Quando so di stare alla presenza di una o più persone che
non mi stimano, non mi credono e non mi capiscono, non mi sento a mio agio e
finisco col non voler farmi valere, apprezzare o capire. Lo ritengo fatica
sprecata perché non riesco a capire a che gioco stiamo giocando.
Allora mi metto nella loro prospettiva e mi guardo da fuori
con i loro occhi ed effettivamente, con tali sentimenti in me, sembro ciò che
loro stanno già pensando di me.
Mi sento ferita da una tale vista di me, ma non riesco a
cambiare le cose: non c’è niente che io possa fare per ribaltare la situazione.
Ho un muro davanti: il loro pregiudizio.
A causa di questo muro, loro non stanno ascoltando, vedendo
o cercando di capire me, infatti, qualsiasi cosa io faccia o dica, conferma
soltanto le loro solite aspettative nei miei riguardi. E’ il preconcetto.
Io ho avuto preconcetti e so che sono duri a morire. So che
sono una vera trappola per la mente: tu vorresti ma proprio non riesci a
credere altro, a dare una possibilità alla persona che hai davanti.
Devi ricorrere ai poteri soprannaturali di Dio: il potere di
amare chiunque e oltre ogni muro.
Se ci riesci, stando attaccato come un’edera a Cristo, se ci
riesci anche solo una volta, è fatta! E’ come togliere un mattone dal centro
del muro: comincia a essere più fragile e facile al crollo totale. Un’altra
spinta e verrà giù tutto insieme.
Allora inizi a volare. Ti accorgi che non stai solo
liberando l’altro, ma te stesso! Ti accorgi che puoi attuare la carità, tirando
fuori il “bene” dagli altri che non si sentono più pre-targati, pre-marchiati e
schiavi incanalati nei loro soliti percorsi obbligati.
Se non dai all’altro questa possibilità, non vedrai mai
niente di buono in chi hai di fronte, mentre magari lì davanti a te c’è proprio
Gesù e ti ritroverai a esclamare: “Ma questo non è il figlio del falegname?e
allora da dove gli vengono tutte queste parole?”….e Gesù non poté fare miracoli
a causa della loro incredulità!!
E’ logico, tutto torna come in un preciso calcolo
matematico!
Per fare i più grandi miracoli Gesù ha sempre avuto bisogno
della fede dell’altro e sempre ne chiede, anche ora a noi. La nostra fede è un elemento
fondamentale del suo operato, della nostra guarigione profonda.
Quante volte dalle persone che vogliono cambiare vita o si
accingono a fare qualcosa d’importante e nuovo, ci sentiamo dire: “Ho bisogno
che tu creda in me!”. E’ l’inizio di tutte le grandi cose: la fede.
E la fede non contempla il pregiudizio, altrimenti che fede
sarebbe?
Il muro del pregiudizio |
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