Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

giovedì 7 febbraio 2013

IL DOLORE PASSA,L'AMORE RESTA



Sembra che per molte persone non conti altro che la materia. Tutti dietro alla “carne”: il cibo, i vestiti, il senso, l’orgoglio, il potere. Persino l’attaccamento alla salute mi stona, perché è come se fosse dovere di Dio mantenerci in buona salute! Come se non ci dovesse mai sfiorare nulla, neanche un raffreddore. E quando eventualmente ti facessi del male da solo o per caso, fosse Dio a essere stato negligente nei tuoi confronti.
Quanto si sente dire: “Quando c’è la salute c’è tutto!” Gagliardo davvero! Allora concludo che se non ho la salute ho perso tutto insieme con essa..anche Dio? Lui è tutto, e grazie al cielo, non se ne va quando la salute ci abbandona. Se non se ne va quando pecchiamo gravemente, perché dovremmo perderlo se và via la salute del corpo? Si potrebbe anche morire di mille malattie associate fra loro, ma se si è buoni, non si è ancora perso né Dio né la Vita Eterna.
L’amore per esempio è vita e se manca, ti senti mancare anche tu. Eppure Dio rimane e se ti conservi buono, avrai l’Amore Eterno.
E’ Dio che non deve mancare, perché è Lui che è tutto.
Riesco a comprendere e addolorarmi per la paura della fame, del freddo, della malattia, del soffrire, ma non comprendo il perché addossarne la colpa a Dio e il perché agitarsi come se questa vita fosse la tappa finale del nostro esistere, quando è solo un passaggio.
Se ci si ferma a riflettere, niente ci è dovuto, ma tutto è regalato dal Cielo e se qualcosa mi manca, forse dovrei pensare che il Padre fa “il padre”e cioè mi sta aiutando servendosi anche degli eventi poco piacevoli, per condurmi a Lui. Quando qualcosa non va come noi, vorremmo, magari, anziché sfogare la rabbia verso di Lui, provare umilmente a chiedersi se abbiamo sbagliato. Porsi dei dubbi è atto di umiltà e d’intelligenza.
Se poi capitano delle disgrazie, potrebbe aiutarci ricordare che qui accadono certe cose perché questo non è il Paradiso, non è la Vita perfetta che tanto aneliamo. È una vita che passa, e porterà con sé i dolori avuti.
Quando da bambina mi facevo male e piangevo, la mia mamma mi diceva sempre: “Passa, poi passa!”. La promessa e la sicurezza datami dalla voce autorevole della mamma (unico re regnante nel cuore di un bambino), già mi alleviava il dolore. Passa: è solo per ora, non resta per sempre e tra un po’ starai meglio. Questo basta. All’uomo serve sapere che il dolore passa e che l’amore invece resterà per sempre. Questa è la vera felicità.
La si può assaporare già qui sulla terra perché è già molto sapere che il male che sperimento e che mi spaventa tanto..passa, e se saprò sopportarlo senza asti, incattivimenti e rabbia, avrò l’Amore per sempre e il male mai più.
L’unico sforzo umano sarà amare, sperare e sorridere con fede anche nel dolore. Tanto poco per meritare di abitare in eterno con Dio, gli angeli e tutti coloro che amo, in allegria e pace. Avendo per aiuto a questo sforzo Gesù, Maria, il Padre e lo Spirito Santo. Essi, infatti, vengono continuamente in soccorso a questi lagnosi quali siamo, dicendo: “Passa! Stai tranquillo. Sarò con te per sopportare, tenendoti la mano e dandoti la grazia necessaria per essere forte”. Anche il Vangelo è tutto un unico discorso che gira intorno alle persone per avvolgerle d’amore e verità e portarle al Padre.
Credo che alla fine, se avremo meritato la Vita Eterna, prima di entrare ci scorrerà davanti la nostra vita terrena che ci procurerà forse l’ultimo dolore, quello più intenso: la Vergogna di non averla saputa guadagnare con un comportamento più decoroso e più cristiano!
Ma, già lo so, arriverà Gesù e con una carezza ci smemorerà di quell’atroce pensiero dicendo solo: “Entra!”





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