Delle cose che ho nella mia vita, è tutto immeritato; tutto
è dono di Dio. Come ogni dono che si riceve, è giusto tenerne in gran conto ma
non si deve perdere di vista che è un dono e che il più importante è il
donatore. In effetti, non è cosa “mia”. Mi è stato dato affinché ne gioissi e
lo usassi, solo per questo.
Impossessarsene come cosa “dovuta” mi rende una persona
“opaca”: mi diventa difficile riconoscere Gesù, perché guardo sempre il dono e
non chi me lo concede. Mi spiego.
Quando qualcuno ci regala un bel mazzo di fiori, la nostra
gratitudine e lo sguardo vanno alla gentile persona che ha avuto quel pensiero
per noi. I fiori sono stupendi, perciò li sistemeremo in un vaso colmo d’acqua,
li metteremo ad adornare la stanza più bella così saranno utili e ne avremo
cura. Ma non vivranno per sempre, e quando appassiranno, li getteremo via. Non
diventeremo però tristi pensando che con loro è appassito anche l’amore del
donatore per noi. Non ci passerà nemmeno per la testa! I fiori erano un tramite
di quella persona per ricordarci il suo amore; anche senza fiori sapremo che ci
ama.
Così sono i doni di Dio su questa terra: la gioventù,
l’intelligenza, la salute e persino le persone care che abbiamo intorno sono
tutti i fiori di Dio per noi. Se ci attacchiamo a loro stringendoli con forza
perdiamo i fiori ed anche il donatore perché non lo guardiamo e ringraziamo,
fino al punto di non riconoscerlo più come l’artefice della nostra gioia.
Gesù ci riempie la casa di fiori di ogni specie ma l’Amante
è Lui. Questi fiori sono per noi ma non nostri e non saranno lì per sempre.
L’importante è che l’Amato resti in casa. Resterà se manterremo lo sguardo in
Lui e la consapevolezza che qualsiasi piccola cosa ci sia concessa è frutto
dell’amore di Dio per noi.
Al contrario, se pensiamo che la gioventù o la salute ci
siano dovuti, alla fine non ne saremo più neanche contenti. Ci sentiremo
annoiati e tristi e ci scandalizzeremo delle loro trasformazioni, del loro
appassire e lo attribuiremo a una mancanza d’amore del Creatore. Con il
risultato di perdere i fiori di questa vita prima del tempo. Perché “chi lascia
la propria vita per Me, la ritroverà, ma chi la cerca qui la perderà”.
In fondo anche la vecchiaia è un fiore. Essa ha altri
profumi, altri colori, altri pregi. Eppure non è che un altro dono di Dio da
sfruttare e gioirne. Come anche la solitudine! Fiore misterioso.
Tutti sono splendidi fiori di Dio per questa vita, in attesa
di andare nel Suo Giardino eterno e ritrovarli tutti nella loro piena bellezza.
Intanto posso tenerli docilmente in mano, senza stringere
troppo…
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