l’assenza della mia
parola, ma un atteggiamento di ascolto amorevole della persona cara. E voi
sapete meglio di chiunque altro che in presenza dell’AMATO alle volte non
occorre parlare perché i silenzi non sono vuoti, ma sono ristoro e riposo in
quanto c’è li accanto chi vi ama. Anche non dicesse nulla, ne ricavo
giovamento. Non si tratta di sentire voci nell’etere, si tratta di abbandonare
i miei problemi nel grembo di Gesù e godere del suo silenzio ristoratore e
illuminatore perché misteriosamente, nella sua pace si trovano le risposte per
noi. E’ come una metabolizzazione della Parola di Gesù letta e meditata.
Le parole di Gesù le ascolto anche meditate da un fratello
in Chiesa nel corso della Messa domenicale e le riconosco in tutti i miei
istinti a fare il bene.Inoltre devo tener presente che la voce del Padre è come
un rumore genetico che mi porto dentro fin dall’inizio della mia esistenza, un
po’ come la voce della madre o del padre che il bimbo ascolta fin dal grembo
materno e che riconosce venendo al mondo e lo rassicura. Possiamo riconoscere
la voce di Gesù dentro di noi. Si tratta solo di far silenzio perché Gesù è un
cavaliere vecchio stampo e non parla se io sto già parlando: è educato!
GUARDARE:volete vedere Gesù ora? Bene. Guardatevi fra di voi.
Voltatevi uno verso l’altro. Quello è Gesù.Non vi prendo in giro. Alle volte è
stanco…ebbene dategli riposo. Altre volte è allegro..ridete con lui. Altre
ancora è triste…ascoltate il suo sfogo e abbracciatelo così troverà conforto.
In alcuni è facile vedere Gesù perché ha un bel volto come quello dei vostri
cari, altre volte è più difficile perché è un collega di lavoro col quale
proprio non si riesce a mettersi d’accordo: li Gesù è chiuso da qualche parte,
ma c’è ed aspetta che la pietra del sepolcro venga spostata..magari da uno come
te che ha ancora il coraggio di parlarti e cercare un accordo.Altre volte è
addirittura sfigurato nell’esistenza di un assassino, ma è dentro di noi. Ed
io? Io sono il canale della bontà di Dio:senza le mie mani Dio non può
soccorrere i suoi figli. Nel Vangelo Gesù dice “Qualunque cosa avrete fatto ad
uno di questi piccoli, l’avrete fatta a me”.
L’atteggiamento dell’innamorato è quello di mantenere il
contatto visivo con l’amato è in adorazione della sua bellezza: la persona che
ama assomiglia di più a Dio che è bello in modo sublime e noi siamo attratti
dalla bellezza perché caratteristica di Dio. Il massimo della bellezza è
appunto questo: scoprire che uno bello è anche buono! Che gioia! E in fondo
guardiamo l’amato per questo.
TOCCARE: e questa è difficile eh?!Il contatto fisico per una
conoscenza dell’altro è importante. Avete mai pensato perché vi tenete per
mano?paura di cadere? Paura di perderlo? Non sapete dove mettere le mani quando
camminate?no. E’ la volontà di essere una persona sola e di mantenere un
contatto fisico che ci confermi la presenza dell’altro. I bambini di pochi mesi
in braccio alla mamma sono tutto un toccare la stessa: tirare i capelli,
appoggiare la bocca alla guancia..perchè? per un desiderio di inglobare la
mamma dentro di sé per non perderla. Vorrebbero proprio mangiarsela. E i baci
fra innamorati sono un po’ questo: un tentativo di mangiare l’altro per
catturarlo in sé. Con questo non voglio sembrare una che istiga al
cannibalismo, sto solo dicendo quanto sia radicato in noi il bisogno di un
forte contatto fisico per conoscere e amare l’altro. Gesù sapeva bene di tutte
queste nostre esigenze:lui è vero uomo e vero Dio. Lui è l’unico che ha potuto
fare quello che ha fatto per noi. Ha detto: MANGIAMI!
Il suo più grande miracolo è stato questo:l’Eucarestia. Con
questa Gesù si lascia mangiare da noi per essere una persona sola con Lui, così
non lo perdiamo e lo inglobiamo in noi. Questo è il modo sublime che ha scelto
per farsi conoscere da noi: ci parla da dentro, non ci lascia mai soli.
In conclusione: non c’è un momento in cui puoi dire di
conoscere Gesù completamente perché Lui è Dio e c’è sempre da scoprire cose
nuove di lui e della mia vita. Il percorso della mia fede inizia alla mia
nascita e andrà avanti finchè non sarò davanti a lui. Ma una cosa la scopro
presto: che Gesù è quel DI PIU’ che il mio cuore andava cercando e trovo pace e
gioia in questa scoperta che ognuno di voi deve fare personalmente altrimenti
non si può spiegare.
Una delle mie ultime scoperte è che Dio ricava il BENE da
tutto il MALE che capita (fare un esempio se è il caso) e che le prove della
vita sono la forgiatura della fede che ne esce più forte e sicura.
In fine: A che serve la fede?...per tornare a Dio
Perché
tornare?....per avere la Vita Eterna.
Perché vi sposate?Per avere qualche anno di benessere o per
invece avere Amore Eterno?Certamente per avere AMORE ETERNO e FELICITA’ ETERNA.
Bene…la fede porta all’incontro d’amore che promette fin d’ora FELICITA’ ETERNA
.
Vi auguro di raggiungerla insieme.
La nostra dimora |
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