Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

sabato 5 aprile 2014

PASSIONE-Prima parte

I capitoli 26 e 27 del Vangelo secondo Matteo raccontano la Passione di Cristo, cioè i suoi ultimi 3 giorni di vita su questa terra. Viene chiamata “passione”, con un vocabolo che noi usiamo per descrivere lo stato d’animo di un essere umano che brucia d’amore per il suo/sua amato/a. Qui invece si parla di sofferenza, tradimenti, flagellazione, ingiustizia e crocifissione, eppure Cristo subisce tutto questo squallore e orrore per amore nei nostri confronti: Lui è l’innamorato e noi i suoi amati di una passione che porta a perdere l’ultima goccia di sangue. E’ sì la Passione d’amore! Di Cristo, nostro amante.
Non riporterò il testo perché molto lungo e perché basterà aprire il Vangelo per leggerlo. Ci sarebbe tanto da commentare, ma io sottolineerò solo alcuni punti.
UNO DI VOI MI TRADIRA’: Dice Gesù a tavola durante l’ultima cena del giovedì santo. C’è la preoccupazione in ognuno di noi di essere colui che sbaglia di più nei confronti di Gesù, ma se abbiamo il coraggio, come fecero gli apostoli, di chiedergli: “Sono forse io?”, Lui risponderà. Se la sua risposta fosse positiva, dovremmo avere il coraggio di convertirci, perché Dio ci avvisa per salvarci, metterci in guardia, non per rimproverarci ed esercitare su di noi il suo potere di “essere perfetto”. Giuda ha avuto tutte le occasioni per convertirsi, non ultima il Suo avviso, e non l’ha sfruttate. Non facciamo come lui.
VI SCANDALIZZERETE PER CAUSA MIA: Profetizza Gesù per aiutare i suoi apostoli. La morte in croce come malfattore è davvero scandalosa per uno che si presentava come il Messia, il salvatore delle genti e il figlio di Dio! E lo è tuttora: chi non si scandalizza perché si ritrova a soffrire, pur credendo e amando Dio?
VEGLIATE CON ME: Chiede Gesù prima di essere catturato. Quando si sta male, si cerca ristoro e forza nella compagnia di una persona amica. Alle volte ascoltiamo annoiati l’amico che si lamenta perché non riusciamo a metterci nei suoi panni e rimaniamo nei nostri pieni di “nostre” necessità, compresa quella di non annoiarsi. Molte volte mi è capitato di pensare: “Io, al posto degli apostoli, non mi sarei addormentata”; ora invece capisco che sarebbe andata proprio così. Ora possiamo ancora cercare di non cadere nello stesso errore semplicemente facendoci trovare svegli e attenti dai fratelli sofferenti che hanno bisogno di noi. Così consoleremo quel Cristo che piange nell’orto degli ulivi.
LO SPIRITO E’PRONTO MA LA CARNE E’DEBOLE: Avvisa Gesù. Alle volte l’anima sembra pronta a sopportare il dolore, ma il corpo non lo è quasi mai. Il dolore fa psicologicamente paura e se c’è un modo per sostenere uno e l’altro è la preghiera.
LA BESTEMMIA: Per i sacerdoti dell’epoca, è bestemmia che Gesù si dichiari Figlio di Dio, ma anche se così fosse stato, non trova giustificazione la condanna a morte che viene da loro emessa, visto che il quinto comandamento asserisce di non uccidere. La cattiva volontà dell’uomo, la sua malvagità è gratuita e porta alla croce Gesù. Anche oggi è così. Si crocifigge di nuovo Gesù perché gli si attribuiscono mali che non appartengono a Lui e non ci si rammenta del bene che ci ha fatto. Convertirsi significa soprattutto vedere il bene che Dio mi manda e agire di conseguenza bene.
             (fine prima parte della Passione di Cristo)



Gesù è ancora solo nel dolore....facciamo qualcosa

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