Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

venerdì 22 febbraio 2013

CARO PAPA



Sono al computer e mi passa davanti un titolo: “Benedetto XVI si è dimesso”. No…non ho letto bene, fammi tornare indietro. Sì: c’è proprio scritto così. Ma dài: su internet se ne leggono tante! Afferro il mouse e scorro velocemente i vari titoli cercando con foga una smentita. Nulla.
Mi squilla il telefono: è mia madre che mi domanda, con voce sofferente, se è vero. Non ho ancora avuto il tempo di realizzare l’accaduto e squilla nuovamente il telefono: è mio suocero con la stessa notizia.
Torno al computer e mi fisso sulla foto del Papa nell’articolo delle dimissioni: povero Papa, ora ne diranno di tutti i colori! Ecco il mio primo pensiero.
Mentre l’osservo la mente corre indietro di anni, quando il Cardinale Ratzinger, Vescovo di Ostia Antica, venne a Sant’Aurea per amministrare la Cresima al mio gruppo di catechismo. Al termine della cerimonia è uso far la foto di gruppo, ma io, nota allergica alle macchine fotografiche, mi allontanai piano, quando una voce interiore mi fermò al centro della Chiesa dicendomi: “E magari sei scappata dalla foto col futuro Papa!” Lo guardai: un sorriso mite, il volto di una persona semplice. Eppure Benedetto XVI, quando parlava traboccava di cultura e sapienza. Una sapienza piena, vissuta. Si percepiva chiaramente che ciò che consigliava coincideva con ciò che lui stesso metteva in pratica. Ecco perché anche i concetti  teologici più complicati, detti da lui risultavano assolutamente comprensibili e addirittura vivibili. Proveniva tutto dalla sua esperienza personale!
Da questo veniva la sua autorevolezza nel parlare. Sapeva essere severo e misericordioso, come solo Dio può suggerire di fare.
Ancora uno sguardo al suo sorriso buono e la mente mi conduce al giorno dei funerali di Giovanni Paolo II, quando il vento sfogliava quel Vangelo posto sulla bara e scompigliava le vesti ed i capelli candidi del Cardinale Ratzinger, come a volerlo spingere verso la sua nuova missione.
Davanti al televisore, ascoltavo le sue parole di incredibile amore e consolazione e dalla bocca mi usciva spontanea una frase: “Ecco il nuovo Papa!” . Tanto che il giorno delle sue elezioni ho avuto un sussulto di vera gioia nell’udire il suo nome. Gioia perché lo Spirito mi dava una conferma; gioia per la sensazione di saldezza e bontà che quel “piccolo” uomo mi trasmetteva.
Era colui che serviva in quel doloroso momento. Colui che ci ha raccolto da terra e ci ha rinsaldato le ginocchia. Seguitando a parlarci d’amore nel suo simpatico accento tedesco.
Colui che ha accettato un impegno gravoso a un’età già avanzata, solo per obbedienza a Dio e amore verso tutti noi: pecorelle smarrite nelle lacrime per la perdita di Beato Giovanni Paolo II!
Ha saputo asciugare il nostro pianto facendosi velocemente nuovo punto di riferimento. Ha usato la mano salda di un padre che vuole guidare i figli a tenersi sulle proprie gambe.
E ora? Ora è tutto un vociferare: che c’è qualcosa di losco sotto, che qualcuno lo ha consigliato di andarsene, che è sceso dalla croce, che non è paragonabile all’altro Papa…e cosa ancora?
Siamo tutti addolorati, ma perché voler vedere male dove non abbiamo visto che bene?
L’amo e mi dispiace non vedere più il suo tenero sorriso o ascoltare quelle parole capaci di rimettere in carreggiata i miei pensieri.
Ma ho la certezza, caro Papa, che, le sue azioni sono state guidate dallo Spirito Santo. La seguito a vedere come l’umile Pastore che porta le pecore dove stanno meglio anche se questo la mette in una condizione di notevole difficoltà.
Non so immaginare quale “croce” sta portando nell’ascoltare questa varietà di critiche che fanno solo pensare a tanta ingratitudine.
Lei ha indetto l’Anno della Fede, riportandoci in primo piano il concetto che quando si ama una persona, sia essa Divina o umana, ci si fida di lei e si è portati a credere fermamente che quel che fa per noi è dettato dal desiderio di vederci felici e amati.
Alla luce, poi, delle sue dimissioni, vedendo non scalfito il mio affetto e stima per Lei, capisco meglio che la fede crede, anche quando non vede e cresce anche senza conferme.
Per tale motivo, neanche per un istante ho sospettato che Dio abbandonasse la sua Chiesa solo perché Lei si dimetteva o che Lei se ne andasse per qualche oscuro motivo inesistente.
La fede mi ha suggerito: “Ecco un’altra sorprendente azione dello Spirito Santo che porterà buoni frutti alla Chiesa, ma che tarderemo a interpretare bene. Ecco un altro Grande Uomo che ha la sapienza di farsi docile al suggerimento dello Spirito Santo fino al punto di mettere in gioco la sua figura”
Resto così a riflettere su una grazia che già intravedo affacciarsi dalla sua dolorosa decisione: per la prima volta nella storia della Chiesa avremo un Santo Papa che pregherà ardentemente per l’elezione del nuovo Papa!
Grazie, Santità, per il suo mite coraggio!
Le vogliamo bene
Paola Buccheri

Lo Spirito Santo è un vento che non sai da dove viene, nè dove và

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