(UN AUGURIO DI SANA SANTITA')
Sono sconvolta da discorsi bizzarri: mi metto in orazione.
Gesù parla sensatamente eppure chiede di essere santi;
dovrebbe sembrarmi insensato e invece è l’unica cosa sensata della giornata.
Dopo tanti discorsi ascoltati mi andavo chiedendo cosa è
davvero normale, se tutto è relativo e se in fondo fossi io a non essere tanto
normale. Anche se ho la netta sensazione di ragionare in modo lucido, mi vedo
costretta a pormi certi dubbi.
In preghiera, oltre alla lucidità (che sembra non bastare
per questo mondo) ritrovo un po’ di calma e nella pace, si sa, riemergono
alcune risposte.
L’unica cosa che ci fa essere noi stessi, e perciò persone
“normali”, è seguire Gesù. Quindi sforzarsi con ogni mezzo di essere Santi!
Essere buoni è essere sensati. Ha senso essere buoni perché regala un significato
alla nostra vita. E’ come viaggiare su binari sicuri con un tragitto
intelligente che porta a Dio. Che porta a casa nostra, insomma.
Guardo in giro e mi sembra di vedere treni impazziti che
vanno sui prati o in mezzo alle rocce. Io non sono certo santa perché lo si
diventa, eventualmente, solo alla meta, alla fine di questo viaggio che è la
vita; ma so che mi sforzo ogni giorno di restare sui binari divini, mi sforzo
di essere come Gesù vorrebbe.
Nel mio percorso s’incontrano stazioni obbligate che altri
non vedono e tu parli di cose che gli altri non capiscono. L’unica cosa che so
è che se non si seguono questi binari è come impazzire lentamente e lasciare
che la mente segua percorsi sempre più assurdi. Proprio come uno che ha perso
la strada.
Ciò che mi rende sensata e normale, è cercare di essere
“figlia di Dio”, quale sono stata sognata dal Padre. E’ questa la mia vera
entità. Sono nata per il Cielo e se sgarro seguendo percorsi alternativi, tutto
diventa folle.
Coloro che stanno in questa triste situazione sono come
mosche senza testa e capisco che la loro meta non è più la Santità. Mi dà
dolore non riuscire ad aiutarle nonostante mi sbracci in tentativi. Finendo col
sembrare io la pazza.
Spesso mi sento tale, mi sento disadattata alla vita, così
come molti la interpretano. Sarà sempre più frequente sentirsi così. Ma ora so
che non c’è qualcosa da fare: non posso adattare la mia mentalità alla loro,
perché non è mia, ma di Dio.
Finché Gesù mi guida resto serena; triste ma serena.
Ah, Dio! Tutti quei discorsi! Cerco di parlar loro d’amore e
mi rispondono con argomentazioni sulla diffidenza, sulla convenienza, sul
tenere lontano il prossimo, per questo, quello e chissà quanti altri perché!
Come se io non li vedessi questi “perché”! Neanche io sono stupida e ingenua!
E’ che l’amore…è un’altra cosa.
Quale “perché” può tenere di fronte al fatto che vorrei
portare l’amore divino alle persone? So già che molti non lo vorranno, che non
capiranno e addirittura rideranno di me; ma se avesse fatto così Gesù, neanche
io avrei mai visto l’amore!
Se esser pazzi è cercare d’amare come Gesù, allora sono
felice di essere folle.
Una scala che si può fare... |
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