Tra poco è Natale!
Uh! Bisogna pensare ai regali! “Che facciamo a zio?”..”Una pipa!”.. “No, no
sarebbe la quindicesima! Non và bene: dobbiamo farci venire un’altra bella
idea”.
Eccoci che subito partiamo con mille preparativi, duecento cose
da fare, uscite affannose per arrivare in tempo a comprare un regalino per tutti
i parenti e amici, i volti dei quali già vediamo sorpresi nello scartare il
nostro pacchetto. Poi ci assalgono decine di dubbi, ripensamenti di dove
abbiamo riposto l’albero e iniziamo a girare vorticosamente per casa, fuori
casa e su noi stessi come delle trottole. Travolti inconsciamente da emozioni
fanciullesche sulla magia del Natale e simultaneamente da paure repentine sul
tempo che manca per le troppe meravigliose cose progettate.
Le massaie poi, hanno un capitolo di “ansia” a parte, tutto
loro, riguardante il cibo! Ho visto donne, che nella vita normale hanno qualche
difficoltà nel cucinare anche una pasta
in bianco, progettare improvvisamente per il pranzo di Natale, come colte da
momentanea follia, dei piatti dal preoccupante nome di “ Tacchino farcito al
pistacchio messicano in salsa di mele verdi con contorno di piselli ripieni”.
La descrizione del qual piatto vi risparmio perché non sono sicura abbiate a
portata di mano un digestivo per resistervi.
Tutto ciò mi fa sorridere ma anche riflettere! Come siamo
carini in fondo! Siamo come i bambini che si entusiasmano alla notizia di una
bella festa, mettendosi subito in allegria e godendo già di quel clima che
promette strapparci dalla normale routine. Nasce Gesù, ed è chiaro che dobbiamo
far festa! Perciò entriamo subito in azione e ci muoviamo prontamente in ogni
direzione. Ma c’è una cosa che ci sfugge sempre: è il Compleanno di Gesù! E il
regalo per Lui? Ci abbiamo pensato?
Ecco che sbuca da uno scatolone una culletta minuscola con
sopra attaccato un Bimbo biondo che è dall’anno passato in quella posizione,
con le braccine rivolte a noi, un sorrisetto dolce e gli occhietti azzurri
supplicanti. Sembra dica: “Sono qua, prendimi in braccio, sono venuto per te.
Mi guardi? Mi guardi?”. Cosa potrei regalare ad un Bimbo così?
E’ buffo, ma mi viene da dire: Qualunque cosa. Lui non ha
nulla eppure non ha bisogno di cose materiali. Lo guardo e penso che potremmo
farlo felice solo facendo quel che Lui ci ha chiesto, in ogni istante, in ogni
minima cosa.
Non replicando ad un’offesa; accogliendo con pace anche una
calunnia; portando allegria a chi è triste anche quando è a me che vien da
piangere. Oppure ascoltando per la tredicesima volta il solito racconto di una
nonnina che si ripete e ridere ancora una volta alla battuta finale.
Telefonando all’amico che ti ha trattato male e facendo finta di non ricordare
le parole amare avute per te.
Di regali ce ne sono tanti per questo Bambino sorridente.
Regali silenziosi che costano un denaro prezioso depositato in fondo al nostro
cuore e che sale in Cielo in una Banca Speciale e frutta dove il 30, dove il 60, dove il 100% e
riscende su di noi in forma di pace soprannaturale in un mondo di “guerre”.
Pensiamo prima di tutto a Lui, perché la Festa è
principalmente Sua. Se faremo così, sarà la nostra vera festa e sarà Natale per
ognuno di noi, come non lo è mai stato. Perchè ci ritroveremo fra le braccia
senza sapere come,quel Bambino che da duemilanove anni aspetta di essere
cullato da tutti noi.
Buon Natale, buoni Regali e..Buona…Ninna Nanna.
Paola Buccheri
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