Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

martedì 27 agosto 2013

SINDROME DI ONNIPOTENZA

                           
Affidarsi totalmente al buon Gesù: questa è la lezione da imparare. Affidarsi ed essere felici e allegri come i bambini.Affidarsi non significa mettersi in mezzo alla strada pensando: “Tanto Dio vuole solo il mio bene e perciò anche se sto qui non mi accadrà niente”. Quella non è fiducia ma stupidità.
Affidarsi significa guidare la barca della propria vita in direzione del bene, sperando saldamente che Dio ci sta aiutando a stare su quella via, per poi arrivare a Lui.
Noi abbiamo degli strani timori e ci scordiamo di avere quello sano di Dio. Ci preoccupiamo di tutto, pure di quante formiche ci sono nel giardino e non teniamo presente che Dio c’è.
E’come un disturbo psicologico che definirei col nome di “Sindrome di Onnipotenza”: riusciamo a preoccuparci di cambiare tutte quelle cose che sfuggono alla nostra potenzialità ed evitiamo di pensare alle uniche e pochissime cose che ancora siamo in grado di controllare.
“Pioverà?..E se l’autobus non passa?..E se mi viene il raffreddore?” Ma che possiamo farci se piove? La regolo forse io la pioggia, per cui se me ne preoccupo posso intervenire e non far piovere? Dipende da me se passa o no l’autobus? E se mi venisse il raffreddore a causa di un virus colto nell’aria, che potrei fare?..NIENTE.
Ci preoccupiamo a vuoto di tante cose di cui non possiamo occuparci in maniera attiva. Cose di cui si preoccupa Dio. Prendiamo i suoi pensieri e ci struggiamo di inutilità e ansia aggiuntiva. Ottenendo due danni: la nostra angoscia nel contemplare quanto siamo impotenti, e un Padre deluso e rattristato costretto a contemplare la nostra sfiducia in Lui.
Di cosa dovremmo occuparci se in verità tali preoccupazioni sono già a carico dell’Onnipotente? Forse dovremmo coltivare l’unico Timore plausibile ad un figlio di Dio, più che un figlio della carne. Il Santo Timor di Dio che lungi dall’essere un’angoscia, è invece il tenerLo presente. Perciò pensare a non offenderLo , ma ad amarLo e consolarLo con un comportamento onorevole, degno di un suo figlio. Su questo possiamo lavorare, su questo siamo potenti: possiamo sforzarci di far bene e resteremo con Gesù.

Piove? Tira vento? C’è il sole? Ma che importa se ho Dio?

Rende bene lo stress?

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