Sono
in auto da 15 minuti e già mi sento come sotto a una raffica di bombe
provenienti da non so quale nemico. Tengo il capo un po’ chino e scruto
angosciata tutti gli specchietti che la mia auto possiede. Ad un incrocio, per
scrupolo, chiedo a mia figlia seduta accanto, di controllare se arriva qualche
auto…da sopra! Sono ormai fuori di me e penso a “CASA” come a una meta
militare.
Sono
già stata verbalmente aggredita da una vigilessa per essere passata col verde.
Ho ancora negli occhi la scena e la sto ripercorrendo nel vano tentativo di
individuare la causa del rimprovero tanto astioso. Con i miei cresciuti sensi
di colpa che ora viaggiano con me nei sedili di dietro, deambulo ancora più
cauta, chiedendomi in stato confusionale se il verde al semaforo significhi
veramente che si può passare o sia solo un colore per richiamare le foglie
degli alberi lungo la strada. Mentre faccio queste supposizioni, vengo
sorpassata da un veicolo che evidentemente porta a bordo colui che deve
annunciare all’umanità la data della fine del mondo, perché di fretta davvero
ne ha tanta.
Mi
accosto e lascio passare, ma, ahimè, il messaggero alato mi oltrepassa
sgommando e dalla mimica arguisco che mi solleciti ad andare in paesi ameni. I
miei sensi di colpa insinuano che io stia procedendo come una lumaca
addormentata, ma, in effetti, la mia velocità è già la massima consentita: 70km/h.
Che voleva dunque il gentil cavaliere di poc’anzi? Che io restassi a casa.
Cosa
spinge alcune persone ad essere cosi’maldisposte alle 8: 30 del mattino?
Qualche dispiacere? Una preoccupazione? O magari un’ingiustizia appena subita?
Ma in questo modo si chiude un cerchio e diviene un circolo vizioso!
Vorremmo
sentirci solo amati e ci sentiamo solo sopportati. E’ dolore per i figli di
Dio. Le ingiustizie sul posto di lavoro, la stanchezza di una vita “di corsa”
che leva il tempo anche a una carezza, ci ricolmano l’anima di grigiume.Per non
parlare delle ferite più profonde che silenziosamente cerchiamo di trascinarci
dietro giorno dopo giorno. Tutto ci appesantisce al punto da credere che per
sopravvivere io debba essere aggressivo con gli altri come loro con me. Come se
questo fosse una sorta di giustizia “fai da te”: per pareggiare i conti. Come
se in questo modo io potessi liberarmi del male ricevuto, quando invece ne sto
caricando altro in grembo come tante pietre.
Facilmente
poi, accadrà che tirerò fuori una rispostaccia con chi non mi ha fatto nulla di
male…e prima che venga sera sarò diventato un “ingiusto”. Non mi sentirò per
nulla sollevato perché in cuore avrò ancora tutto il male capitato più quello
compiuto. E’ davvero solo cosi’ che si può vivere?
Se
per un prudente guidatore il primo gesto da fare è allacciarsi le cinture di
sicurezza, per un figlio del Regno la prima cosa da fare è allacciare la
propria anima stretta a Gesù. Appena alzati! Donare tutto a Lui, unire la mia
giornata a Lui. Lui che sa trasformare le mie debolezze in potenza, Lui che ha
già trasformato la morte in Resurrezione! Lo pensavate morto? Non cercatelo in
un sepolcro perché Lui è vivo qui accanto a noi se lo chiamiamo e attende i nostri
doni. Cambierà in oro le nostre piccole o grandi offerte: guarirà un’anima,
asciugherà un pianto, farà nascere un fiore. Non importa cosa farà, né dove ciò
accadrà, ma sarà meraviglioso.
In
questo modo schiverò le pietre, non mi faranno più male perché sarò beata al
pensiero dei Beni Preziosi che Gesù sta elaborando con la mia collaborazione.
Alla
fine della giornata non sarà rimasta neanche una pietra ad appesantirmi, sarò
leggera come avessi le ali e il mio cuore lieto, come fossi già in Paradiso e
mi chiederò chissà quanta luce avrò portato restando nel mio posto legata…ad
una Croce!E come per incanto mi sentirò felice nonostante il male ricevuto, mi sentirò
viva nonostante la morte che mi porto dietro e mi accorgerò di essere fuori da
quel circolo vizioso e dentro un Regno sconosciuto.
Legata
alla mia croce sto già risorgendo!
Allora
avrò ancora voglia di sorridere al signore che mi supera in preda a nevrosi: lo
saluterò con la manina e chissà che un sorriso non scappi anche a lui.
Che
augurarvi quindi? Di fare un ottimo viaggio su è giù per la vostra vita di
tutti i giorni senza mai dimenticarvi di allacciare le Cinture di Salvezza!
Questo l'ho dipinto io! |
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