Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

lunedì 19 agosto 2013

GMG: CONTAGIO DI SPERANZA

E’ appena terminato il TG, sono devastata dalle notizie sempre preoccupanti che dal mondo ora riecheggiano nel mio petto accelerando il battito cardiaco, ma ecco inizia subito uno “speciale” sul Papa in Brasile durante le GMG (giornate mondiali della gioventù).
Il paesaggio lo conosco bene: la spiaggia di Copacabana sotto il consueto tetto di nuvole cariche di umidità. Mi sembra di sentire ancora quell’aria a tratti irrespirabile: quel vento caldo che si confonde col proprio alito e l’aria appiccicosa di acqua e sale. Poi l’oceano dispettoso che gioca a essere calmo ma se ti avvicini alla riva per entrarci, ti accoglie con un’inaspettata onda altissima che minaccia infrangersi sull’intera persona. Tanto da indurti a fuggire vari metri indietro. L’oceano è così. Copacabana è così: ricordi di molti anni fa, eppure vivi come pochi. Vivi come il temperamento dei brasiliani, così sorridenti e pronti a correrti incontro per abbracciarti, come la posa del loro Cristo Redentore del Corcovado, che sembra tradurre bene questo spirito. Quello che dovrebbe essere poi, lo spirito del cristiano.
Mi si accende un sorriso e mi scordo del telecomando. Da adesso in poi è tutto un sussulto del cuore e dello spirito. Sarà che le immagini mi riportano a quando da bambina mi confondevo fra i bimbi carioca e, indossando la loro uniforme, mi recavo alle elementari, dove si apriva il giorno cantando e pregando; sarà che Papa Francesco sta passando a stento fra una folla di giovani che esultano alla sua vista come avessero visto Cristo in persona…. Sarà che da un’ora vedo inquadrati solo visi raggianti in un’incalcolabile folla che riempie la spiaggia di bandiere colorate di ogni nazione e mi sembra che riescano anche a non pestarsi i piedi nonostante lo spazio ridotto. O forse è la musica così trascinante, accompagnata dagli immancabili tamburi, che fa da sfondo a un coro uniforme e sentito, e allo stesso momento allegro come il canto dei bambini.
Sarà tutto l’insieme, ma improvvisamente la scia d’angoscia che le brutte notizie del TG mi aveva lasciato, è svanita e s’è trasformata in una scia di luce. Ora tutto mi appare possibile: possibile la pace nel mondo; sì, se tutti i paesi del mondo sono ora ai piedi del “Cristo” a cantare, pregare e battere le mani felici perché il Papa li sta benedicendo. Possibile cambiare in bene il male; sì, se i nostri figli spengono il computer un momento, uniscono le mani e piegano le ginocchia tutti insieme per chiedere a Gesù di farci più buoni.
Possibile la speranza, se si spende del tempo per aiutare qualcuno, o trovare la forza di perdonarlo, oltre che per fare soldi o a preoccuparsi ansiosamente del futuro diagnosticato tetro.
Possibile la felicità, se nell’incontrare il fratello riuscissimo a esultare solo perché “Figlio di Dio” come noi e gli corressimo incontro per offrirgli del Mate: sua bevanda preferita e perché vogliamo si senta ben accetto.
Sì, ora è tutto possibile e mi fermo addirittura a chiedermi come ho fatto a credere nel male più che nel bene. Ad aver paura che potessero vincere le tenebre anziché la Luce.
Anche il bene è contagioso, molto più di tutto il male che c’è nel mondo e nel nostro cuore. Basta un ragazzo in ginocchio che canta a Dio mentre una lacrima gli segna il volto di una gioia profonda e già il mondo s’illumina d’immenso!

Lasciarsi contagiare è facile e bello…poi tocca a noi contagiare con la nostra vita il fratello. Non lasciamo svanire questi ricordi, teniamoli vivi in noi insieme ai canti e ai sorrisi dei giovani e se dovessimo sentirci spaventati dagli eventi o scoraggiati, facciamo come quei ragazzi: uniamo le mani con fiducia e riaccendiamo la speranza.


Nessun commento:

Posta un commento