Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

lunedì 29 aprile 2013

PALLONCINI


Un tumulto nel petto, ho voglia di scoppiare in un pianto; sembra che tutti mi lascino e  vorrei sfogarmi con qualcuno: scorro la rubrica telefonica ma li scarto uno dopo l’altro pensando: “No, ora non lo disturbo…no lei è già tanto preoccupata…no no questa non si aspetta di dovermi consolare..” e richiudo il cellulare con un sospiro.
Penso e fisso il mare, col suo profumo fresco e bagnato, e ricomincio a respirare fondo. Le onde insegnano, col loro paziente andare e venire, una costanza soprannaturale…e già le mani si aprono per accarezzare la sabbia e accostarmi alla riva.
In quel silenzio dovuto alle circostanze e inizialmente accompagnato da un po’ di tristezza, scopro risposte nuove. La carezza del vento mi strappa un sorriso, il rumore del mare mi calma nel profondo e quell’ondeggiare dell’acqua mi ricorda di perseverare.
Che importanza ha se quel che ho fatto non ha aiutato chi volevo? in fondo l’avrei fatto comunque, almeno ho tentato, e tenterò ancora perché “provare” a fare qualcosa, sarà sempre meglio che stare a guardare. Ed ecco che mi si scioglie un nodo nel petto.
Che importanza ha se chi ho amato non si sente felice perché io…l’ho amato? In fondo io posso dire d’aver contribuito affinchè attorno a me ci fosse meno aridità. Ecco un'altra catena che non mi stringe più alla gola.
Che fa se dovessi persino rimanere sola ora o in futuro? Non sono io che volevo essere un sostegno e non essere di peso? Non sono forse felice di aver insegnato ai miei uccellini a volare via da soli e procurarsi allegramente il cibo, orgogliosi di saperlo fare da soli? Non è rimaner soli veder realizzato un grande progetto! E il masso che premeva sul cuore cade di netto in terra.
Pian piano mi riempio di uno Spirito diverso, lo Spirito di Dio che lascia vedere il vero senso della vita e ti gonfia il cuore di speranza e meravigliose certezze.
Sento che potrei volare, ora che tutte le catene e i legami terreni sono stati divelti.
L’anima è più leggera dell’atmosfera terrestre, così ripiena di Dio…allora…un altro respiro e…via…sono come un palloncino sfuggito di mano alla Terra.
Uno di quei colorati palloncini che segui con lo sguardo fin dove puoi, come per mettere alla prova la tua capacità di accompagnarlo lassù. Poi…abbassi lo sguardo, un momento per rifocalizzare la vista e…te ne vai senza pensarci più.
Così và la vita. Così deve andare: dobbiamo farci lasciare per volare sempre più in alto, ondeggiare piano, danzare un po’ a destra, un po’ in obliquo, un po’ lenti, un po’ più veloci, ma salire….fino a confonderci col Cielo.

Un Palloncino nelle mani del Padre....non è sfuggito!

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